Prima Categoria
15 Dicembre 2025
PRIMA CATEGORIA VIRTUS INZAGO •Edoardo Marenzi
Una passione che affonda le sue radici nel passato, un pallone come collante tra i membri di una famiglia che hanno dedicato la loro vita a quel ruolo sì entusiasmante ma anche assai complicato, carico di responsabilità, tensione e aspettativa. Un filo conduttore tramandato da e tra generazioni, all'insegna del coraggio, del tempismo ma anche del sacrificio e del desiderio di non smettere mai di crescere. In tutti questi anni di onorata militanza tra i pali Edoardo Marenzi ha dimostrato di possedere tutte queste qualità e, forse, anche di più: del resto, non è da tutti crescere con l'Albinoleffe e imporsi tra i pali a soli 19 anni in un girone del calibro della Promozione. Serve quel carattere che negli anni ha forgiato e lo ha reso grande anche grazie all'incontro e agli insegnamenti di esperti estremi difensori, in unione con quelle qualità che lo hanno reso uno dei portieri più determinanti del dilettantismo lombardo e che ora è pronto a rimettere nuovamente al servizio di una Virtus Inzago che vuole condurre all'ambito ritorno in Promozione.
Che Edoardo Marenzi avesse qualcosa in più degli altri era evidente sin da quando, in giovanissima età, ha cominciato ad avvicinarsi al mondo del calcio. Il suo percorso giovanile, oltre alle esperienze con la Rivoltana, formazione del suo paese, annovera anche tappe di grande rilevanza come quella con l'Albinoleffe, e, soprattutto, con la Trevigliese, tra le cui fila Edoardo trascorre cinque stagioni, ricordate ancora oggi con piacere: «Queste due società sono state fondamentali per la mia crescita, sia tecnica, che, soprattutto, personale. Ai tempi della Trevigliese, anche quando ero ancora nel settore giovanile, ho spesso avuto la possibilità di allenarmi in Prima Squadra e di giocare con giocatori ad adulti ed esperti: anche questo è stato un fattore per me fondamentale».
Edoardo è umile, si allena con impegno, costanza e dedizione, tra clean sheet collezionati e colpi di reni decisivi: il suo contributo per i buoni piazzamenti ottenuti con gli Allievi prima e gli Juniores poi gli valgono la meritata chiamata coi "grandi", che riescono a conquistare la vittoria della Promozione anche grazie alla saracinesca di Rivolta, autrice di 4 porte inviolate in 7 apparizioni. «Di quella stagione ho splendidi ricordi, ho avuto l'occasione di dimostrare il mio valore confrontandomi in un campionato importante». E nel corso dell'annata successiva in Eccellenza, Edoardo ha modo di condividere lo spogliatoio con l'inesauribile Paolo Acerbis, dispensatore di grande esperienza con i suoi lunghi trascorsi nel professionismo: «Ho sempre cercato di imparare e assorbire dai portieri più affermati e Paolo è uno di questi, le sue doti mi colpirono molto. Un altro che vorrei ricordare è Luca Vino, con cui ho avuto la fortuna di giocare a Romanengo in Promozione».
Dal biancorosso di Romanengo al biancoblù di Palazzo Pignano, in un'annata particolarmente significativa sia a livello di squadra che personale: pur partendo senza alcun favore dei pronostici, Marenzi e compagni riescono a compiere un cammino superlativo che li conduce ad un passo dalla zona playoff. Un percorso importante, frutto di tanto lavoro ma soprattutto di un organico in crescita giornata dopo giornata e composto da una serie di elementi che, di lì a qualche anno, sapranno affermarsi come alfieri della categoria. «Facemmo una grande annata, sfiorando gli spareggi senza che nessuno ci avesse dato una lira. Ragazzini dell'epoca come Beretta, Seghezzi e Maridati giocarono un'ottima stagione e oggi sono calciatori affermati in Prima Categoria». L'anno successivo, invece, Marenzi approda all'ambiziosa Virtus Inzago, di cui si attesta come elemento di assoluta importanza sia in campo che per lo spogliatoio: se per i gialloblù si tratta infatti di tre anni avari di emozioni e al di sotto delle aspettative, spesso con crolli pesanti nel girone di ritorno, per lui invece sono invece altrettanti stagioni da baluardo della sua formazione, con prestazioni significative e decisive in diverse sfide.
Il triennio alla Virtus sembrava essersi concluso quest'estate con il ritorno nella sua Rivoltana, anche se le cose non andranno come sperato: risucchiata in zona retrocessione, la squadra fatica non poco ad ingranare, rimanendo inguaiata nei bassifondi della classifica nonostante il discreto valore della formazione. Edoardo lotta e si batte con impegno, ma quando sul finire di novembre si profila la possibilità di ritornare a Inzago, lui non esita a rispondere positivamente alla chiamata del direttore Santanadrea: «Sapevo che il ds e la dirigenza stavano allestendo una rosa di livello, aggiungendo giocatori di qualità e rinnovando l'ambiente societario. Sono stato felice di riabbracciare i miei vecchi compagni così come mi sono integrato benissimo anche con i nuovi».
Riottenuto subito il posto da titolare, Marenzi si ripresenta subito con due clean sheet nei tre successi ottenuti dalla Virtus col suo ritorno: un ruolino di marcia importante per i ragazzi di Paolo Mapelli, capaci di consolidare il proprio posto in classifica in un'agguerritissima lotta per la promozione diretta che vede coinvolte anche Asperiam, Badalasco e, seppur più defilato, anche il Romanengo, ex squadra proprio del portiere di Rivolta. Che si mostra sì consapevole del valore della rosa, ma mantenendo al contempo quel realismo e quell'attenzione al presente di chi ha ormai maturato l'esperienza e la mentalità da vincente navigato: «Sono convinto che con la giusta mentalità possiamo riportare in alto un capitolo che manca da tanto, ma per riuscirci dobbiamo essere un vero gruppo. Sono tornato per mettermi ancora una volta alla prova e superare i miei limiti, sperando di non raggiungerli mai».
Proprio questo approccio al calcio e quest'etica del lavoro, non comune nel mondo di oggi, ha reso Edoardo così affidabile. Perché pur conscio del suo valore, ancora oggi in allenamento lo si trova attento e concentrato per migliorare la fase di impostazione e ricezione palla con la difesa e quella di attacco della sfera in area, sulle orme del suo riferimento Manuel Neuer. «Un portiere si trova davanti a mille situazioni diverse e per questo dobbiamo essere pronti a tutto». Non resta dunque ora che attendere il proseguo della stagione e vedere se la Virtus riuscirà quest'anno a trovare quella costanza mancatele negli anni passati. Le premesse, il valore della rosa e la grande attitudine e fame mostrata immancabilmente da ogni componente sono fautrici di presagi positivi per ogni tifoso, anche con l'aggiunta di un nuovo elemento di livello proprio come Marenzi, pronto a vivere un'annata memorabile, vincendo e regalando gioie come ha fatto in passato e come siamo certi e gli auguriamo di fare anche in un futuro che, per ciò che sta dedicando al pallone, non potrà che essere roseo e ricco di soddisfazioni.