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Eccellenza

È la rivelazione del torneo! Prodezze a non finire e quattro reti inviolate per l'ex Masseroni

Dall'esordio in D a Venegono all'esplosione con l'Arconatese: ecco la storia di Leonardo Santulli

Santulli Arconatese

ECCELLENZA ARCONATESE • Leonardo Santulli (foto Angelo Luca Paragliola)

«Ci sono molti modi di fare il portiere, ma nessuno di questi è facile. Esistono quelli che giocano e bloccano, gli showman e i sobri, i kamikaze e i prudenti». Così soleva dire Jorge Valdano, di professione attaccante, leggenda del Real Madrid e Campione del Mondo con l'Argentina in Messico nel 1986. Lui, che coi portieri duellava ogni domenica, ha saputo descrivere in maniera tanto sintetica quanto efficace i prevalenti stili dei vari estremi difensori affrontati. Se dovessimo fare lo stesso con Leonardo Santulli, ascriverlo ad una categoria specifica risulterebbe impresa assai ardua: sicuro, tranquillo, concentrato, ma all'occorrenza anche coraggioso, tempestivo, capace di profondersi in interventi acrobatici sotto l'incrocio o in uscite in cui «serve la tecnica, ma anche capacità di lettura e un po' di incoscienza», quel pizzico di sana follia e genialità che ciascun portiere ha e che lo rende a suo modo unico, spesso miracoloso, con quel suo stile sì difficile da definire ma al contempo assai efficace e che lo ha reso in breve tempo uno dei portieri più talentuosi del nostro dilettantismo. Conscio del suo indubbio valore, ma anche autocritico, sempre pronto ad ascoltare gli altri e soprattutto mettersi in discussione per potersi migliorare sempre. Lo insegnava del resto anche il grande Yashin«Se non sei tormentato dopo aver commesso un errore, non diventerai mai un grande portiere».

IL PERCORSO GIOVANILE

Che Leonardo Santulli avesse qualcosa in più degli altri lo si poteva intuire sin dalle prime partite all'oratorio di Trezzano sul Naviglio, nella cui società milita sino alla categoria Esordienti: tante le ottime prestazioni sfornate con la maglia del suo paese, numerose le parate decisive che gli permettono di fare un salto di qualità e intraprendere un importante percorso con diversi prestigiosi settori giovanili del milanese. Dall'Aldini, passando per l'Inveruno, sino ad arrivare alla Masseroni, dove, oltre a trovare una buona continuità di rendimento, riesce anche a diventare un portiere sempre più completo, migliorando i vari fondamentali e crescendo soprattutto a livello tecnico, come lo stesso Leonardo racconta: «Agli inizi ero molto grezzo sotto questo punto di vista, ma a partire dagli ultimi anni dalla Masseroni ho cominciato a lavorare molto anche sulla tecnica individuale, e lo stesso ho fatto quando sono arrivato alla Varesina. Ho avuto l'opportunità di lavorare sempre con preparatori molto bravi e di condividere lo spogliatoio con giocatori di alto livello: sono tutti fattori che ti permettono di migliorarti da un punto di vista tecnico e anche nel gioco con i piedi, anche se ritengo di dover lavorare ancora su questo aspetto».

VARESINA: L'ESORDIO DA PROTAGONISTA E IL PRIMO BANCO DI PROVA IMPORTANTE

L'ottima stagione disputata con la Masseroni, che chiuderà la stagione al quarto posto anche grazie alle sue parate, gli vale la prestigiosa chiamata della Varesina, la cui prima squadra militava, come oggi, in Serie D. Inizialmente aggregato alla formazione Under 19, con la quale metterà complessivamente a referto 8 presenze tra campionato e play-off, Santulli, protagonista di diverse gare di assoluto livello, comincia a guadagnarsi le prime convocazioni in Prima Squadra, debuttando il 24 febbraio 2024 contro l'Arconatese, società che il destino vuole come il club in cui Santulli passa a fine stagione.

Un derby, una sfida di cartello tra due formazioni in piena lotta per la promozione in Serie C, che i ragazzi di Spilli riescono ad assicurarsi per 2-1 anche grazie alle prodezze del giovanissimo portiere, risultato poi il migliore in campo assieme a Giacomo Sali, a segno quel giorno per i rossoblù. Già allora, infatti, pur avendo solo 18 anni, si intravedevano in Santulli quelle qualità, quel carisma e quella personalità necessaria per giocare a certi livelli: Spilli si affida infatti a lui anche per lo storico confronto in semifinale di Coppa contro il Gavorrano, dove il trezzanese, pur non riuscendo ad evitare l'eliminazione dei suoi, si mette nuovamente in luce con due buone gare.

