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Dopo 2 soli punti in 5 partite esonerato il carismatico tecnico, al suo posto torna l'ex difensore di Serie A

Una decisione lampo scuote la scena dopo un solo mese: viene richiamato l'allenatore precedente per cercare una nuova svolta

TUTTOCUOIO SERIE D - RICCARDO BOSCHETTO

TUTTOCUOIO SERIE D - Riccardo Boschetto era subentrato ad Aldo Firicano a metà ottobre e ora cede il passo proprio all'ex difensore di Cagliari e Fiorentina

La mattina comincia con i fari accesi sulla ghiaia della Leporaia e con un cancello che si apre prima dell’alba: qualcuno torna a casa. Nel piazzale del «campo sportivo» di Ponte a Egola, la notizia corre più veloce del vapore dai tombini: il Tuttocuoio ha chiuso il rapporto con Riccardo Boschetto e ha deciso di rimettere al timone Aldo Firicano. Non un semplice avvicendamento, ma un ritorno che sa di bussola: affidarsi a chi la rotta l’aveva già segnata. La società parla di «accordo consensuale» con il tecnico piemontese; il resto lo racconta l’urgenza di un campionato complesso e di una classifica che chiede risposte, subito.

IL COMUNICATO: LA TEMPISTICA DELLA SCELTA
Il comunicato diffuso dal club toscano fotografa in poche righe la svolta: fine del rapporto con Boschetto e immediato affidamento della panchina a Firicano, con l’enfasi sul «ritorno» dell'ex difensore di Serie A alla Leporaia. Una scelta netta, dentro un mese già convulso per i neroverdi. Per capire l’accelerazione, basta guardare l’orizzonte recente. Appena un mese fa, tra il 14 e il 16 ottobre 2025, era stato proprio Firicano a lasciare l’incarico, con la società che aveva virato su Riccardo Boschetto, tecnico piemontese reduce dalla promozione in Serie D con la Cairese nel 2024. L’investitura era arrivata a fronte di un avvio difficile: 2 punti in 7 giornate, ultimo posto nel Girone D. Una scommessa su un profilo considerato specialista nelle rimonte.

COSA LASCIA BOSCHETTO NEL SUO BREVE CICLO
Il Tuttocuoio aveva chiesto a Boschetto un colpo d’ala: restituire identità e fiducia a un gruppo giovane. L’esordio del 20 ottobre aveva anche raccontato qualcosa: 2-2 in rimonta sul campo del San Giuliano City, un punto che valeva molto più del tabellino, almeno sul piano emotivo. Ma i progressi non sono bastati a mutare il quadro generale in tempi rapidi, anche perchè poi è arrivato solo un altro pari nell'1-1 in casa della Pro Palazzolo. A metà novembre, la squadra è ancora ultima, ferma a 4 punti, con una sconfitta pesante a Correggio (0-3) a chiudere l’ultimo turno prima della svolta. Prima ancora altri 2 ko con Piacenza e Sasso Marconi. Il contesto di classifica spiega il timing: il 16 novembre 2025 il Tuttocuoio è fanalino di coda del Girone D con 4 punti e la zona salvezza diretta è a +11. Il margine d’errore, semplicemente, non c’è. L’incrocio di calendario, alla 13ª giornata il prossimo impegno è in casa del Progresso, ha probabilmente consigliato una decisione immediata, per prevenire un’ulteriore deriva.

LA SCELTA DELL'USATO SICURO (E CONOSCIUTO)
Richiamare Aldo Firicano non è un salto nel buio, ma la scelta del «conosciuto». L’ex difensore di Cagliari e Fiorentina, curriculum che dà sostanza alla parola «autorevolezza» nello spogliatoio, è stato la guida dell’ultima risalita: a marzo 2024 ha preso in mano i neroverdi, li ha condotti alla promozione dall’Eccellenza alla Serie D e poi alla salvezza nella stagione 2024-2025. Numeri, non ricordi. Non basta: fino a metà ottobre 2025, con lui in panchina, il Tuttocuoio pur tra infortuni e apnea da «seconda stagione» aveva mostrato la tenuta tipica delle squadre che non mollano mai. Lo stesso Firicano aveva parlato, in estate, di «emergenza continua» ma anche di un gruppo con «gran cuore». È su quel legame tecnico-ambientale, già testato, che la società ha deciso di rilanciare, scommettendo sulla rapidità con cui il mister può rimettere in ordine riferimenti e principi.

IL PROSSIMO BIVIO
La 13ª giornata mette di fronte il Progresso e il Tuttocuoio. Non serve scomodare frasi fatte: è una gara spartiacque, perché arriva a ridosso del cambio di guida tecnica e contro un’avversaria che presidia la zona bassa. Strappare anche solo un pari pesante fuori casa, con le prime correzioni firmate Firicano, avrebbe un valore psicologico elevatissimo. Vincere, al contrario, cambierebbe geografia e ritmo, prima ancora della matematica. E restituirebbe alla Leporaia il profumo che la gente chiama ancora, affettuosamente, «casa».

UNA CHIOSA SUI PROTAGONISTI: RICONOSCERE I MERITI, PRETENDERE IL MASSIMO
1) A Riccardo Boschetto va riconosciuta la coerenza del lavoro e la dignità di un ciclo troppo breve per lasciare un’impronta, ma non per mostrare qualche segno di risveglio. La formula della risoluzione consensuale tutela entrambe le parti e consente al tecnico di rimettersi presto in gioco. 2) A Aldo Firicano si chiede, invece, una nuova accelerazione: rimettere in bolla il gruppo, riparare le crepe, restituire abitudini composte. Il calendario non aspetta, ma il «ritorno» offre una dote preziosa: la memoria condivisa di come ci si salva quando si è spalle al muro. In fondo, questa storia, che in un mese ha visto l’esonero di Firicano, l’ingaggio di Boschetto, e ora il richiamo di Firicano, racconta una verità semplice del calcio di provincia che non è mai provinciale: le idee e i valori contano quanto i dettagli, e i dettagli sono spesso persone. A Ponte a Egola, oggi, l’idea è che la persona giusta, nel momento giusto, sia di nuovo Aldo Firicano. Il campo, come sempre, dirà il resto.

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