Serie D
19 Dicembre 2025
CHIEVO VERONA SERIE D - Marco Didu approda in Veneto dopo aver allenato nella prima parte di stagione la Pro Palazzolo
La porta degli spogliatoi si chiude, sul tabellone resta un lampo che fa male: 0-2. È la sera di domenica 14 dicembre 2025, e il Chievo incassa la terza sconfitta di fila, in casa, contro il Leon. Quarantotto ore più tardi, la scossa: via Fabrizio Cacciatore, dentro Marco Didu. La società gialloblù ufficializza la scelta in un comunicato asciutto, i tifosi respirano: la crisi non verrà subita, verrà affrontata. La tempistica, in pieno dicembre e con la 17ª giornata alle porte, racconta da sola l’urgenza del momento. Ma dice anche dell’ambizione: rialzarsi, subito, senza lasciare che la stagione deragli. Sullo sfondo, una trattativa ruvida: Didu lascia la Pro Palazzolo dopo giorni di voci e di frizioni, con il presidente Claudio Forlani irritato per il «modus operandi» altrui. Finisce con un esonero-lampo che libera il tecnico piemontese e spalanca la porta del «Bentegodi minore» del Sogare. Ora la panchina è sua. E l’esordio arriva già domenica 21 dicembre 2025 a Pavia: un test vero, fuori casa, per capire che impronta darà subito alla squadra.
CHIEVO, NUMERI E SEGNALI CHE NON SI POTEVANO IGNORARE
La fotografia del momento è impietosa. Tra fine novembre e metà dicembre sono arrivati i ko contro Varesina (1-2, 30 novembre), Castellanzese (0-1, 07 dicembre) e il già citato Leon (0-2, 14 dicembre): tre partite, zero punti e l’inerzia ribaltata rispetto al blocco di gare fra settembre e ottobre in cui il Chievo aveva macinato risultati, battendo anche la Folgore Caratese in trasferta e issandosi in alto in Girone B. In controluce, un’altra spia: i gol subiti sono aumentati, mentre la produzione offensiva, pur con elementi di qualità come Rocco Costantino e Alberto Paloschi, si è fatta meno incisiva e continua. Di fronte a questo trend, la scelta societaria è stata netta. Cacciatore era arrivato ad agosto 2025 raccogliendo il testimone dopo le dimissioni estive di Riccardo Allegretti, e aveva dato un’impronta coraggiosa. Ma la Serie D è un campionato che non perdona cali prolungati: il 15 dicembre l’esonero è diventato ufficiale e tre giorni dopo è arrivata la firma di Didu, profilo con lunga conoscenza della categoria e reputazione da allenatore «di campo».
IL PROFILO DI MARCO DIDU
Classe 1978, piemontese, Marco Didu conosce la Serie D come pochi: ha allenato a Borgosesia, poi al Chieri, quindi al Vado, prima di approdare alla Pro Palazzolo. In precedenza è stata vasta la sua carriera da calciatore, con anche anni in Serie C2 con la Pro Vercelli. È un tecnico pragmatico ma non rinunciatario, capace di modulare il suo calcio in base agli uomini a disposizione. Predilige una struttura che garantisca equilibrio tra le due fasi, con principi chiari. Nel suo percorso recente, Didu ha mostrato di saper lavorare sul collettivo, valorizzando giocatori funzionali e facendo rendere al meglio gruppi eterogenei per esperienze e caratteristiche. È ciò che il Chievo oggi chiede: una squadra che torni a muoversi da squadra, accorci, accenda la pressione nei tempi giusti e liberi i giocatori di qualità negli ultimi 30 metri.
LA ROTTURA CON LA PRO PALAZZOLO
L’antefatto del suo arrivo a Verona è stato tutto tranne che lineare. Nelle ore precedenti all’ufficialità, la Pro Palazzolo ha manifestato fastidio per l’attenzione del Chievo verso il suo allenatore «a campionato in corso». Il presidente Claudio Forlani ha espresso pubblicamente la propria posizione, rimarcando come, al momento, non fossero arrivate «offerte» al club e ribadendo la volontà di proseguire con il tecnico. Poi, il 17 dicembre, la virata: esonero comunicato e Didu libero di firmare. Per il Chievo, che aveva appena separato le strade da Cacciatore, si è trattato di un incastro decisivo. Per la Pro Palazzolo, di un cambio in panchina a stagione in corsa, con una rosa costruita su determinati equilibri. La vicenda, pur nella sua asprezza, si è chiusa senza strappi formali: un esonero «ordinante», i ringraziamenti di rito e la corsa a individuare un sostituto.
CLASSIFICA E MOMENTO: DOVE SI COLLOCA IL CHIEVO
Il dato che conta non è solo la posizione, in zona alta del Girone B, ma l’inerzia. Dal picco di inizio autunno, il rendimento ha rallentato. La sconfitta con il Leon del 14 dicembre 2025 ha certificato il terzo ko consecutivo e spinto la società a intervenire. A favore del Chievo c’è la temporalità del cambio: siamo a metà stagione, con margini per rientrare nella corsa ai primi posti. La Serie D non prevede sconti: le capolista viaggiano con passo forte, ma il torneo è lungo e l’inverno spesso rimescola valori e fiducia. La quota playoff è alla portata se si ricompone la solidità vista a settembre-ottobre, quando la squadra ha saputo anche vincere scontri diretti. L’approccio di Didu, per esperienza e pragmatismo, sembra scelto proprio per questo tratto del percorso.
IL CALENDARIO CHE ATTENDE DIDU: UNA TRASFERTA CHE PESA
L’agenda mette sul tavolo un esordio insidioso: Pavia-Chievo è fissata per domenica 21 dicembre 2025 allo Stadio Pietro Fortunati. Il Pavia di Antonio Filippini è squadra organizzata, capace di mettere in difficoltà chiunque in casa. È la gara ideale, e crudele, per testare la tenuta emotiva di un gruppo scosso: gestire il primo quarto d’ora, abbassare il rumore degli errori e portare la partita su binari «chirurgici» sarà la prima, vera missione del nuovo allenatore. Poi arriveranno gli ultimi 90’ dell’anno e un gennaio tradizionalmente spigoloso: campi pesanti, dettagli che contano doppio. In questo quadro, anche un pareggio «sporco» alla prima può valere più di quanto dica la classifica. L’importante è invertire la rotta e ritrovare fiducia. Intanto una cosa è chiara: il Chievo non ha intenzione di farsi portare dalla corrente. Con Didu al timone, vuole tornare a governarla.