Under 19
10 Dicembre 2025
UNDER 19 MAZZO· Il difensore centrale e capitano Marco Marinello
Quando una squadra sorprende tutti, spesso il segreto è nascosto nei suoi leader silenziosi. Il Mazzo, rivelazione di questo campionato di Under 19 Regionale, ha molti meriti collettivi, ma uno dei simboli della partenza sprint della formazione guidata da Luca Bravin è senza dubbio Marco Marinello, classe 2007 e difensore centrale dalla costanza e dalla maturità sopra le righe. Capitano, trascinatore, 13 presenze e 3 gol messi a segno: numeri non certo banali per un terzino adattato a stopper. Il suo rendimento stellare e le sue qualità da vero leader hanno propiziato la metamorfosi della squadra di Bravin: dalle due sconfitte iniziali a una striscia monstre di dieci vittorie e un pareggio, che valgono ad oggi il secondo posto in classifica nel girone H.
La parabola di Marco Marinello non segue il tracciato abituale dei ragazzi che approdano all’Under 19 dopo anni trascorsi esclusivamente nel settore giovanile. Il suo percorso è diverso, più ricco, più precoce: un mix di esperienze e responsabilità che ne hanno accelerato la crescita in modo esponenziale. Il primo snodo importante arriva nella stagione 2023-2024, quando Marinello esplode con la maglia dello SC United di Cesate nel campionato Under 17 Provinciale: 17 gol da terzino, che gli valgono la convocazione in Rappresentativa Provinciale. Con la selezione partecipa al Torneo delle Province e realizza un mini exploit da trequartista, segnando 4 gol in 3 partite; quel ruolo non gli apparterrebbe, ma ne approfitta per mettere in vetrina tutta la sua duttilità tattica. «È stato un passaggio decisivo – racconta – perché mi ha costretto a uscire dalla mia comfort zone e a capire il gioco da prospettive diverse; un'esperienza fantastica che mi ha permesso di maturare tanto». Poi, un anno fa, il salto nel calcio dei grandi; precisamente a Uboldo, dove ritrova Bravin, tecnico con cui aveva vinto l’U15 Regionale e l’U16 Provinciale. Marinello parte dalla Juniores Regionale, ma dopo qualche gara, viene stabilmente promosso in Prima squadra in Promozione. Lì colleziona 14 presenze da titolare e soprattutto impara a gestire il ritmo, il peso e la pressione del calcio dei grandi: «Mi hanno dato fiducia fin da subito. Ho imparato a stare tranquillo, a non agitarmi anche nei momenti più concitati, grazie agli insegnamenti dei compagni più esperti. Il momento che ricordo con più piacere è il 2-1 con il Morazzone: loro secondi, noi ultimi e già dati per spacciati. Abbiamo tirato fuori una prestazione pazzesca, una di quelle vittorie dal sapore davvero speciale». Il valore di quella stagione si misura anche con ciò che succede quest’anno. Marinello viene infatti chiamato dalla Vogherese per giocare nell’Under 19 Nazionale, una vetrina importante e ambitissima per un calciatore della sua età, ma gli impegni scolastici gli impediscono di garantire presenza costante agli allenamenti. Una decisione difficile, ma inevitabile. Così, per inseguire il suo sogno, sceglie un’altra strada apparentemente più discreta, ma probabilmente, tracciata su misura per lui. La via è quella del Mazzo, guidato proprio dal suo ex allenatore Luca Bravin, l’uomo che più di tutti ne conosce carattere, qualità e potenzialità.
Quest’anno Marinello ha scelto di seguire ancora una volta Bravin, firmando con un Mazzo totalmente rinnovato dopo la fusione con l’Uboldo, ma subito capace di costruire un’identità forte. «Abbiamo creato un gruppo solido e affiatato, ci vedevamo anche fuori dal campo. Dopo le prime due sconfitte ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto che non poteva andare avanti in quel modo: dovevamo giocare da squadra e mostrare il nostro vero valore». Da quel momento è partita una cavalcata travolgente: spirito, mentalità, fame. I numeri lo confermano, perché oggi il Mazzo può vantare il miglior attacco del girone, con 40 reti segnate: segno di una squadra che ha trovato convinzione e continuità. Marinello è un centrale moderno, fisico e spigoloso, ma allo stesso tempo tecnico, oltre che con il vizietto dell’inserimento in fase offensiva: «Mi piace spingere palla al piede, avendo giocato per anni da terzino. Il mio modello? Theo Hernández per la corsa, Cristiano Ronaldo per la mentalità». Lui resta umile, ma il suo impatto è evidente: sicurezza dietro, personalità da veterano, letture da giocatore che ha respirato l'aria delle categorie superiori. Gli obiettivi? «Vincere il campionato. A livello personale, migliorare tatticamente e continuare a crescere». La fiamma che ha acceso il Mazzo oggi arde più viva che mai e Marinello, con la sua leadership silenziosa, è il simbolo perfetto di una squadra che non vuole smettere di stupire.