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Serie D

Fattore chiave! A suon di gol e assist il bomber all'esordio in categoria traccia la strada per la salvezza

Ecco il segreto di Gabriele Franceschinis: «Granoche sa trasmettere una mentalità da professionista»

Ha raggiunto la doppia cifra tra gol e assist all'esordio in D e sta trascinando la sua squadra verso la salvezza

SERIE D OLTREPO • Gabriele Franceschinis

«La misura dell'intelligenza è la capacità di cambiare». A dirlo non uno qualunque, bensì un certo Albert Einstein, mente geniale dello scorso secolo e in grado di rivoluzionare la nostra percezione dell'universo con la teoria della relatività, capace di fondere dimensione spaziale e temporale. Un'asserzione inconfutabile, quella del fisico tedesco, che può essere applicata con facilità anche al calcio: sì, perché, specialmente per come si è evoluto questo sport oggi, la flessibilità e la duttilità tattica sono caratteristiche fondamentali per poter imporsi e sapersi rendere utili alla causa in qualsiasi situazione. Gabriele Franceschinis lo sa bene e, arrivato all'Oltrepò, non ha esitato a imparare un nuovo modo di giocare, a plasmare le già acquisite caratteristiche tecnico-tattiche, quelle che negli anni lo hanno reso un esterno d'attacco di livello, sulla base dei movimenti che una seconda punta deve invece compiere. Partita dopo partita, nel 3-5-2 (o 3-5-1-1) di Granoche è diventato un elemento fondamentale, unendo a quel feeling con la porta che ha sempre avuto una maggior frequenza nel servire assist ai compagni e, soprattutto, pronto a stupire in un girone di ritorno dove saranno sempre in di più ad accorgersi dei gioielli che sforna ogni domenica.

LA CARRIERA

Anche per Gabriele, come molti altri giovanissimi ai primi calci, le prime esperienze significative avviene con la formazione della sua città natale, il Città di Opera, per poi passare all'Accademia Inter in cui trascorre cinque stagioni fondamentali per proseguire il proprio percorso di crescita e approdare all'Enotria, con i cui Allievi vive un biennio ricco di soddisfazioni, con 30 reti complessive che gli valgono la chiamata della Pro Sesto.

E, proprio in quel di Tribiano, Gabriele incontra una delle figure fondamentali per la sua crescita«Voglio ringraziare mister Sesto, insieme abbiamo fatto un ottimo lavoro, con lui sono migliorato molto sul piano atletico e soprattutto in fase difensiva, grazie ai dettami tattici che ho avuto modo di apprendere da lui»Per il bomber di Opera una stagione senz'altro molto significativa sotto tutti i punti di vista: diventato ormai una certezza dell'Eccellenza, Gabriele finisce subito sul taccuino dell'ambiziosa Trevigliese, che riuscirà poi nel corso di una rovente estate di calciomercato ad assicurarsene le prestazioni. Nella bergamasca, però, le cose non andranno come sperato a livello personale, mentre la squadra ottiene i play-off al termine della stagione regolare: agli spareggi, i biancoazzurri, sconfitta la Cisanese, si arrendono poi in finale alla Leon«Ho segnato 5 gol, ma purtroppo non sono riuscito ad aiutare la squadra come avrei voluto a causa di un paio di infortuni che mi hanno limitato». La Trevigliese riuscirà comunque tuttavia ad ottenere il salto di categoria grazie all'acquisizione del titolo sportivo del Mapello, che aveva nel frattempo vinto il girone B di Eccellenza.

All'Oltrepò, invece, Gabriele sembra rinato, con una ritrovata continuità di prestazioni e un feeling col gol divenuto sempre più sintonico giornata dopo giornata: sono 7, infatti, le marcature complessive realizzate nel girone d'andata, tra cui alcune risultate decisivi ai fini del punteggio finale come quelle realizzate contro Real Calepina, Nuova Sondrio e, soprattutto, Brusaporto ieri, grazie a cui il suo Oltrepò ha ottenuto tre punti fondamentali per proseguire la propria corsa verso la salvezza sconfiggendo un'avversaria di primissima fascia in piena lotta per la promozione in C.

IL GIOCATORE

A livello tecnico-tattico stiamo parlando di un calciatore che fa del dribbling e del tiro le sue caratteristiche migliori: dotato, come dicevamo, anche di un buon senso del gol, Gabriele quest'anno si è anche reinventato come assist-man, con già tre passaggi chiave realizzati per i compagni. «È una dote che ho affinato quest'anno, dove ho anche scoperto un nuovo modo di giocare. Perché se è vero che il mio modulo preferito è l'esterno nel 4-3-3, quest'anno con Granoche stiamo invece giocando 3-5-2: da seconda punta, ruolo che non avevo mai provato prima, mi sto trovando bene e in alcune situazioni riesco anche a trovarmi lo spazio per allargarmi e sfruttare le mie caratteristiche. So di dover migliorare ancora molto in questa posizione, ma ho comunque imparato un nuovo modo di giocare: lo ritengo un aspetto fondamentale per la mia crescita». Oltre al piano calcistico, però, l'impatto che il tecnico dell'Oltrepò sta avendo su Gabriele può essere riscontrata anche sul piano mentale, come lo stesso racconta: «Voglio ringraziarlo, mi sta trasmettendo proprio la mentalità del professionista che è stato lui. A livello di testa mi ha cambiato tanto e mi ha insegnato tantissime cose utili per il mio futuro».

L'idolo? Senza dubbio Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese rappresenta per Gabriele un autentico mito«Lui è anche il giocatore a cui mi ispiro, per la sua mentalità e l'essere completo sotto ogni punto di vista. Non dimentichiamo poi anche la sua capacità di sapersi reinventare in un ruolo diverso: perché se a Manchester era un giocatore più volto al dribbling e al saltare l'uomo, nella seconda fase della sua carriera si è distinto soprattutto come finalizzatore. A 41 anni continua a fare la differenza ovunque sia e per me, considerando tutte queste caratteristiche, è il giocatore più forte della storia».

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