Under 19 Élite
28 Dicembre 2025
UNDER 19 ÉLITE SPERANZA AGRATE • Davide Giardino
Invenzioni di tacco, rigori parati, autogol, una magia da 30 metri e una striscia di sei vittorie consecutive che spezza un altro grande sogno. Di tutto? Sì, succede praticamente di tutto nell'ultima sfida dell'anno. Quella che vede esultare la Speranza Agrate, capace di lasciarsi alle spalle il 2025 con un buon margine sulla salvezza, sorprendo la seconda in classifica.
Dopo appena tre minuti il messaggio è chiarissimo: azione costruita da dietro, palla che arriva a Caputo spalle alla porta sui 25 metri, finta di corpo a mandare fuori giri il marcatore, tacco a portarsi il pallone sul destro e rasoiata all’angolino basso per l’1-0. Un'invenzione per trovare il primo gol in campionato, quello che dà il via a mezzora in cui i ragazzi di Bosco sembrano padroni del campo: vincono contrasti, prime e seconde palle, ribaltano l’azione con una naturalezza che congela i canturini. Penati detta i tempi, Palazzari e Cecchi cuciscono, Caputo continua a far male tra le linee. Il Castello si vede solo a sprazzi, ma a dieci minuti dallo scadere ha la grande occasione per rientrare in partita. Gli ospiti, infatti, guadagnano un calcio di rigore, affidato allo specialista Sottocasa, ma il duello di nervi ha un altro eroe: Giardino indovina l'angolo, para il rigore e manda l'Agrate a riposo sull'1-0.
Nel secondo tempo la Speranza riparte come aveva iniziato: a tutta. La spinta viene premiata quasi subito: punizione dalla zona centro-destra, Cecchi pennella sul secondo palo, Barili fa da torre e sulla carambola è sfortunato Clerici, che insacca nella propria porta il 2-0. La Speranza sente odore di ko tecnico e costruisce tre occasioni enormi per il tris, due con Pisha e una con Gelmini, ma la palla del 3-0 non vuole entrare. E come spesso succede, la partita si riapre: punizione tesa di Bogani dalla trequarti, linea difensiva sorpresa e lo stesso Clerici si riscatta con una zampata che vale il 2-1. Il Castello prova a crederci, ma a centrocampo l’Agrate non molla di un centimetro: contrasti vinti, linee di passaggio chiuse, ripartenze velenose. Al 40’ arriva il momento-chiave: rinvio lungo di Giardino, Pisha prende posizione, vince il duello fisico al limite e spara un destro potentissimo che si infila sotto la traversa per il 3-1 (è la quinta rete in appena 7 gare per il classe 2006). Sembra finita, ma all’ultimo respiro, su una palla inattiva respinta, Mattia Speziali inventa una sassata imparabile da oltre 30 metri per il 3-2 al 48’. Una perla giusto per non perdere il ritmo in zona gol, salendo a quota 7 in 14 partite da mezzala, ma appunto utile sono ai fini statistici, perché il tempo scade e la rimonta gialloblù sfuma.
È così che la Speranza Agrate condanna il Castello alla prima sconfitta in trasferta, tornando alla vittoria dopo il passo falso di Giussano e salutando il 2025 a +5 sui playout, merito della striscia di 6 successi in casa. L'ultimo frutto sì dell'intervento decisivo di Giardino e delle reti di Pisha e Caputo, ma anche delle ottime prestazioni di Penati, Cecchi e Palazzari. Sponda canturina, il solito Speziali insieme a Bogani e Corti non bastano per assaltare la vetta della classifica, lasciando la squadra di Terzo al secondo posto a -2 dalla capolista: un capolavoro pensando ai playout della scorsa stagione.

Mattia Bosco (Speranza Agrate): «Per me partita praticamente a senso unico, anche se il risultato non lo fa sembrare. Abbiamo giocato una grandissima gara per 35 minuti dominando totalmente, facendo subito gol e creando tanto. Ci siamo complicati la vita regalando un rigore e vivendo un paio di minuti di blackout, ma poi abbiamo rimesso mano alla partita. Rientrati forte, trovato il 2-0 e sbagliato tre gol clamorosi ho temuto la beffa, poi abbiamo avuto una grande reazione e applicazione in entrambe le fasi. Il 3-1 ci ha ridato serenità, il loro 3-2 è una prodezza a 30 secondi dalla fine. Bellissima partita nostra, se miglioriamo queste ingenuità possiamo crescere tanto».
Stefano Terzo (Castello Cantù): «Risultato che ci può stare: siamo arrivati molto molli, senza carattere e cattiveria. Primo tempo troppo soft, perdevamo prime e seconde palle e loro arrivavano sempre per primi; abbiamo sbagliato un rigore che poteva mandarci all’intervallo sull’1-1, e lì sarebbe cambiato tanto. Nel secondo tempo abbiamo provato a reagire di carattere ma non bene: abbiamo preso il 2-0, l'abbiamo riaperta con Clerici, poi su una ripartenza abbiamo preso il 3-1 e solo nel finale siamo riusciti a fare il 3-2. Oggi il problema era di testa: ci deve servire da lezione».