Serie D
19 Dicembre 2025
SALUZZO SERIE D - Alessandro Rossi, difensore classe 1994, torna nella provincia in cui ha giocato anche con le maglie di Cuneo e Bra
C’è una scena che racconta più di mille schemi: minuto di recupero, mischia in area, la palla sale e ricade come una moneta lanciata in aria. Dal mucchio spunta la fronte di Alessandro Rossi, 1,91 di presenza, tempo perfetto, colpo pulito. È successo poche settimane fa a Tertenia, casa della Costa Orientale Sarda (COS Sarrabus Ogliastra): un altro finale ribaltato, un’altra gara decisa con la specialità della casa, la palla inattiva. Quell’immagine adesso viaggia verso Saluzzo. E racconta già molto del perché i granata hanno accelerato e chiuso l’intesa per riportare in Piemonte uno dei difensori più affidabili e riconoscibili della Serie D.
UN ACCORDO CHE PARLA LA LINGUA DELL'ESPERIENZA
Secondo quanto trapela dalle voci di radio-mercato, il Saluzzo avrebbe definito l’accordo per l’arrivo di Alessandro Rossi dalla COS Sarrabus Ogliastra: operazione mirata, con un identikit chiaro, caratura tecnica, leadership, conoscenza profonda della categoria, e con un timing che fotografa bene le ambizioni granata in un campionato in cui i dettagli pesano come macigni. Il profilo è quello del cosiddetto «specialista» della D: curriculum inchiodato ai numeri, con «oltre 300 presenze» complessive nel massimo campionato dilettantistico e una reputazione maturata in piazze che pesano, Bra, Varese, Derthona, dove Rossi è stato più di un titolare: un riferimento quotidiano nello spogliatoio. Storia e percezione, in questo caso, camminano affiancate.
ROSSI, I 3 MOTIVI CHIAVE
1) Resa immediata. Il centrale arriva con condizione partita e un contributo già misurabile: tra 2024-2025 e inizio 2025-2026 con la COS ha prodotto una quantità non comune di gol per un difensore, sfruttando letture e fisicità sulle palle inattive. Nello score figurano reti pesanti sia in girone G con la COS sia, subito prima, a Riccione: un «vizietto» confermato dai tabellini ufficiali. 2) Leadership codificata. A Bra è diventato capitano, accumulando nel solo club giallorosso oltre 170 gettoni e una dozzina di reti, trascorse dentro cicli tecnici differenti: un capitale di autorevolezza che non si improvvisa. 3) Conoscenza del girone e delle piazze. Le esperienze con Derthona, Varese e Casale raccontano di un giocatore abituato a confrontarsi con realtà storiche del Nord-Ovest: chiave preziosa quando si entra nelle settimane «sporche» del torneo.
IL CONTESTO SALUZZO
Il Saluzzo ha imboccato l’annata 2025-2026 con idee chiare: conferma di Giuseppe Cacciatore in panchina, zoccolo duro riconfermato e obiettivo di consolidarsi nella parte sinistra della classifica del Girone A. I riscontri di inizio e metà girone d’andata parlano di una squadra compatta, capace di segnare con continuità e di reggere urti complessi in trasferta, con picchi come il 5-2 esterno sul Sestri Levante e prove da identità piena contro avversari da playoff. Il quadro tecnico, fotografato da testate locali e specializzate, restituisce un gruppo «allenato» e riconoscibile: esperienza al centro con Giorgio Conrotto, qualità e geometrie in mezzo con Marco Di Lernia, gamba e imprevedibilità davanti con Lassina Konè e Matheus Luz Dos Santos. In questo mosaico, l’innesto di Rossi è l’incastro studiato per alzare ulteriormente la soglia competitiva nei momenti chiave. A livello dirigenziale, la continuità tecnica è andata di pari passo con un percorso di consolidamento societario: in primavera è stato confermato Cacciatore, tecnico del «record» granata, e l’ambiente ha ribadito ambizioni e serietà di gestione. Anche questi fattori pesano quando si chiama un profilo che sceglie i progetti, più che le promesse.
COPERTURA E USCITA CON LA PALLA
Con Rossi al fianco di un veterano come Conrotto, Cacciatore può alternare difesa a quattro con compiti «asimmetrici» (uno esce, l’altro copre, con rotazioni guidate) e una linea più bassa quando serve gestire la ripartenza altrui. Il Saluzzo ha mostrato già quest’anno una certa efficienza da fermo: corner e punizioni calciati con qualità, ma margini di conversione migliorabili. Con Rossi, target primario insieme a Conrotto e Rivoira, aumentano le combinazioni: blocchi a liberare il secondo palo, corse a «ricciolo» su palla tagliata in area, e varianti con finta di smarcamento sul primo. In un Girone A in cui molte partite si decidono a punteggio basso, segnare da palla inattiva può spostare la classifica.
IMPATTO SUL GRUPPO: EQUILIBRI E ROTAZIONI
L’arrivo di un profilo «forte» obbliga sempre a ricalibrare gerarchie e minutaggi. La rosa granata ha già una dorsale esperta in difesa; Rossi si inserisce come titolare «di sistema», ma la sua presenza può anche valorizzare i 2005–2007 già nel giro, che avranno un riferimento quotidiano in allenamento. Per Cacciatore, che ha dimostrato di saper alternare moduli e compiti senza strappi, significa poter gestire meglio i carichi tra cicli ravvicinati e proteggere i giovani nelle gare più «spesse». Sul piano gestionale, l’area tecnica granata, forte della conferma di Cacciatore e della chiarezza societaria, ha mostrato di saper muoversi bene tra valorizzazione interna e innesti mirati. Non è un dettaglio: profili con un mercato consolidato come Rossi scelgono contesti che garantiscono affidabilità, minutaggio e obiettivi credibili. E il classe 1994, con il suo bagaglio di oltre trecento domeniche di D, porta esattamente questo: dettagli che diventano punti.