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Eccellenza Femminile

Il cinismo bluceleste ferma il 3Team: «Sognare è l'unico obiettivo»

Tre punti essenziali nel big match coi gol di Galli, Porcaro e Bonini: altroché maturità, questo Lecco non deve «più sorprendere nessuno»

Lecco

I festeggiamenti delle ragazze di Lecco per una vittoria che esalta gli spalti

Il pubblico è quello delle grandi occasioni al Comunale di Barbariga, dove, alla presenza del Primo Cittadino del comune della bassa bresciana, vanno in scena contemporaneamente inaugurazione del campo – con tanto di aperitivo musicale e rappresentanza di Scuola Calcio Femminile – e test match dall'alto tasso di spettacolarità ed agonismo tra le adesso casalinghe del 3Team, che, bagagli alla mano, si trasferiscono dal centro di Castel Mella, e le neopromosse del Lecco di Iustoni. «La collaborazione che instauriamo oggi con la società [del 3Team, ndr] risponde all'amicizia col club ma soprattutto con una scommessa: quella di portare verso l'espansione e con sguardo al futuro il femminile anche qui, nella bassa, un territorio che rappresenta un terzo della brescianità e che finora non aveva mai conosciuto davvero questo movimento. Adesso, quest'entusiasmo ci sta dicendo che la scommessa sarà fruttuosa, e speriamo di essere un faro per il Femminile tout court», racconta il sindaco Giacomo Uccelli.

L'erba del rettangolo di gioco rende difficoltosi i primi giri di palla e pesanti le gambe, ma le «Aquile», uscendo indenni (ma con non pochi sospiri dagli spalti) dai tentativi di fisicità incredibili della corazzata bresciana guidate dalle incursioni in sfondamento di Martani, riescono non solo a respirare ma anche a concludere, e più che bene: apre Galli, al 19', e chiude Bonini, al medesimo minuto della ripresa; di mezzo, c'è tempo anche per un gol d'istinto da bomber di Porcaro, per calare il tris su una gara aggressiva e sempre in discussione. Un risultato severo per la formazione di Zuccher, che rende esplicito però un certo affaticamento complessivo, certificato dalle tante assenze così come dall’uscita di Mascanzoni, appena al 26'.

La classifica, all'ottava giornata, parla chiaro: ad un punto dall'attuale capolista Doverese, unica in scia positiva di sette vittorie consecutive, miglior difesa [sole 6 le reti subite] – di questo Lecco c’è da aver paura.

BOTTA E RISPOSTA

Il 3Team si mostra fisicamente più preparato e con un comparto offensivo – nonostante alcune assenze degne di nota – complesso da tenere, ma sono qualche leggerezza nelle retrovie e tra i pali a premiare la resilienza d'un Lecco che si esalta e regala sul campo un'ennesima prova di maturità e preparazione tecnica. Il primissimi minuti del primo parziale inaugurano una gara ad alta intensità: buono il primo spunto di Invernizzi per Ostuni, che sulla fascia creerà, nel corso di tutta la partita, nell'inedito ruolo di esterno alto, non pochi grattacapi sia a Bruschi che a Leali. È però il team di casa a collezionare più occasioni: al 3', la spinta propulsiva di Martani offre un pallone d'oro a Ragnoli, che stecca a lato; dieci minuti più tardi, è ancora la 9 classe '96 a farsi protagonista, con un cambio di direzione repentino e una cannonata quasi a botta sicura, sventata da un vero prodigio di Carraro, che, leggermente fuori posizione, riesce a rientrare ed allungare la conclusione in corner. Da quello stesso calcio d'angolo, è nuovamente Martani, marcata quasi a uomo da un'impeccabile Bonini, a piazzarla, senza successo. Il Lecco comincia, a questo punto, l'ascesa: qualche spunto di capitan Galbusera a cercare i tagli di Galli ma soprattutto le incursioni dalla fascia di Cascarano e Ostuni e il lavoro sporco di Porcaro in rifinitura minano, a momenti, le certezze di capitan Salamon e delle compagne di reparto. A sbloccare l'imprevedibile è un sinistro piazzato con accuratezza da Galli, che, al 19’, pescata ancora da Galbusera, alza la testa e beffa Boboc, che prova a metterci i guantoni ma non riesce a tenerla: 0-1. Al 25', è la 10 ospite a provarci dalla distanza, con un tiro morbido che carezza la traversa; sei minuti più tardi, la stessa Galbusera torna protagonista: un'invenzione in apertura lancia letteralmente Ostuni, che è brava ad accentrarsi e offrire a Porcaro la palla del raddoppio, centrata con freddezza ed istinto dalla centravanti. La fine del primo tempo è un costante sospiro degli spalti, perché negli ultimi tre minuti succede di tutto: al 42', Pagnoni s'inventa una perla a servizio di Martani, che d'intelligenza libera Vacchi, il cui tap-in quasi ad occhi chiusi – a braccetto con le speranze del pubblico – si schianta sul palo alla destra di Carraro. Appena un minuto dopo, il Lecco in fulminea ripartenza rischia di chiuderla, perché Boboc sbaglia l'intervento su un tiro-cross di Galli e trasforma la ribattuta in un maldestro assist per Porcaro, che però non centra lo specchio, complice un fischio in leggero ritardo del direttore di gara per un fuorigioco di rientro.

