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Serie D

Ha 17 anni e viene promosso in prima squadra dal club che punta forte sui giovani, è un inno al vivaio!

Un classe 2008 in mezzo ai «grandi», una società che non è una meteora e una partita di Coppa come primo spartito

CHISOLA SERIE D - FEDERICO MARINI

CHISOLA SERIE D - Federico Marini, centrocampista classe 2008, giunto dalle parti di Vinovo nel 2023 dopo la fine dell'esperienza al Chieri

C’è una scena che racconta meglio di qualsiasi statistica cosa significhi credere davvero nei giovani. È l'8 ottobre 2025, stadio «Censin Bosia» di Asti: la Coppa Italia di Serie D non concede sconti né romanticismi, ma quando al 51’ (6’ della ripresa) una maglia biancazzurra si presenta al quarto uomo, l’aria si fa diversa. Entra un centrocampista nato nel 2008, si chiama Federico Marini, e porta in campo non solo gambe fresche, ma un’idea: che si possa accelerare il percorso, che il vivaio sia un’autostrada e non una strada di servizio. Il Chisola quel giorno perderà 2-0 contro l’Asti e uscirà dalla Coppa; eppure, mentre il tabellone segna il punteggio, un progetto segna un punto a suo favore.

LA PROMOZIONE IN PRIMA SQUADRA
La notizia è ufficiale: il Chisola ha annunciato la promozione stabile in prima squadra di Federico Marini, centrocampista classe 2008, cresciuto nel settore giovanile e già aggregato al gruppo dei «grandi» durante l’estate sotto la guida di Nicola Ascoli. Non è un premio estemporaneo né una mossa di immagine: il club di Vinovo negli ultimi anni ha costruito una reputazione precisa, fatta di minutaggio ai ragazzi, staff dedicati e una filiera tecnica che punta a far esordire il maggior numero possibile di prodotti del vivaio. In questo contesto, la promozione di Marini è la naturale conseguenza di un percorso attentamente pianificato.

DAL RITIRO ALL'ESORDIO: TRAFILA ACCELERATA
Durante il ritiro precampionato di fine luglio, Marini figurava tra i 32 convocati messi a disposizione di Ascoli. È lì che il ragazzo ha cominciato a «farsi vedere» con continuità, lavorando accanto a compagni più grandi e misurandosi con un livello d’intensità che un Under deve imparare a reggere in fretta. Non solo voli pindarici, quindi: tra corse, duelli e prime tracce tattiche dentro gli allenamenti estivi, il classe 2008 ha convinto lo staff tecnico a monitorarlo da vicino. Il passo successivo è arrivato nella già citata sfida di Coppa Italia Serie D ad Asti: Marini è subentrato nella ripresa al posto di Fragomeni, segnando il proprio esordio ufficiale in una partita «vera». Un contesto ostico, con l’Asti che poi ha chiuso l’incontro nel finale e il Chisola ridotto in 10 per un’espulsione. Ma esattamente quell’ostilità è parte del percorso: come si cresce, se non attraversando partite che «bruciano» e costringono a scegliere in mezzo secondo.

IL CONTESTO CHISOLA: UNA FILOSOFIA, NON UNA MODA
Per capire la portata della promozione di Marini bisogna leggere la filosofia del club. Negli ultimi anni il Chisola ha messo per iscritto che «valorizzare i giovani» non è uno slogan ma un piano operativo. La riconferma di Nicola Ascoli e le sue parole, «puntiamo sui giovani», hanno ribadito la direzione. Accanto al lavoro sul campo, la società ha acceso anche i fari della comunicazione: il lancio del canale Chisola Youth è un tassello di sistema, perché dà visibilità al percorso dei ragazzi e rafforza l’idea che l’Under non sia un compartimento stagno ma parte del progetto tecnico complessivo. C’è poi la partnership con la Juventus rinnovata fino al 2026: al netto di ovvie differenze, significa metodo, occasioni di scambio e un livello di formazione interna che alza l’asticella. Non è un caso se, nell’ultimo biennio, il Chisola abbia raccolto riconoscimenti per il suo investimento sul vivaio, con statistiche significative sul numero di esordi e sulle presenze accumulate in prima squadra dagli Under. L'ultimo in ordine cronologico è stato quello di Federico Picca, altro classe 2008, a inizio dicembre.

COSA PORTA MARINI IN PRIMA SQUADRA
Allargando lo zoom sul giocatore, si intravedono alcune utilità immediate: 1) In un centrocampo che alterna costruzione corta e attacchi rapidi della profondità, Marini offre un primo passaggio «pulito» e letture contro il pressing. 2) In fase di non possesso, aggiunge gamba e la tipica aggressività degli Under che, se incanalata, è ossigeno per gli equilibri. 3) Nell’ultimo terzo di campo, non è (ancora) un rifinitore, ma vede la traccia per mandare al tiro gli attaccanti; da qui in poi il lavoro sarà sul peso del passaggio e sul tempo di inserimento.

CONCLUSIONE: UNA DICHIARAZIONE DI INTENTI
La promozione di Federico Marini in prima squadra è una frase scritta in grassetto dentro il libro del Chisola: un club che ha deciso che i giovani non sono un capitolo a parte, ma il filo narrativo dell’intera storia. Il ritiro con Nicola Ascoli, l’esordio ad Asti, la conferma «stabile» nel gruppo dei grandi: tre atti di una stessa opera, dove il protagonista è un 2008 con idee chiare e un ambiente che lo mette nelle condizioni di esprimerle. Il resto, minuti, prestazioni, crescita, verrà dal lavoro quotidiano. E se la prima volta è arrivata in una Coppa amara, tanto meglio: certe lezioni si ricordano più a lungo, e sono quelle che ti fanno tornare in campo con una consapevolezza nuova.

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