Serie D
26 Dicembre 2025
SERIE D CREMA • Leonardo Invernizzi, centravanti classe 2009
Troppo presto per attribuirgli il ruolo di «Problem Solver». Davanti c’è ancora un campionato apertissimo, con quattro squadre racchiuse in sei punti. Inoltre, all’orizzonte restano gli impegni fondamentali con la Rapp Under 17, passaggi obbligati per convincere Bellini e il suo staff di essere uno dei venti nomi da portare in Puglia per il TDR. Il presente, però, merita di essere raccontato. Perché è uno di quelli che, in prospettiva, fanno volare il pensiero. Leonardo Invernizzi, a 16 anni e 235 giorni, assapora per la prima volta il calcio dei grandi: il classe 2009 debutta in Serie D con la maglia del Crema.
Originario di Codogno, Leonardo muove i primi passi nel calcio in una squadra di paese, il San Biagio. Da lì il salto in una realtà più strutturata e blasonata come il Piacenza. Con i Papaveri resta cinque anni, un percorso fatto di luci e ombre: «A Piacenza ho trovato molti compagni che considero amici tutt'ora, ma il finale non è stato dei migliori. Non mi hanno confermato e lì è stato come perdermi».
La ripartenza passa dal Guerriero, con la maglia bianconera del Fanfulla, piazza storica e ricca di tradizione. Qui le soddisfazioni crescono e nella stagione 23/24 arriva la chiamata della Rappresentativa Provinciale Under 15, sotto la guida di Matteo Antoniazzi. «Abbiamo passato il girone come secondi in classifica e ai quarti di finale ci siamo resi protagonisti di una rimonta storica, passando dallo star sotto 2-0 al vincere nei secondi finali dei supplementari. Le semifinali, però, non ci hanno sorriso». Poco importa. L’esperienza resta, così come i ricordi.
Marco Stucchi e Leonardo Invernizzi dopo la partita con Milano del TDP
Al termine della stagione 24/25 arrivano le prime telefonate: il Crema lo vuole. La piazza nerobianca aveva già provato ad assicurarsene le prestazioni in passato, senza riuscirci, oggi però se lo gode. «A Fanfulla ho lasciato molti amici che sento tutt'ora. Sono stati 5 anni bellissimi, dove oltre ai compagni ho trovato anche molti mister preparati e a cui sono affezionato. Il Crema era un'opzione che mi interessava parecchio e parlare con il tecnico e il responsabile del settore giovanile ha fatto la differenza».
«Io faccio quasi sempre la prima punta, visto che davanti giochiamo a due. Il numero di maglia cambia? Non ci presto troppa attenzione, non è quella la mia priorità». Parole che raccontano bene l’approccio di Invernizzi, oggi indiscutibilmente uno dei centravanti più incisivi del momento. I numeri sono freddi, ma parlano chiarissimo: 14 presenze, 12 da titolare, per un totale di 998 minuti. Davanti alla porta una concretezza che urla: 11 gol, con una media realizzativa di una rete ogni ora e mezza. Dati riferiti al solo campionato. Sommando anche la Coppa, il bilancio sale a 17 presenze e 13 gol.
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Un contributo decisivo per un Crema che guida la classifica del girone C dell’Under 17 Élite. A colpire, però, non è soltanto il feeling con il gol, ma la sua polifunzionalità. Invernizzi non teme situazioni tecnicamente complesse: quella palla può viaggiare anche a 70 o 90 km/h e Leonardo troverà sempre il modo di metterci la gamba, controllarla e scegliere la soluzione più razionale, anche nei momenti più concitati. Regge l’urto, interpreta il gioco in modo istintivo e vive negli ultimi 20 metri, il suo habitat naturale.
Qualità che hanno convinto Michele Piccolo a concedergli una chance con il gruppo della prima squadra nerobianca: «La seconda punta ha ricevuto tre giornate di qualifica, così è ormai da un mesetto che mi alleno con loro». Il 14 dicembre, nella trasferta di Correggio, arriva la prima convocazione, ma senza esordio. Per quello serviva un palcoscenico più speciale. Sabato 20 dicembre. Minuto 88. Invernizzi entra in campo con il Piacenza. Proprio quel Piacenza che aveva segnato una tappa fondamentale del suo percorso. «Non sapevo nulla. Non mi ero neanche scaldato. Sono stati sette minuti da sogno. In tribuna c'erano tutti i miei amici e compagni, con il mister – Leonardo fa riferimento a Mauro Cavallini, allenatore dell'Under 17 del Crema – ed è stata una sorpresa bellissima. Ho toccato il mio primo pallone di testa, vincendo un contrasto, e siccome il Piace spingeva sono riuscito a chiudere soltanto un altro scambio con Recino».
Un’altra lezione importante. Invernizzi osserva, impara, assimila. Ammira il lavoro dei più grandi, come Giorgio Recino, classe 1986 e mattatore della Serie D, uno che naviga nella massima categoria dilettantistica lombarda da oltre un decennio. «Mi sorprende la caparbietà e la mentalità che hanno per giocare a quest'età e in queste categorie, dove devi dare il massimo ogni settimana pur avendo una vita privata e una famiglia. Li ammiro». Intanto il mondo del professionismo osserva, con attenzione. Ma per quello c’è tempo. Oggi Invernizzi è uno dei nomi convocati con regolarità nei raduni e nelle amichevoli della Rapp Under 17 di Luca Bellini. L’obiettivo è chiaro: convincere il tecnico e il suo staff di essere uno dei venti che prenderanno parte alla spedizione pugliese del 2026. Con la Pro Patria arrivano segnali importanti. Con il Como solo un grande intervento del portiere gli nega la gioia del gol con il club rivelazione d’Europa. È presto per affidargli simili responsabilità, ma i tratti da «Problem Solver» ci sono tutti.