MURAGLIA LECCHESE

Al rientro in campo nella ripresa, il 3Team ricerca una quadratura, appoggiandosi ai perni qualitativi da cui passa spesso gioco e ripartenze: Sisti, Pagnoni e Martani ma anche Leali, che lotta strenuamente con Marchesi. Il secondo tempo è infatti un ping pong, segnato da contrasti e sfide di fisicità e talvolta da confusione, particolarmente dalla seconda metà del parziale, con qualche principio di cedimento in termini sia mentali che di tenuta atletica: le ragazze di Zuccher provano a ricostruire, ma paiono soffrire il possesso palla ospite e, ogni volta che si alzano (spesso), si trovano chiuse negli spazi di costruzione dall'onnipresente Magni, essenziale a più riprese, che, aiutata dalle compagne di reparto, si fa muraglia inscalfibile. È ancora Martani a tentare lo sfondamento: già ad inizio tempo, fa tutto da sola, partendo quasi da metà campo e accentrandosi poi da sinistra in un bel tentativo ad incrociare sul secondo palo. Il copione del primo tempo, però, pare ripetersi e una sorta d'incantesimo si rivolta contro le casalinghe in maglia azzurra: è ancora il 19', minuto stregato, quando Bonini, autrice d'una partita senza sbavature, decide di aggiungere il proprio nome al tabellino con un pregevole tiro dal limite dell'area che inganna nuovamente – e definitivamente – Boboc fra i pali. Il Lecco, capace di soffrire e punire in ripartenza, attende solo il triplice fischio, quando Pagnoni, in un tempo di gran sacrificio, si conquista una punizione ghiottissima: è ancora la manona di riporto di Carraro a negare anche la soddisfazione della bandiera a Martani, che mira al sette ma deve fare i conti coi riflessi da manuale dell'estremo difensore lecchese. Game set match.

LE INTERVISTE

«Oggi è stata una delle tante prove di maturità: a questo punto, abbiamo dimostrato a più riprese ed in più occasioni di essere squadra matura e solida», il commento di coach Monica Iustoni in post-partita «È quel che ho ripetuto, anche oggi, alle ragazze in spogliatoio: siamo pronte. In questo momento, abbiamo la miglior difesa e i risultati raccontano il nostro percorso. Certo, si può migliorare, ma stiamo lavorando bene e questo Lecco non deve più sorprendere nessuno». Sugli obiettivi, è chiara la sua filosofia: «Non ce ne poniamo: voglio che le ragazze giochino senza questo genere di pesi sulle spalle, che giochino serene, perché è così che rendiamo meglio e facciamo la differenza. Sono certa che ciò che meritiamo arriverà».

