Cerca

Eccellenza

A 19 anni lascia tutto, risale l'Italia e segna all'esordio da titolare: il classe 2006 è pronto a stupire

5 mesi fa affondava il Lecco nella finale scudetto, ora Vincenzo Villari vuole conquistare Arconate

Villari Arconatese

ECCELLENZA ARCONATESE • Vincenzo Villari

Ossessione per la preparazione, ferocia nel competere e concentrazione assoluta sul processo, non sul risultato. Non è solo un titolo, ma un codice da rispettare, nonché il filo conduttore della vita di una giovane promessa che ha attraversato l'Italia da sud a nord per inseguire il suo sogno e coltivare la "Mamba mentality", il tratto distintivo della stella dell'NBA Kobe Bryant. Una caratteristica che trova un'eco sorprendente nel terzino destro classe 2006 Vincenzo Villari, un ragazzo che ha avuto il coraggio di percorrere più di 1200 chilometri e giungere fino ad Arconate, alla corte di Giovanni Livieri. A pochi giorni dalla firma sul contratto, Villari ha vissuto un debutto da favola, con un gol alla prima partita da titolare con la maglia oroblù nel 5-1 casalingo contro la Vergiatese. Un punteggio che ha permesso all'Arconatese di volare a +9 sulla seconda in classifica, per provare a riprendersi sul campo quella Serie D soltanto assaggiata con il Sora all'inizio di questa stagione.

 

 

DEDICARE TUTTO SÉ STESSO

Nato a Melito di Porto Salvo (RC) ma cresciuto a Bagnara Calabra, Vincenzo Villari scopre la passione per il calcio tirando i primi colpi al pallone nella squadra del suo paese, la Pro Bagnara, formazione locale che attualmente milita in Prima Categoria: «Fin da piccolo aspiravo a diventare un calciatore professionista e ho avuto la fortuna di incontrare Felice Cotroneo, un allenatore che mi ha insegnato le basi di questo sport e che mi ha indirizzato sulla retta via, aiutandomi a limare i difetti tecnico-tattici. Inoltre, mi ha aiutato a sviluppare la mentalità da calciatore. Mi ha fatto capire che per arrivare in alto non bastava solo avere talento, ma anche dedicare tutto me stesso a questo sport e a compiere qualche sacrificio: alimentarsi correttamente, magari saltare qualche uscita con gli amici. È stato un punto di riferimento importantissimo, nonostante ero "e peri ra nchianata" (all'inizio della salita)».

Le doti e la perseveranza nel lavoro giornaliero di Villari attirano gli osservatori della Reggina che, all'età di 12 anni, lo invitano a trasferirsi nella formazione Under 14 granata: «Vestire quella maglia per me è stato un sogno e un motivo d'orgoglio. Mi sono trovato subito in sintonia con l'ambiente. Alla Reggina c’è una mentalità da grande squadra, dall'intensità degli allenamenti alle richieste esigenti degli allenatori a tutto ciò che la società ti mette a disposizione».

Una serie di ingredienti che aiuta il gruppo dei classe 2006 granata a raggiungere uno storico terzo posto nel girone C del campionato Under 17 A-B 2022-2023, dietro soltanto a Roma e Lazio. Per Villari il bottino recita 26 presenze e 2 assist, un contributo che permette alla Reggina di Domenico Zito di disputare il primo turno playoff (perso 3-0 contro il Bologna): «Il ricordo più bello era la solidità e la compattezza di gruppo che eravamo riusciti a creare. Con alcuni di quei ragazzi ci conoscevamo da tanto tempo e abbiamo giocato insieme per 5 anni, tra cui Valerio Farcomeni (ora nella Primavera della Lazio) e Rosario Girasole (tornato in estate alla Reggina dopo tre stagioni alla Ternana). Credo che le 10 vittorie consecutive arrivate a metà stagione - tra cui il 3-2 alla Lazio - siano state fondamentali per il nostro percorso».

 

 

I TRIONFI TRA I TRE COLLI

Nell'estate del 2023, Villari prende la decisione di cambiare maglia e sposare la proposta del Catanzaro«Il fattore decisivo per accettare quella richiesta è stato mister Zito, una persona di cui ho grande stima e fiducia. In quel periodo avevo ricevuto anche due interessanti proposte da squadre di Serie D, ma sentivo la necessità di migliorarmi ancora e continuare il percorso di crescita». Nelle due stagioni in forza alla Primavera del Catanzaro, Villari centra il traguardo playoff in entrambe le occasioni. Se il primo anno i giallorossi uscirono al primo turno con la Virtus Francavilla (0-0 l'andata, 2-0 il ritorno in favore dei pugliesi), nella stagione seguente la formazione guidata da Massimo Costantino vinse il girone B di Primavera 3, chiudendo con cinque punti di vantaggio sul Gubbio, poi sconfitto nella finale playoff che decretò la promozione in Primavera 2.

