Serie D
09 Dicembre 2025
VADO SERIE D - Marco Sesia è reduce da un'esperienza all'Asti e aveva già allenato in Liguria ai tempi del RapalloBogliasco sempre in Serie D
Un cancello semiaperto allo stadio «Ferruccio Chittolina», il fruscio delle reti nel vento di mare e i tifosi che si chiedono: «E adesso chi?». È la scena che accoglie Vado Ligure nella mattina di martedì 9 dicembre 2025. La capolista del Girone A di Serie D, reduce da uno 0-0 dal sapore di incompiuto, congeda l’allenatore che l’ha condotta fin qui. La notizia rimbalza ovunque: Giorgio Roselli non è più il tecnico del Vado F.C. 1913. Nel giro di poche ore, però, il vuoto si riempie: la società ha definito l’accordo con Marco Sesia, ex giocatore del Torino nonchè già allenatore della Primavera granata e reduce dall’esperienza all’Asti. In altre parole: «tutto fatto», con un nome che, a quanto sembra, era stato individuato già nel momento in cui si è deciso l’esonero.
UN CAMBIO AL VERTICE CHE SORPRENDE MA NON NASCE OGGI
È il paradosso del calcio: cambiare nel momento in cui stai vincendo. Il Vado è al comando del Girone A con 35 punti, davanti al Ligorna a 34 e al Chisola a 28, in una classifica compressa ma guidata con autorevolezza dai rossoblù. Proprio per questo, l’esonero di Roselli ha il rumore del tuono. La scelta matura dopo il pari a reti bianche con la Cairese e la frattura divenuta irreparabile fra la dirigenza e il tecnico. In pole per la successione, da subito, il nome di Marco Sesia, con una tempistica di ufficialità indicata tra tarda mattinata e primo pomeriggio. Ma se il colpo di scena ha colto di sorpresa l’opinione pubblica, non è un’idea nata nel cuore della notte. Secondo quanto ricostruito, la proprietà avrebbe individuato in Sesia un profilo compatibile con l’immediato e con la programmazione già nel momento in cui ha maturato la decisione di interrompere il rapporto con Roselli. Un dettaglio che spiega la rapidità con cui si è arrivati all’intesa.
ROSELLI, UN CICLO BREVE E COMPETITIVO
Lo sbarco di Giorgio Roselli a Vado Ligure risale all’estate 2025, quando il club ligure gli affida la panchina per alzare l’asticella dopo il percorso dell’annata precedente. Curriculum importante, lunga militanza tra Serie C e D, un approccio pragmatico tradotto in risultati di spessore fino al primato d’autunno. In campionato, il Vado di Roselli ha messo in mostra compattezza, letture «giuste» delle partite e un rendimento da capofila. Proprio Roselli, solo poche settimane fa, rivendicava l’idea di «giocare giusto» più che «bene o male», a sottolineare la centralità dell’equilibrio e dell’attenzione ai dettagli. Eppure, come talvolta accade, la convivenza tecnica si è incrinata quando i dettagli hanno iniziato a pesare. La tensione emersa dopo alcuni pareggi (e l’ultimo 0-0 con la Cairese) ha reso il rapporto più fragile, fino al passo formale dell’esonero. Una decisione che, al di là del tempismo, porta la firma di una società che ha dimostrato di privilegiare il piano strategico rispetto all’onda emotiva della classifica.
SESIA, IDENTIKIT DI UNA SCELTA
Il profilo di Marco Sesia parla chiaro: tecnico formatosi tra i vivai d’élite e le piazze ambiziose della Serie D, già alla guida dell’Under 17 del Torino e, in seguito, della Primavera granata. Una palestra di alto livello dove metodo, intensità e cura del dettaglio sono principi ordinari di lavoro. Negli ultimi anni, Sesia ha incrociato la D guidando realtà storiche e strutturate, fino all’Asti, con cui ha operato in un girone logisticamente e tecnicamente affine a quello del Vado. Le sue squadre sono riconoscibili per la capacità di «stare dentro» le partite, alternando fasi di pressione e momenti di gestione. Un altro tassello di contesto: Sesia figura tra i tecnici più performanti del Girone A nell’ultimo quindicennio per media punti complessiva, un dato ricordato nelle cronache di giornata e coerente con il posizionamento competitivo che il Vado pretende da sé stesso in questa fase.
LA STRATEGIA DEL VADO, IL CAMBIO IN CORSA PER VINCERE
Il cambio in corsa non è un azzardo fine a sé stesso. La dirigenza del Vado capeggiata dal presidente Franco Tarabotto, capace negli anni recenti di alternare soluzioni interne a profili di esperienza per la panchina, ha mostrato più volte lucidità nel calibrare le scelte in funzione del momento. Basti ricordare che nel febbraio 2025 il club aveva puntato su una soluzione interna nel post-Cottafava, affidando la guida a Rodrigue Boisfer per traghettare la squadra e preservare continuità di gestione. Oggi, in un contesto diverso e con obiettivi più ambiziosi sul breve periodo, si è optato per un allenatore in grado di garantire subitaneamente un «linguaggio» tecnico condivisibile dal gruppo. In questo quadro, l’arrivo di Sesia si inserirebbe come un’evoluzione più che una rivoluzione: principi di gioco chiari, valorizzazione dei profili under, modulabilità tra sistemi a 4 e a 3 dietro, attenzione ai momenti della partita. Tutti aspetti che possono sposarsi con una rosa costruita per essere competitiva e che ha già dimostrato solidità difensiva e capacità di colpire nei frangenti chiave.
MARGINE MINIMO, PRESSIONE MASSIMA
I rossoblù ricominciano da primi della classe ma con un margine sottile: +1 sul Ligorna e un drappello di inseguitrici che non molla. Il calendario impone concentrazione immediata: ogni scelta sulla panchina ricade sul rendimento nel giro di 2-3 giornate, in un dicembre che spesso indirizza il campionato. Il dato più rilevante, oltre ai 35 punti del Vado, è la capacità di aver mantenuto la testa anche nei momenti di flessione prestativa: un segnale di maturità che Sesia eredita e dovrà consolidare. Al di là del nome in panchina, il Vado possiede un elemento non negoziabile: l’identità. È il patrimonio materiale e simbolico di una società che nel 1922 ha scritto una pagina unica alzando la prima Coppa Italia. Quella memoria non è nostalgia: è bussola. Spiega perché, a Vado Ligure, la scelta della panchina non è mai soltanto una mossa tattica, ma un atto di identità.