«Loro hanno mostrato più qualità, un'organizzazione in termini di gioco che ci ha fatto male e, nonostante le occasioni che abbiamo collezionato, le avversarie hanno dimostrato bravura nello sfruttare cinicamente le ripartenze», con un po' d'amarezza il Direttore Generale delle bresciane, Sardi de Letto «Siamo giovani, con infortuni d'esperienza che ci penalizzano ma c'è margine di crescita: adesso, pensiamo a domenica prossima». Aldilà della rete (e del risultato finale), sul nuovo campo di casa, capitan Eleonora Salamon lancia un commento flash pieno di positività: «Complimenti alle avversarie, perché giocano davvero bene ed è divertente giocare con squadre di questo livello. Adesso, testa bassa e si lavora per prepararci al meglio per il prossimo appuntamento».

3Team

Il significativo abbraccio, a centrocampo, delle ragazze del 3Team: la squadra si stringe attorno alle parole della capitana

IL TABELLINO

3TEAM – LECCO 0-3

RETI: 19' Galli (L), 31' Porcaro (L), 19' st Bonini (L).

3TEAM: Boboc 6, Bruschi 6 (23' st Afriyie 6), Sisti 6 (27' st Algisi 6), Leali 7, Salamon 6.5, Rossini 6.5, Mascanzoni 6 (26' Pasotti 6), Pagnoni 7, Martani 7, Vacchi 6.5 (23' st Diana 6), Ragnoli 6 (1' st Piona 6). A disp.: Ndoj, Ferrari, Cornali, Vesco. All. Zuccher 6.5. Dir. Gogna.

LECCO: Carraro 7.5, Marchesi 7, Dell'Oro 7, Magni 7.5, Invernizzi 7 (31' st Cappelletti 6.5), Bonini 8, Cascarano 7, Galli 7.5 (27' st Bruno 6.5), Porcaro 7.5 (45' st Deriu sv), Galbusera 8, Ostuni 7.5. A disp.: Manzoni, Sturdà, Pifferi, Marelli, Shcherbaniuk, Bennato. All. Iustoni 7.5. Dir. Bonanomi.

AMMONITA: 29' st Invernizzi (L).

ARBITRO: Benyounes Boubnan di Cremona 7.

LE PAGELLE

3TEAM

Boboc 6 Qualche errore di troppo e un po' di responsabilità sui gol: particolarmente sul primo, di Galli, oltre alla posizione fatica nella tenuta e non riesce a respingere come vorrebbe (ma il tiro è in effetti forte). Di piede se la cava molto bene, invece; forse fisicamente c'è ancora da macinare campo. 

Bruschi 6 Qualche fatica su Porcaro, prova a proporsi positivamente ed è fisica nel murare Ostuni, l'esterna buca troppo spesso: manca d'attenzione (23' st Afriyie 6 Fa quel che può, già sotto per 0-3: chiude qualche spazio in più alla 11 ospite).

Sisti 6 Un primo tempo tendenzialmente nell'anonimato, ma nella ripresa si fa notare perché lotta in fascia sia con Galli che con Marchesi (e non è affatto semplice); buoni gli spunti in avanti, perché ha idee e si fa presente a supporto dell'azione (27' st Algisi 6 Cerca spazi ma non ne trova: la muraglia lecchese non le facilita il protagonismo).

Leali 7 Dà prova di gran prova di tenuta, fisica e mentale: colleziona (non pochi) interventi difensivi importanti e, nella ripresa, le ripartenze cominciano spesso dai suoi piedi. Nulla pare scalfirla, nulla piegarla: fisicamente è un portento e fa a sportellate, con agonismo e tecnica, un po' con tutte. Non basterà da sola a far rialzare le sue, ma performance degna di nota.

Salamon 6.5 La capitana è una presenza essenziale, e si sente: infonde tranquillità alle compagne e, nonostante la difficoltà complessiva del team, soprattutto nel subire le ripartenze, si spende ed è sicura, oltreché spesso ben piazzata; pulisce tanti palloni, ma forse è ancor più importante emotivamente.

Rossini 6.5 È una vera combattente: a centrocampo, si spende tanto e fa un bel lavoro in pressione; la diretta concorrente, con cui si trova spesso e volentieri a lottare, è Cascarano: non certo una delle più semplici da tenere, eppure quando riesce lo fa con gran classe. 

