Serie D
09 Novembre 2025
SERIE D VILLA VALLE • Sofia Balzani, host social dei giallorossi
Insulti sessisti durante e dopo la partita, in campo e anche nella zona spogliatoi, rivolti alla sua Host Social, Sofia Balzani: è questo l'episodio segnalato dal Villa Valle con un comunicato ufficiale al termine della sfida persa con il Chievo Verona.
Nota nel panorama social italiano per i suoi contenuti a tema calcistici, per l'esperienza da host dei canali degli Underdogs, squadra di calcio a 7 impegnata in Kings League, e, nello scorso campionato, della Fucina in Eccellenza, Sofia Balzani da questa stagione collabora in pianta stabile con il Villa Valle. Un club di Serie D che l'ha scelta per pubblicare sui propri canali social contenuti di presentazione delle sfide e dei protagonisti in maglia giallorossa, nonché il Goat of the Match, ovvero la premiazione del migliore in campo dei bergamaschi. Un ruolo ricoperto anche nell'11esima giornata del Girone B, quella che vede il Villa Valle ospitare la capolista Chievo Verona in una sfida persa 2-0 per la doppietta di D'Este a inizio ripresa.
Al termine del match, a catturare l'attenzione è però il comunicato ufficiale del Villa Valle, che ricostruisce così una serie di episodi sessisti che sarebbero accaduti durante e al termine della sfida nei confronti della sua host social: «La Società Villa Valle SSD ARL, vuole esprimere solidarietà nei confronti della collaboratrice Sofia Balzani per gli insulti sessisti ricevuti durante e dopo la partita inizialmente da un giocatore del Chievo Verona, che è stato subito individuato, e successivamente da cori collettivi provenienti dallo spogliatoio ospite, terminati solo dopo il nostro intervento. Ribadiamo la nostra vicinanza a Sofia, confidando in una decisa presa di posizione da parte della società clivense».
Chievo che, a 7 ore dalla fine partita, non ha ancora reso pubblica la propria posizione sull'accaduto, a differenza di Matteo Perrotti, giocatore del Villa Valle e compagno di Sofia Balzani, che è così intervenuto sulla vicenda tramite i suoi canali social: «Quello che è successo oggi durante VillaValle-Chievo non può e non deve passare inosservato. Premetto che non sono solito fare queste cose e neanche a offendermi per insulti ricevuti in campo, specialmente tra noi calciatori. Sono abituato a essere oggetto di battute, sapendo però che sono fatte solo per farmi innervosire e per condizionare la mia prestazione. Difatti non ho mai espresso problemi su questo; anzi, è capitato anche a me di fare battute per stuzzicare qualche avversario. Finita la partita, ci si stringe sempre la mano, ed è così ogni domenica da quando gioco a calcio. Anche questo fa parte della competizione e dei sani principi di questo sport. Oggi però è successa una cosa inaccettabile che va contro ogni valore umano. È cominciato tutto dopo qualche minuto, quando un giocatore del Chievo si è avvicinato a me dopo un contrasto di gioco e ha iniziato a insultare pesantemente la mia fidanzata (che, tra l'altro, era a bordo campo a fare il suo lavoro, in quanto Social Host della mia squadra). Il motivo? Forse per la sua popolarità sui social, o forse per farmi innervosire...fatico a trovare una spiegazione a tutto ciò. lo ho continuato la mia partita, fino a quando, ripetendo insulti pesanti e sessisti a pochi metri da lei, la mia ragazza ha sentito e ha capito che il giocatore del Chievo stava parlando di lei. Come se non bastasse, il giocatore, al momento della sua sostituzione, ha continuato per il resto della partita dalla panchina, ad ogni mio tocco di palla, a urlare e insultare la mia ragazza che era dalla parte opposta del campo, senza che nessun compagno o membro dello staff gli abbia fatto capire la gravità di quello che stava dicendo, facendosi sentire da tantissime persone pronte a testimoniare l'accaduto. Finita la partita, si è creato tanto scompiglio sia in campo che all'entrata degli spogliatoi. Avrei sperato in delle scuse che, premetto, non avrei MAI accettato, ma almeno ci sarebbe stato un pentimento a fine partita. Invece lo stesso giocatore, prima davanti a tutti e poi all'interno del suo spogliatoio, si è permesso di cantare altri insulti sessisti facendo ancora il nome di Sofia, durante i festeggiamenti. Ho deciso quindi, già domani, di prendere provvedimenti e sporgere denuncia, e lo faccio per tutelare, in primis, la mia ragazza, ma lo faccio anche per tutelare i valori di questo sport. Ringrazio i miei compagni e la mia società per essermi stati vicini in questo momento e soprattutto per esser stati vicini a Sofia. La cosa che più mi fa riflettere è che spesso ci lamentiamo delle tifoserie, ma oggi voglio fare i complimenti ai numerosi tifosi del Chievo, che hanno cantato e sostenuto la loro squadra per tutta la partita. Durante il riscaldamento, infatti, mi urlavano facendo battute sulla Kings League in modo simpatico e senza mai superare i limiti. Anche questo è il bello del calcio: hanno fatto anche cori a Sofia, ma con estremo rispetto, strappandole persino un sorriso. Chiudo poi col dire che tutto questo non è vittimismo, è una cosa gravissima. Se gli insulti fossero stati rivolti a me, mi sarei fatto una risata, come sempre succede, e sarei a casa a rosicare per una sconfitta avvenuta sul campo, e non a consolare la mia fidanzata per aver ricevuto insulti sessisti da un giocatore adulto ed esperto durante una partita di Serie D. Provo un profondo senso di delusione per tutto lo schifo che Sofia e le nostre famiglie devono subire, ma preferisco comunque essere nella nostra situazione, senza aver provocato del male a nessuno».