ARCONATE: UN PRIMO ANNO SFORTUNATO, ORA TANTA VOGLIA DI RILANCIARSI

Forte del restante anno di contratto e di prestazioni di assoluto livello, che gli avevano infuso la consapevolezza di poter vestire una maglia da titolare anche in un campionato impegnativo con la Serie D, Leonardo pensa inizialmente di poter vivere finalmente un'annata da protagonista in quella Venegono che lo aveva lanciato; tuttavia, per la stagione 2024-25, la società preferisce investire sugli Under in altri reparti, affidando dunque la propria porta all'esperto Gianmarco Chironi. Sul finire di giugno, Santulli si ritrova così a meditare sul proprio futuro e, una volta arrivata la proposta dell'Arconatese, non esita a passare nell'Altomilanese per poter ricoprire continuità il ruolo di numero uno«Con l'arrivo di Chironi ho pensato che avrei giocato poco, ma proprio in quel periodo è arrivata l'offerta del DS Enio Colombo: ho pensato che fosse la proposta migliore per me e, dopo aver parlato con le società, l'accordo è andato a buon fine». 

Società ambiziosa, affermatasi ormai da anni come una delle realtà più all'avanguardia e consolidate del panorama dilettantistico lombardo, l'Arconatese della passata stagione vive in realtà un anno particolarmente travagliato, cominciato con otto sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia e culminato poi con l'amara retrocessione a fine anno«L'inizio è stato difficile e i risultati negativi ci hanno condannato sin da subito all'ultima posizione in classifica. Pensavamo di poterci risollevare e invertire il trend ma ogni volta c'era un episodio che ci andava a sfavore che decideva a nostro sfavore la partita sebbene meritassimo a volte di vincerla».

Eppure, anche in un anno negativo a livello di squadra, Santulli ha saputo mettersi in mostra come uno dei migliori difensori della categoria, tenendo a galla la squadra in diverse sfide come quelle contro Breno e Desenzano e riuscendo anche nell'impresa di neutralizzare due rigori a giocatori del calibro di Ciccone e Busto: tante le parate, continuo e notevole il miglioramento. Una crescita senz'altro esponenziale, proseguita quest'anno e arrivata anche grazie a una figura come Paolo Carli, preparatore dei portieri dell'Arconatese«Con lui mi sono sempre trovato bene sia umanamente che lavorativamente, ha contribuito al mio miglioramento».

Quest'anno, invece, le cose per la formazione di Livieri sembrano funzionare meglio: la rosa allestita dal DS Colombo si è rivelata sin da subito molto competitiva e, almeno sino ad ora, ha rispettato le aspettative riposte in lei, come dimostrato dal primato solitario in classifica a +9 sulla Solbiatese prima inseguitrice e la qualificazione ai quarti di Coppa, dove l'Arconatese incontrerà proprio gli appena citati nerazzurri. E tra i protagonisti dell'ottimo inizio di stagione non può che figurare proprio Leonardo, che con ben 4 clean sheet nelle prime 10 gare è riuscito a fare della sua formazione una delle quattro migliori difese, assieme a Caronnese, Solbiatese e Sedriano. Contro quest'ultima formazione, gli oroblù scorso hanno pareggiato 1-1 mercoledì scorso. Un punto importante, arrivato contro un avversario ostico e che consente all'Arconatese di continuare la sua striscia di risultati utili in un inizio di stagione da incorniciare, come analizzato da Leonardo Santulli: «Siamo una squadra molto competitiva, ma del resto anche l'anno scorso secondo me avevamo qualità, come dimostrato dalla riconferma di diversi giocatori soprattutto nel reparto difensivo; in avanti, invece, abbiamo potuto contare sull'aggiunta di elementi di grandissimo valore. Anche lo staff è rimasto quello dell'anno scorso: sono tutte persone preparatissime e di assoluta competenza, il fatto che ci siano ancora è un segno di come la società creda nel loro lavoro nonostante la retrocessione dell'anno scorso».

Leonardo è sempre stato questo d'altronde: un ragazzo consapevole delle sue qualità ma allo stesso tempo umile, capace di riconoscere la grandezza e il merito di chi gli sta intorno e che gli ha permesso di diventare il calciatore e la persona che è oggi. E se è pacifico pensare che il futuro abbia in serbo per lui numerose, meritate soddisfazioni, il portiere dell'Arconatese preferisce come d'abitudine rimanere concentrato sul presente, senza pensar troppo al domani: «Preferisco continuare a concentrarmi e fare bene settimana dopo settimana: sono convinto che così i risultati arriveranno e ci si potrà togliere qualche bella soddisfazione».

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