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Terza Categoria

A 54 anni il tecnico portoghese infila gli scarpini, segna due gol ed esulta ancora come il suo idolo

Dall'incontro con Wenger al Manchester City, a causa delle numerose assenze l'allenatore è dovuto scendere in campo, ma non ha fatto mancare il proprio contributo

SAMUEL LUIS DE BRITO, RUBIANA, TERZA CATEGORIA PIEMONTE

L'allenatore del Rubiana, Samuel Luis De Brito, ha segnato due gol nell'ultima partita

«Ti diranno che sei finito… e proprio in quel momento tu allacciati gli scarpini, scendi in campo e zittisci tutti». Certe volte delle parole possono condizionare, spronare e soprattutto portarti a superare i limiti. Questa celebre frase di Cristiano Ronaldo non è un caso, ma una coincidenza pazzesca. La storia di Samuel Luis De Brito è un esempio per qualunque sportivo. 54 anni, portoghese di origine (con ovvia ammirazione per CR7), De Brito attualmente veste i panni del tecnico del Rubiana, militante nella Terza Categoria di Pinerolo. Nell'ultima domenica di campionato, però, l'allenatore si è tolto la tuta e ha realmente riallacciato gli scarpini, scendendo in campo nella gara della settima giornata in casa del Chisone. Samuel si è rimesso in gioco, facendo di necessità virtù, tornando a divertirsi come un ragazzino tra i suoi calciatori spinto da una folta emergenza di organico. La partita termina con un pesante 11-3 in favore dei padroni di casa, ma per gli ospiti c'è un giocatore a mettere a segno una doppietta: ha la 7 sulla schiena, la fascia da capitano al braccio ed esulta come il suo idolo portoghese

EMERGENZA ASSOLUTA

Tutto parte da quest'estate, quando il Rubiana ha iniziato un nuovo interessante percorso, inserendo 7 giocatori in rosa provenienti dal centro di accoglienza per rifugiati presente nel comune locale. Le difficoltà nell'integrazione e nella coesione del gruppo non sono mancate: lingue e culture diverse hanno bisogno di tempo per amalgamarsi, e alla sesta giornata contro il Pinasca, dopo un immenso lavoro da parte dello staff e del tecnico, si iniziava a sentire profumo di gruppo compatto e pronto. La gara termina con l'1-0 della formazione ospite, con un mancato rigore per il Rubiana che fa accendere le scintille sul terreno di gioco. Viene espulso un membro della formazione di De Brito per aver reagito male nei confronti del direttore di gara, ma ciò che succede in campo resta in campo. Non sembra essere andata così però. Durante la settimana si attende di rito e per prassi il Comunicato Ufficiale, ma questa volta contiene qualcosa di inaspettato: «Con grande sorpresa di tutti - afferma lo stesso De Brito - scopriamo che l’arbitro nel suo referto ha scritto che a fine gara è stato offeso, minacciato e che qualcuno dei nostri ha tentato di aggredirlo, cosa che i presenti sanno essere assolutamente falsa, e che ha portato alla squalifica di 4 nostri giocatori».

DOPPIETTA DA ALLENATORE

Pesanti assenze quindi in casa Rubiana, sommando anche alcuni infortuni che fanno sgretolare tutto il duro lavoro fatto fino a questo punto. Come anticipato in precedenza, serve qualcuno da mandare in campo contro il Chisone, almeno per arrivare a 13 elementi. Non sapendo chi far giocare, il tecnico del Rubiana schioda gli scarpini dal muro e rimette calzettoni e pantaloncini. Durante la settimana si allena, consapevole che a 54 anni non può resistere tutti i 90 minuti contro dei ventenni. Titolare e con la 7 sulla schiena, il tecnico portoghese non solo vuole mettere una pezza alle assenze, ma bensì mandare un forte messaggio ai suoi ragazzi, portando in campo personalità e dimostrando che l'età è solo un numero. «Nella partita ho veramente dato il massimo, aiutando i miei compagni in qualità di allenatore in campo e capitano. Io per primo volevo dare l’esempio combattendo su ogni palla per 90 minuti».

Dopo neanche 6 minuti gli casca a pennello l'opportunità di incidere. Calcio di punizione sulla destra, da quella mattonella sarebbe stato ideale un mancino, eppure ci va lui col destro e pensa: «Gliela tiro forte sul primo palo a giro, e se c’è veramente qualcuno lassù che vuol fare una buona azione oggi, mi aiuterà». Tiro, bacio sotto l’incrocio, palla in rete che vale l'1-1. Preso dalla felicità del momento, Samuel fa ciò che ogni ragazzino farebbe per emulare il suo idolo: «Ho esultato con il SIUUUMMM di dovere, che non è piaciuto agli avversari e al pubblico, non sapevano che sono un vecchio giocatore portoghese di 54 anni con una carriera ormai finita...Comunque sia mi scuso con loro». Nel primo tempo il gap tra le due formazioni si allarga a dismisura, ma sul già pesante 7-1 nella ripresa Samuel Luis De Brito lo fa di nuovo: punizione battuta a memoria da un compagno e colpo al volo di sinistro, palo-gol e esultanza alla CR7 rinnovata, seppur questa volta in maniera più contenuta. «Se avessi fatto tripletta sarei impazzito», conclude De Brito raccontando una domenica indimenticabile.

1000 GOL, WENGER E IL CITY

Una storia fantastica quella del tecnico del Rubiana, una delle svariate imprese della sua lunga carriera. Nella sua vita sui campi da calcio dilettantistici ha messo a segno quasi 1000 gol. A 18 anni ebbe la fortuna di assistere ad un allenamento del Monaco di Thuram, Djorkaeff e Weah grazie all'invito del suo amico Rui Barros. Insieme all'ex calciatore della Juventus, De Brito si mise a calciare delle punizioni sul terreno d'allenamento della squadra francese e in quel momento, dopo aver tirato 3 piazzati sotto l'incrocio, una mano gli bussò la spalla e gli chiese simpaticamente: «Perché non vieni ad allenarti con noi?». Quella voce con marcato accento francese era di Arsène Wenger, allora tecnico monegasco, ma il giovane Samuel non fece altro che rispondere negativamente con imbarazzo e timidezza. Dal 2020, infine, il tecnico del Rubiana collabora in parallelo con il Manchester City come referente in Italia per alcune attività della loro Academy, sondando e organizzando per la società inglese tornei in territorio italiano. 

Una carriera costellata di soddisfazioni per Samuel Luis De Brito, un uomo di valori e di esperienza, capace di mettersi in gioco in ogni situazione per amor di calcio. Il messaggio che cerca di comunicare costantemente ai suoi ragazzi, e a tutti coloro che abbiano sposato il progetto Rubiana (ancora in fase di crescita), è quello di divertirsi, di amare il pallone e non pensare allo scontro ma piuttosto al confronto con l'avversario. La parole sono belle, suonano sempre bene, ma Samuel ha fatto qualcosa di più scendendo sul rettangolo verde. Ha messo in pratica tutte le parole al miele che vengono ripetute a canzonetta riguardo il calcio: si è divertito, ha spinto la squadra ma soprattutto, ha realizzato il sogno di qualsiasi bambino che ama questo sport.

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