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04 Dicembre 2025
Una serata che poteva filare liscia come l'olio, ma che si è trasformata in un caso di studio interessante, tranne che per la squadra in trasferta. Nella serata di domenica 3 dicembre allo Stadio Paschiero di Cuneo si è giocato il recupero tra il Cuneo Olmo e l'Acqui, match della 12ª giornata rinviato per neve 10 giorni fa e terminato in modo netto con un 4-0 a favore dei padroni di casa. Un risultato maturato con 2 gol per tempo, in una gara di fatto mai in discussione sul piano del risultato, ma a far scattare la polemica è stato il contesto e il contorno. È esplosa in mattinata infatti la protesta social dell'Acqui, che ha evidenziato una serie di problematiche maturate nel corso della partita che non hanno di certo fatto piacere alla società termale.
Il primo tempo inizia alle 20.36, scivola via senza intoppi con il Cuneo avanti 2-0 grazie alla doppietta di Caristo. L'Acqui, rimasto in 10 dopo circa mezz'ora, si ritrova costretto a una rimonta titanica nella seconda frazione, ma poco dopo il duplice fischio, quando le squadre erano già negli spogliatoi, alle 21.36 uno dei fari dello stadio si spegne. Il parziale blackout porta metà campo ad essere quasi al buio, con il direttore di gara, il Signor Pietro Vallelunga di Collegno, che opta per la momentanea sospensione della partita.
Visto che il problema non sembrava risolversi in alcun modo, con metà terreno di gioco ancora scarsamente illuminato, tutto faceva presagire al rinvio della partita, con il secondo tempo da disputare in un altro giorno, ma totalmente a sorpresa, circa 40' dopo, l'arbitro cambia idea e decreta la ripresa della partita. «Ci ha concesso 3 minuti di riscaldamento, mettendo a rischio la salute dei tesserati di entrambe le squadre, costretti a tornare in campo senza un adeguato riscaldamento», commenta l'Acqui su Facebook, infuriato per la decisione arbitrale a prescindere dal risultato della partita. Il Cuneo poi dilagherà, segnando ancora con Nacci e Scotto, chiudendo la gara sul 4-0.
Unito al caso del blackout, l'Acqui rincara la dose parlando poi degli episodi arbitrali durante la partita, che non hanno sicuramente fatto piacere alla società. Si parte dall'espulsione di Baldizzone alla mezz'ora, giudicata eccessiva dai termali, soprattutto per via di una presunta accentuazione plateale da parte di Angeli, che ha subito il colpo. Si parla poi di un «Rigore solare non concesso ad Alfredo Biglia», seguito da un recupero allungato di un minuto dal direttore di gara che ha poi portato al raddoppio di Caristo. Infine, L'Acqui parla di un gol fantasma, quello del 3-0 di Nacci, che fa scattare ulteriormente basita la dirigenza dei Bianchi.
«Il punto è un altro: la somma degli ultimi episodi arbitrali non è più tollerabile. Troppo spesso l’Acqui FC viene penalizzato da arbitri con poca personalità, per i quali risulta più semplice punire una squadra giovane e in difficoltà anziché assumersi la responsabilità di decisioni equilibrate e coraggiose», conclude così l'Acqui, per una serata non troppo felice per il club alessandrino.