Inoltre, Villari concluse la straordinaria annata con la conquista del trofeo Dante Berretti, battendo 3-2 il Lecco, e il ruolo di vicecapitano: «Qui mi sento di ringraziare infinitamente mister Costantino, il quale ha saputo trasmetterci la cura maniacale nei dettagli. È uno di quegli allenatori che ti bacchetta al minimo abbassamento di intensità. Raggiungere quel traguardo non è stato per nulla semplice: credo che la nostra bravura sia stata quella di non abbassare la guardia per un mese (intercorso tra la fine della stagione regolare e l'andata dei playoff) e di essere consapevoli della nostra forza senza mai peccare di presunzione. Quando abbiamo capito di poter vincere contro il Lecco? Nei primi minuti. Abbiamo approcciato la partita in maniera ineccepibile e si percepiva la compattezza di un gruppo che aveva voglia di stupire chiunque. Se si può definire il periodo migliore della mia carriera? Sì, soprattutto per ciò che ho dimostrato nella scorsa stagione. Credo che mister Costantino mi abbia migliorato sotto diversi aspetti, in primis quello della mentalità, anche se sento di dover ancora migliorare sia sul piano tecnico sia su quello tattico».

 

ARCONATE A BRACCIA APERTE

A Luglio, Villari decide di lasciare la propria terra per sfondare nel mondo del dilettantismo laziale, firmando un contratto con il Sora. È un'avventura che stenta a decollare: Villari chiede la rescissione del contratto e torna nella sua Bagnara: «Fino a inizio campionato è andato tutto bene. Poi alcune vicissitudine interne mi hanno portato a fare un passo indietro. Io non ho mai mollato e sono tornato a casa mia, in attesa di una soluzione migliore. Anche se ero senza squadra, mi svegliavo la mattina presto e mi allenavo intensamente sia in palestra sul campo. In quelle settimane sono stato accolto dal Cittanova (formazione di Eccellenza calabra, nda), che mi hanno aiutato non solo a riprendere la forma migliore, ma anche dal punto di vista mentale». Poi, però, è arrivata la telefonata da una società a pochi chilometri da Milano, l'Arconatese: «La proposta del ds Colombo rappresenta la grande realtà di questa piazza. Se oggi sono qui è anche grazie a Carmelo Dato e Francesco Cundari, due persone che mi hanno seguito e indirizzato a intraprendere questa avventura. L'accoglienza che ho ricevuto? È stata ottima da parte di tutte le componenti. Ringrazio fortemente ognuno di loro, perché mi hanno permesso di archiviare un periodo difficile a livello personale. Loro, la mia famiglia e i miei tre migliori amici mi hanno dato la forza necessaria per superare le avversità».

Le statistiche complete di Vincenzo Villari SOLO sull'app di Sprint e Sport. Clicca per scaricare l'app e abbonati

L'impatto con il calcio dilettantistico lombardo è stato a dir poco eccezionale. Alla prima partita da titolare contro la Vergiatese, Villari è già riuscito a timbrare il tabellino dei marcatori ed entrare nel cuore dei tifosi oroblù: «La mia rete? È arrivata da una precisa richiesta di mister Livieri: attaccare forte sul secondo palo. Ho seguito l'azione sulla sinistra, tagliato verso il centro della porta e sfruttato l'assist di Silvano. Antonio è stato fondamentale in questi primi giorni. Ho avuto il piacere di conoscerlo nella mia Bagnara: è un ragazzo d'oro. Anche grazie a lui e ai compagni sto vivendo un sogno e la realtà Arconatese ti fa sentire un calciatore a tutto tondo».

Vincenzo è un ragazzo che ha obiettivi chiari per il suo futuro: «Abbiamo l'obbligo di lottare su entrambi i fronti, campionato e coppa, per il maggior tempo possibile, ma sempre pensando e preparando una partita alla volta con la giusta attenzione e serietà». Due peculiarità che contraddistinguono il classe 2006, orgoglioso di rivendicare le proprie radici e custodirle con sé nella sua nuova tappa: «Se oggi gioco in questa grande società è soprattutto grazie alla mia famiglia che ha sempre creduto in me. Mio papà Rosario e mia mamma Luciana sono per me due pilastri fondamentali: mi hanno sempre supportato e hanno condiviso i miei sacrifici. In particolare papà, il quale non ha mai saltato né un allenamento né una partita. Ringrazio anche gli allenatori che mi hanno indirizzato e aiutato a lavorare sulle imprecisioni, come Felice Cotroneo, Domenico Zito e Massimo Costantino. Infine un grazie è doveroso anche alla società Arconatese per la grandissima opportunità concessa a stagione in corso. Sono fiero di difendere questa maglia e questi colori, nonché ricevere l'affetto dei tifosi, che ringrazio per il coro dedicato all’uscita dal campo domenica. È un'immensa iniezione di fiducia».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter