Eccellenza
14 Ottobre 2022
ECCELLENZA MAGENTA • Giacomo Mammetti, a segno anche mercoledì in Coppa contro il Club Milano, sua ex squadra
Siamo in pieno recupero sotto una pioggia torrenziale e un campo che sta peggiorando minuto dopo minuto, Verbano e Magenta stanno per concludere un primo tempo intenso e combattuto, ma che sembra destinato a terminare sullo 0-0. L'arbitro ha il fischietto in bocca e sta per mandare le squadre negli spogliatoi ma i gialloblù crossano in area un altro pallone, uno di quei palloni velleitari, destinato a essere bloccato e mandare tutti al riposo a riorganizzarsi per una ripresa di fuoco. Il calcio è però uno sport che ha nel DNA la capacità di sorprendere quando meno te lo aspetti e decide che quel traversone deve rimanere vivo per poter raggiungere il piede destro di Giacomo Mammetti, che come le altre 149 volte in carriera, all'altezza del dischetto è come se si trovasse nel soggiorno di casa sua: pallone depositato in rete e conseguente corsa verso le tribune, stoppando per un attimo i compagni volenterosi di dargli un grande abbraccio solo per poter fare una dedica importantissima alla sua piccola Andrea, che compiva 2 anni solo poche ore dopo quell'evento. Una tappa importante giunta dopo un lungo viaggio passato per quasi tutti i gironi della Serie D e della Lega Pro.
L'annuncio dell'arrivo in gialloblù
«Diciamo che è stato un traguardo che non aspettavo con ansia, è come se fosse venuto lui da me. - racconta Mammetti - Io non ci pensavo nemmeno così tanto, sapevo che ne mancava uno solo e ho continuato a giocare normalmente cercando di fare al meglio il mio lavoro, e alla fine è arrivato. Solo dopo la partita mi sono reso conto di cosa avevo realizzato: ho trovato moltissimi messaggi che mi hanno riempito d'orgoglio ed è lì che per un attimo ti guardi indietro e pensi che qualcosa di buono l'hai fatto, senza contare la grande emozione di vedere mia figlia con la maglia numero 150 addosso». Un gol importante che riprende il legame che ha con il numero che porta sulla schiena, il 10: «È più di una semplice cifra, è il filo conduttore di tanti momenti della mia carriera ma anche della mia vita. L'ultimo in ordine cronologico è proprio il gol numero 150, dedicato a mia figlia che è nata il 10 ottobre 2020 e per poco si è incastrato perfettamente, dato che ho segnato il 9. Nel 2004 in data 10 ottobre è scomparsa mia nonna, e sempre in quella data ho segnato il primo gol tra i professionisti nel 2010 quando giocavo nel Pergocrema, contro lo Spezia». Il gol è davvero stupendo, da rimessa laterale sombrero al primo difensore e tunnel al secondo, con conseguente destro imparabile all'angolino, che ha fissato il risultato sull'1-1.
Il bellissimo gol di Mammetti in Pergocrema - Spezia del 2010
«Sono nato e cresciuto a Tivoli, un comune di Roma, e ho iniziato relativamente tardi a giocare, intorno ai 9-10 anni. - numero che ritorna ancora una volta - Dopo aver fatto un po' di trafile nella Lazio mi sono gettato subito in D a 17 anni con la Tivoli dove ho segnato il mio primo gol importante: sull'1-0 per noi sono partito da centrocampo in contropiede e ho depositato la palla in rete dopo aver scartato il portiere. Sono andato via molto giovane da casa per inseguire la mia passione per il calcio, ho intrapreso un lungo viaggio pieno di emozioni e imprevisti che mi ha portato ad approdare in squadre come la Pergocrema, il Mantova e la Paganese. Durante questo percorso ho incontrato molte persone, amici che ancora oggi mi sono molto vicini ma soprattutto ho conosciuto mia moglie». Di tutti questi gol, ce n'è uno in particolare che apprezza di più: «Di reti in acrobazia me ne sono uscite ogni tanto, ma se devo scegliere il più bello dico quello che ho realizzato quando avevo 22 anni e giocavo nel Guidonia in Serie D, quell'anno raggiunsi i 18 sigilli stagionali. L'ho realizzato colpendo un cross lungo dalla sinistra che sembrava avermi scavalcato. Sono riuscito a metterla all'angolino, mi è davvero uscito bene».
Giacomo Mammetti durante una delle sue esperienze lombare, quella col Villa Valle
Parlando della sua fede calcistica, la risposta è quasi scontata: «Sono ovviamente tifoso della prima squadra della Capitale: la Lazio. Da attaccante non posso non essere un fan di Ciro Immobile, sia quando gioca in Nazionale che nel club. Ha vinto la Scarpa d'oro con campioni come Lewandowski ed è nella classifica all-time dei marcatori di Serie A, non merita le critiche quando le cose non vanno bene in generale. È un giocatore d'oro anche per ciò che fa in campo per i compagni, si impegna costantemente e anche extra campo non senti mai delle parole negative su di lui. Se dovessi scegliere un attaccante in cui mi rivedo di più, con le giuste proporzioni, è Alen Bokšić, punta croata esplosiva e veloce che negli anni '90 ha vestito la maglia biancoceleste». Sul campionato e sul Magenta ha dichiarato: «Siamo qui e ce la giochiamo con tutti. Le ultime due prestazioni hanno dato un segnale importante e daremo tutto sul campo, e io darò il mio sostegno come ho sempre fatto: buttando la palla in rete». Nemmeno il tempo di festeggiare questo traguardo che Giacomo Mammetti ha già tenuto fede alle sue parole, segnando il 151esimo gol in Coppa Italia Eccellenza contro una delle sue ex squadre, ovvero il Club Milano, e portando in alto i gialloblù proprio come fa Ciro Immobile con la sua Lazio.