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07 Novembre 2025
JACOPO MONTENEGRO PHIL FODEN • Il calciatore del Sant'Ignazio (Seconda Categoria Piemonte) Jacopo Montenegro è l'uomo più famoso del web delle ultime ore
Una foto che ha fatto il giro del pianeta. Chi segue il calcio, chi non lo segue, chi ha semplicemente Instagram o Tik Tok ha visto lo scatto tra Phil Foden, stella del Manchester City, e un ragazzo che sembra un suo caro amico ma che in realtà non lo è. La partita tra City e Borussia Dortmund di Champions League è diventata virale non per il risultato (4-1 per i Citizens), ma per quello che è successo a bordo campo tra i calciatore inglese e un tifoso, che inizialmente si pensava fosse inglese, ma in realtà è italiano. Non un semplice italiano, un torinese, un calciatore, un calciatore dilettante di Seconda Categoria. Uno di noi, ci verrebbe da dire: parliamo di Jacopo Montenegro, classe 1996 che gioca al Sant'Ignazio, nel girone D di Seconda Piemonte Valle d'Aosta e che si è trovato al posto giusto nel momento giusto.
JACOPO MONTENEGRO IN AZIONE IN TERZA CATEGORIA, COMALA - SANT'IGNAZIO DEL 17 DICEMBRE 2022
La storia di Jacopo Montenegro è la più classica delle avventure calcistiche del calciatore di provincia. Torinese, 29 anni, laureato in economia e finanza, giovane lavoratore in ambito commerciale e difensore per passione. Una storia di calcio dilettantistico come tante, che parte dal suo amato rione Valdocco, zona del quartiere Aurora, a Torino nord: primi passi nella squadra di zona, l'Auxilium Valdocco, prima di passare nella Scuola Calcio del Torino, dove conosce Simone Edera, di cui è grande amico. Poi una lunga avventura tra i campi di provincia: J Stars, Borgaro, Cenisia, Sporting Cenisia, Venaria, Victoria Ivest, Rapid, con un buon pacchetto di presenze raccolte tra Eccellenza, Promozione e Prima Categoria.
Poi una scelta chiara: Jacopo si vuole dedicare agli studi, decide di voler giocare in categorie minori e con meno impegno per riuscire a dare tutto nella carriera universitaria, tornando prima al Valdocco e passando tra Borgata Cit Turin e Sporting Cenisia. Poi l'approdo 4 anni fa al Sant'Ignazio, in Terza Categoria, dove ancora adesso milita. Un amore incondizionato per il suo club che continua ancora ora e che lo rende, a tutti gli effetti, uno di noi.
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«Ad ottobre facciamo il compleanno tutti in famiglia: io, mio fratello e i miei genitori nel giro di pochi giorni. Abbiamo tutti la passione del calcio, tranne mamma che un po' "subisce" la situazione, e questa volta ci siamo regalati un viaggio in Inghilterra. Due giorni dedicati al calcio anche qui, ho comprato da un mio amico dei biglietti per Manchester City - Borussia Dortmund vicini alla bandierina del calcio d'angolo e il resto è ormai diventato di dominio pubblico».
Inizia così il racconto di Jacopo, che abbiamo chiamato per una chiacchierata, dove sono emersi dei dettagli incredibili su una storia già diventata iconica.
«Non avevo intenzioni particolari in realtà. Ho comprato il biglietto lì perché so che in Inghilterra c'è questa tendenza ad esultare vicino alla bandierina. Il mio obiettivo era abbracciare un po' di calciatori». Da una semplice volontà nasce uno dei momenti più belli e spontanei degli ultimi anni, un attimo immortalato sia in video che in foto. «Dopo poco più di 20' segna Foden e arriva proprio lì. Sono riuscito ad abbracciare tutti, lui, Haaland e tanti altri. Poi rimane solo Foden e lì ho avuto il lampo. "Phil, Selfie?", "Oh, Yes!". Su Sky si vede bene il momento in tutta la sua spontaneità, ho preso il telefono con totale naturalezza e onestamente è venuto fuori pure uno scatto perfetto. Se l'avessi preparato o mi fossi messo d'accordo con Foden, non sarebbe mai venuto così bene, ne sono certo!».
Già allo stadio, Jacopo raccoglie i frutti di un gesto così genuino e così bello da non poter passare inosservato. Internet va e viene, il telefono non prende benissimo, ma iniziano ad arrivare i primi messaggi dall'Itala. «Jacopo ma cosa hai fatto?! Sei ovunque, hai abbracciato Foden!». Un momento condiviso anche con i tifosi vicini, che gli chiedono il selfie da poter tenere e custodire come ricordo, facendogli vedere che il Manchester City aveva già postato il video sui suoi canali social.
«A fine partita siamo tornati a piedi a casa, circa un'ora di camminata dallo stadio - racconta Jacopo - Quando sono arrivato in albergo ho iniziato a ricevere i primi messaggi. Posso dire però che la serata di mercoledì è stata gestibile, ma giovedì è stato un inferno. Mi è scoppiato il telefono letteralmente, mi hanno postato ovunque, dal Sud America all'Asia. Mi hanno scritto pure dallo Zimbabwe e dall'Indonesia per chiedermi come fosse andata. Il messaggio o commento più divertente? "Pensavamo fosse inglese, invece è ovviamente italiano". La presa di coscienza del mondo che arrivassi dall'Italia mi ha fatto davvero ridere».
Poi ovviamente l'affetto del Sant'Ignazio e degli amici dopo l'episodio. «Mi fanno le interviste di nascosto, mi trattano come se fossi un vip. Stare in questa società è davvero come un'altra famiglia, non per modo di dire ma siamo davvero tutti molto legati. Ora mi godo il momento, sono curioso di vedere come si evolverà la storia in questi giorni».
Un momento straordinario di spontaneità e amore per il calcio, che ha reso un ragazzo italiano in gita a Manchester l'uomo del momento. Ancora una volta lo sport dimostra che non esistono confini di nessun tipo.