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Ha vinto Mondiale, Europeo e Champions League, ora scende nei Dilettanti: l'ex centrocampista sorprende tutti

Dal Bernabéu al Comunale: il Campione del Mondo entra nella proprietà biancoazzurra e porta un’idea precisa di crescita

SANREMESE SERIE D - ALESSANDRO MASU

SANREMESE SERIE D - Alessandro Masu, rimane presidente del club con il 25% delle quote

Una domenica pomeriggio al Comunale di Sanremo, pareggio a reti bianche contro il Club Milano, e poi la notizia che cambia l’aria nello stadio affacciato su corso Mazzini: il telefono di un dirigente vibra, i messaggi rimbalzano tra le chat dei tifosi, finché l’annuncio diventa ufficiale. L’ex mediano che alzava la Champions con il Real Madrid e festeggiava un Mondiale con la Francia ha deciso di scommettere sulla Serie D: Christian Karembeu entra nella Sanremese. Non come testimonial: come socio di riferimento e vicepresidente. Insieme a lui, in un’operazione gemella, l’imprenditore franco-svizzero Theodoros Ornithopoulos, legato al marchio di orologi elvetico Genius Watches. Il presidente Alessandro Masu resta al timone, ma la rotta si fa più ampia. Più internazionale. Più ambiziosa.

L'ASSETTO: QUOTE, RUOLI E GOVERNANCE
La fotografia societaria è chiara e, per una piazza di Serie D, sorprendentemente strutturata: Christian Karembeu ha acquisito il 37,5% delle quote della Sanremese ed è stato nominato vicepresidente; identica partecipazione (37,5%) per Theodoros Ornithopoulos. Il 25% resta nelle mani del presidente Alessandro Masu. Una ripartizione in tre blocchi che, sulla carta, garantisce equilibrio: una presidenza locale con radicamento sul territorio, due soci pesanti e complementari per spinta finanziaria, relazioni e visibilità fuori dai confini italiani. Il «pacchetto» non è solo azionario. La società annuncia l’ingresso, a supporto dell’area sportiva, di Pierre Issa con il ruolo di «sporting advisor»: ex difensore di Marsiglia e Sudafrica, esperienza da dirigente in Grecia, oggi profilo ponte tra scouting, metodologia e network. Non un nome da copertina per il grande pubblico italiano, ma un contatto capillare con mercati utili (Francia, Grecia, Africa australe) in un campionato dove l’intelligenza di spesa può contare più del budget.

KAREMBEU, UN PROFILO CHE PORTA RETI UMANE PRIMA DEI CAPITALI
Da Lifou a Madrid, passando per Sampdoria e Olympiacos: il curriculum di Christian Karembeu è noto agli appassionati. Ma qui interessa la sua «seconda vita» nel calcio. Dal 2013 l’ex centrocampista opera nell’area dirigenziale dell’Olympiacos come consulente strategico (poi anche direttore sportivo), figura-ponte fra proprietà, area tecnica e relazioni internazionali: un ruolo di relazione e visione, più che di front office. È questo il bagaglio che porta a Sanremo: non tanto il «nome», quanto una rete di contatti costruita tra Champions League, charity partnership e diplomazia sportiva. Per una Serie D che cerca di uscire dai confini provinciali, è un moltiplicatore. Il profilo di Karembeu ha inoltre una componente valoriale: negli anni ha legato la propria immagine a iniziative sociali (si pensi alla partnership Olympiacos–UNICEF), al movimento Champions for Peace di Monaco e a progetti di promozione sportiva. La Sanremese di domani potrebbe beneficiare di questa sensibilità: nella costruzione di un’Academy più aperta, nella reputazione verso sponsor e istituzioni, nella capacità di attrarre investitori che guardano anche all’impatto sociale dello sport.

IL VETTORE SVIZZERO E L'ASSE CON MONTECARLO
Il cognome dice poco, il settore dice tutto: Theodoros (Théodoros) Ornithopoulos è tra i promotori del brand Genius Watches, realtà svizzera nata a Lugano nel 2020, con una cifra estetica riconoscibile (il design 50/50 asimmetrico) e un piano di distribuzione che tocca Francia, Grecia, Italia, Spagna e Medio Oriente. La presenza in Riviera, a due passi da Montecarlo, non è casuale: l’operazione Sanremese, sottolineano le cronache locali, guarda proprio al Principato per futuri ingressi e partnership. Tradotto: potenziali sponsor, eventi, relazioni commerciali e di immagine. Il legame tra Ornithopoulos e Genius Watches non è solo narrativo: i registri elvetici riportano la sua presenza negli organi della società (GENIUS WATCHES Sagl, UID CHE-442.784.622), con aggiornamenti societari recenti (dicembre 2025). È un dettaglio tecnico, ma utile a misurare la concretezza del profilo imprenditoriale che entra nel club.

LA CORNICE: SERIE D, COSTI E IMPIANTI
La Sanremese arriva a questo passaggio dopo una stagione di resistenza economica e organizzativa. Nei mesi scorsi il presidente Masu aveva parlato apertamente di debiti attorno a 700.000 euro, del costo «reale» di mantenere una società competitiva in D e della necessità di consolidare i conti senza rinunciare alla categoria. Il club si è regolarmente iscritto alla Serie D 2025-2026 rilanciando un progetto sportivo e blindando alcuni riferimenti di spogliatoio; al contempo, ha chiesto con forza al territorio, Comune e stakeholder, un salto nella manutenzione e nell’efficienza delle strutture. Il nodo impianti è storico. Il Comunale di Sanremo, inaugurato nel 1932, ha una capienza intorno ai 4.000 posti; ha conosciuto riqualificazioni parziali (riapertura tribuna coperta nel 2022) e un dibattito pubblico su un progetto più ambizioso: l’Arena Sanremo, una trasformazione polifunzionale con copertura retrattile e capienza fino a 6.500 posti (fino a 13.000 per eventi). Visione affascinante, ma che richiede capitali, governance e una filiera decisionale rapide: esattamente i tre capitoli che l’ingresso di Karembeu e Ornithopoulos potrebbe aiutare a sbloccare.

UNA PIAZZA CHE HA FAME DI FUTURO
L’obiettivo dichiarato (anche nelle interviste post-annuncio) è semplice e altisonante: «presentarsi ai nastri della prossima stagione con una squadra di prima fascia». In D, tradurlo significa lottare per la promozione. La C è una soglia che cambia tutto: licenze, controlli, diritti televisivi, brand value, appetibilità per sponsor. Se l’internazionalizzazione di cui si parla oggi è reale, il suo banco di prova sarà lì: trasformare Sanremo in una vetrina appetibile per marchi dell’asse Liguria–Costa Azzurra-Montecarlo. In caso di salto di categoria, la conversazione con le istituzioni su impianto e servizi diventerebbe inevitabilmente più concreta. La Sanremese non è una comparsa del calcio italiano. Ha storia, ha avuto (e ha) pubblico, ha una collocazione geografica invidiabile, e, insieme, penalizzante per la concorrenza con altri poli di attrazione sportiva e culturale. L’ingresso di Karembeu e Ornithopoulos offre tre certezze immediate.

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