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Serie D

Esonerato l'ex attaccante di Serie A, al suo posto ecco una vera garanzia per la categoria

Il tecnico torna in pista dopo una meritevole stagione conclusa con un 3° posto in campionato

FOLLONICA GAVORRANO SERIE D - LUCIO BRANDO

FOLLONICA GAVORRANO SERIE D - Lucio Brando nella scorsa stagione ha allenato il Seravezza Pozzi arrivando 3° in campionato nel Girone E dietro a Livorno e Foligno

Il Follonica Gavorrano cambia pelle. Dopo settimane in apnea, il club biancorossoblù ha deciso di intervenire sul timone tecnico: saluta Francesco «Ciccio» Baiano, volto amatissimo del nostro calcio e simbolo di Foggia e Fiorentina negli anni d’oro della Serie A, e affida la panchina a Lucio Brando. Una scelta maturata al termine della sconfitta dell'ultima giornata con il Foligno e certificata dall’andamento di un avvio di campionato complicato: 8 punti totali, una classifica che parla chiaro e un organico ritenuto da molti addetti ai lavori superiore all’attuale posizione. La sensazione diffusa, tra tifosi e ambiente, era che servisse uno scossone. Le cifre raccontano di un attacco inchiodato a quota 7 reti a fronte di 14 gol subiti, sintomo di una squadra che crea a strappi e difende con fatica quando le gare si spezzano. La società ha scelto di anticipare i tempi, provando a invertire la rotta quando il calendario è ancora lungo e il margine per rimettersi in carreggiata è reale.

ECCO CHI SUBENTRA
Biellese d’origine, Lucio Brando arriva al Follonica Gavorrano forte di un curriculum costruito con pazienza, competenza e risultati. Dopo l’inizio nelle giovanili della Biellese, ha fatto la spola tra diverse piazze del Piemonte, Juve Domo, Pont Donnaz, Virtus Verbania, per poi spiccare il volo su panchine abituate a chiedere subito concretezza in categoria superiori: Legnano, Fiorenzuola, Mantova, Dolomiti Bellunesi. Quindi la fase «toscana» della sua carriera: Pianese (presa a dicembre in acque agitate e condotta fino ai playoff), Prato e infine la splendida pagina scritta con il Seravezza Pozzi, portato alla vittoria dei playoff di Serie D con l’Orvietana battuta 4-1 nella finale. Un percorso coronato da una media di 1,73 punti, la migliore di sempre per i verdeazzurri in D.

SEMBRAVA FOSSE SIENA E INVECE...
Dopo quell’impresa le strade con il Seravezza si sono divise. Si era parlato con insistenza della panchina del Siena: suggestione rimasta tale. Il calcio, si sa, ha i suoi paradossi — «si entra Papa e si esce Cardinale» — ma nel lungo periodo tende a premiare chi lavora con metodo. E Brando, per identità di gioco e cura dei dettagli, si è costruito la reputazione di tecnico capace di dare organizzazione, valorizzare profili sottotraccia e innestare fiducia negli interpreti offensivi.

LA FOTOGRAFIA DELLA CLASSIFICA
La realtà del Girone E dice che il Follonica Gavorrano è oggi terzultimo a 8 punti: +5 sull’ultimo posto, occupato dal Poggibonsi, e -2 dalla zona playout presidiata da Orvietana e Aquila Montevarchi. Proprio la squadra rossoblù sarà il primo ostacolo sulla strada di Brando dopodomani: uno scontro che vale doppio, perché incrocia classifica, morale e prime, immediatamente leggibili, indicazioni sul nuovo corso. Nulla è scritto. Il campionato vive di strappi e mini-serie: con due risultati pieni e qualche pareggio pesante, l’orizzonte cambia. Per il Follonica Gavorrano, che per qualità media della rosa non è «da retrocessione», la linea è tracciata: tornare a «sporcare» i tabellini e abbassare la media dei gol concessi. Non esiste medicina migliore, nel calcio, del risultato che ricompatta lo spogliatoio e restituisce serenità a chi gioca tra le linee.

IL CALENDARIO FA LA SUA PARTE
L’esordio con l’Aquila Montevarchi è cartina di tornasole per misurare la reattività del gruppo. Gara «vera», punti pesanti e messaggi da mandare al campionato. Subito dopo, indipendentemente dai nomi, conterà consolidare: due partite senza subire gol e un miglioramento degli expected goals offensivi sarebbero già la spia di un cambio di passo. Il Follonica Gavorrano non si nasconde: vuole uscire al più presto dalla zona calda, tornare in acque medio-alte e dare continuità al lavoro societario. Brando porta metodo, praticità e una storia recente fatta di rialzi rapidi. Ci sarà da soffrire, com’è normale, ma il tempo per raddrizzare c’è. Il resto lo farà il Malservisi-Matteini, chiamato a spingere: perché quando lo stadio crede, spesso la classifica segue.

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