Giovanni Mussa, vicino alla panchina del Villa d'Almé
Arrivato nel 2016 dopo ottimi risultati ottenuti con la Juniores del Crema Giovanni Mussa ha deciso (nella giornata di lunedì, ndr) di dare le dimissione da tecnico dell’Orceana. Dopo un ottimo secondo posto alle spalle della corazzata Rezzato, la voglia di primeggiare mai nascosta in estate ha cozzato con le difficoltà di una stagione irta di spine per il tecnico di Castelleone. Tanto che l’Orceana si ritrova penultima e a dover combattere per la salvezza. Cosa l’ha portata alle dimissioni irrevocabili? "In primis per dare la scossa all’ambiente, ad un gruppo di giocatori che in questo momento sta vivendo una situazione difficile. Ma questa decisione è anche frutto di una mancata organizzazione societaria e dalla sensazione che in questo momento non ci sia una vera e propria programmazione. Sono una persona seria e professionale e per il bene di tutti sono arrivato a questa conclusione, ora toccherà alla società dare una svolta". Orceana che ai nastri di partenza era pronta a vivere una stagione da protagonista nelle zone alte, cosa non ha funzionato? "Anche in questo caso sono stati diversi i fattori. Partirei con gli infortuni che hanno colpito giocatori importanti e di conseguenza la loro assenza in alcuni momenti è stata determinante. Non voglio aggrapparmi alla sfortuna ma nelle prime giornate tra rigori dubbi, autoreti e palloni che non entravano per millimetri non siamo mai stati baciati dalla fortuna. Quando le stagioni iniziano così diventa sempre più difficile raddrizzarle". Dopo aver chiuso al secondo posto dietro un grande Rezzato, cosa è cambiato in casa Orceana? "Chiaramente, senza nasconderci dietro un dito, è cambiato il valore della rosa. Non solo in termini di valore ma la possibilità di disporre di una lunga panchina di qualità. Poi, come detto, gli infortuni, questo per evidenziare l’ottimo lavoro dei preparatori. Infine la tranquillità, elemento fondamentale per ottenere risultati positivi". Il 7-2 al Valcalepio sembrava essere la scossa. Un’iniezione di fiducia che invece è durata poco. E’una squadra caratterialmente debole? "E’ semplicemente una squadra che doveva vivere un campionato diverso. Non è una squadra nata per soffrire e per ricoprire certe zone della classifica". Quando mancano i risultati la prima figura messa in discussione è sempre l’allenatore. Il presidente invece l'ha sempre confermata nonostante i risultati negativi, che tipo di rapporto avete? "Assolutamente ottimo sia dal lato umano che da quello tecnico. Lui sa benissimo come lavoro e spesso è stato presente alle mie sedute. Lo ringrazio per la fiducia ma era arrivato il momento di dare uno scossone. Serve una programmazione diversa e auguro alla società di trovare le figure necessarie". Si aspettava qualcosa in più dal mercato? "Sono partiti tre giocatori importanti come Stiso, Bressanelli e Da Goes ed è arrivato il solo Martinelli. Che reputo un ottimo giocatore ma va messo nelle condizioni di lavorare al meglio. Spesso ho dovuto fare affidamento sulla Juniores". Ha già in mente qualcosa per il futuro?
"Voglio continuare a migliorarmi. Girerò in Italia e non solo per studiare e confrontarmi. In ogni caso ci tengo comunque a ringraziare tutta l’Orceana Calcio per questo periodo passato insieme".
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