Una stagione molto positiva quella del
Benarzole di
Francesco Perlo, arrivata quarta in classifica nel girone B di
Eccellenza; le strade però si sono divise con il tecnico che ha preso la guida dell'
Albese, retrocessa in
Promozione, e i narzolini che in settimana hanno annunciato il trentenne
Sebastian Ghisolfi come nuovo allenatore. Un nome che dice poco nel mondo dei dilettanti poiché alla sua prima esperienza in una prima squadra ma si porta dietro una storia molto interessante; partendo da
Monforte d'Alba per arrivare a
Londra.
Tutto ha inizio circa due anni e mezzo fa quando
Ghisolfi allena gli
Allievi della
Cheraschese dopo essere stato l'allenatore in seconda degli
Allievi del
Torino e il tecnico di quelli del
Cuneo; a dicembre 2016 però lascia i nerostellati. Non potendo più allenare per il resto della stagione come da regolamento, decide di partire alla volta di
Londra in auto alla ricerca di centri sportivi dove fare esperienza: «Ho sempre voluto andare in
Inghilterra, in quel dicembre si è presentata l'opportunità e l'ho colta; dopo vari giri ho incontrato
Simon Ireland, head of coaching delle giovanili del
Queens Park Rangers (attualmente al
Nottingham Forest) con cui sono ancora in contatto».
Il caso volle che in quel periodo mancasse l'allenatore degli
Under 13: «Mi hanno chiesto di allenarli per giudicarmi, ho fatto un mese di prova e poi l'head of coaching mi ha fatto il test finale che ho superato così ho guidato la squadra fino al termine della stagione. A fine anno mi hanno promosso all'
Under 16 del
Queens Park Rangers ed è stato molto interessante perché in
Inghilterra in questa categoria i ragazzi si giocano lo
scolarship agreement, una borsa di studio che garantisce l'istruzione scolastica e l'alloggio nel camp per i ragazzi più bravi che passano nell'
Under 18, la nostra
Primavera».
Ghisolfi spiega poi quali siano state le difficoltà incontrate inizialmente: «Il difficile è stato immergersi nella cultura, lì il risultato conta meno e tatticamente sono meno disciplinati ma pian piano mi sono integrato e tutt'ora ho contatti; lì c'è la gioia di giocare, è una festa».
L'estate scorsa
Ghisolfi decide che la sua avventura nel
Regno Unito sia giunta al termine e torna in
Italia chiamato dal
Parma per guidare gli
Under 16 a livello nazionale: «Ho scelto di tornare perché penso che per fare la gavetta l'
Italia sia paese migliore tatticamente anche se dobbiamo migliorare a livello culturale; mi mancava la pressione che c'è qui dove il risultato è la cosa più importante; il mio obiettivo era allenare i grandi un giorno».
La prima squadra che coglie le qualità e le volontà di questo ragazzo è il
Benarzole che decide di fare una scommessa puntando su di lui: «Negli ultimi mesi ho visto varie partite d'
Eccellenza, abbiamo avuto un colloquio e mi è sembrato che volessero puntare sul mio progetto. La società è stata molto incuriosita dal mio percorso e sono stati invogliati da questa scommessa; gli è piaciuto il mio personaggio e ciò mi ha fatto molto piacere, sono stato sempre la loro prima scelta. Alla squadra ora cercherò di trasmettere sicuramente il coraggio, la volontà di giocarsela con tutti. Il mio scopo è prendere dei giocatori e portarli ad un livello più alto».
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Ghisolfi al centro sportivo di Cobham contro il Chelsea[/caption]
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