Mascanzoni 6 L'esperienza è certificata dal giro che passa spesso da lei; purtroppo, costretta ad uscire prestissimo dal campo per un (ennesimo) affaticamento muscolare (26' Pasotti 6 Porta a casa una prestazione in realtà positiva, però è giovane e l'inesperienza viene fuori: c'è margine di crescita).

Pagnoni 7 Gran gara di sacrificio: la numero 8 di casa si fa notare, perché è tecnica, quadrata, ma soprattutto grintosa - entra spesso nei contrasti, recupera, combatte - e con buone idee, tanto che a Martani serve una palla, poi smistata a Vacchi, che potrebbe regalare alle sue il vantaggio già nel primo tempo.

Martani 7 L'attaccante dei sogni di tante squadre: una che, da sola, potrebbe risolvere la partita. Oltre ad essere possente, insidiosa, intelligente, tecnica, fa un lavoro essenziale in fase offensiva e corre come un razzo. Le manca, oggi, il supporto delle compagne davanti; peccato, perché - complice un po' di sfortuna, ma anche i miracoli di Carraro, che le nega la soddisfazione del gol - è giocatrice d'alta qualità. 

Vacchi 6.5 Avrebbe un'occasione d'oro, su servizio perfetto di Martani; meglio il primo parziale di gara, perché poi fatica a farsi trovare, ma sulla fascia è presenza importante (23' st Diana 6 Fatica davvero ad emergere, perché è sovrastata dalla presenza di Magni su ogni pallone che può toccare).

Ragnoli 6 Ha forse la prima occasione vera del match, costruita dal talento di Martani, ma per il resto tende a sparire un po', soprattutto nel confronto sulla sinistra con Marchesi, che fatica a saltare (1' st Piona 6 Ce la mette tutta, più di carattere che di piede: lotta a centrocampo, ma non la spunta spesso contro Galbusera; fa bel lavoro davanti, ma è letteralmente murata dall'impeccabile difesa lecchese).

All. Diego Zuccher 6.5 Il team è ben costruito, ma in affanno: le carte in regola per far bene ci sono e, d'altra parte, affaticamenti ed infortuni sono un po' la bestia nera d'una squadra che ha necessità di ritrovarsi in termini di testa e sicurezza dei propri mezzi. 


LECCO

Carraro 7.5 È sempre attenta, quando interpellata, ma soprattutto incide: due parate clamorose - una per tempo - la innalzano tra le migliori di giornata, perché lascia increduli campo e spalti, raggiungendo palloni impensabili.

Marchesi 7 Qualche imprecisione nei tocchi e forse qualche leggerezza in fase di rientro potrebbero segnare la gara ma è straordinario il modo in cui rimedia ad ogni sbavatura: nel complesso, infatti, fa un gran lavoro, tiene testa sia ai tagli di Ragnoli che alla schiettezza di Pagnoni; lotta con decisione e fisicità sulla fascia, e chiude in positivo.

Dell'Oro 7 La tenacia, oltreché la tecnica (e ce n'è), è la sua arma principale: corre, sovrappone, entra con coraggio e sfrutta qualche difficoltà delle avversarie proprio sulla sua fascia, aiutando in spinta Ostuni.

Magni 7.5 Se una delle medaglie al valore di questo Lecco è la difesa, il merito (almeno parziale) può senz'altro intestarselo, fuor di modestia: è perno insostituibile, in grado sia di lanciare spunti in avanti, con delicate inventive che aprono spazi inattesi, che offrire certezze dietro. 

Invernizzi 7 Riconfermata a centrocampo, riesce a tenere bene per quasi tutta la gara: complessivamente è attenta, aiuta in pressione, si propone bene e recupera dei palloni importanti, in un paio d'occasioni potenzialmente pericolose dal lato avversario (31' st Cappelletti 6.5 Quando entra, è già tutto fatto: ci mette comunque testa).

Bonini 8 Il motto è quello famigerato de Il Signore degli Anelli: «Tu non puoi passare», sembra gridarlo ogni volta che davanti provano a sfondare. Non c'è dubbio: assieme a Magni, ma con stile differente, in termini di fisicità preponderante, è sostegno fondamentale delle retrovie lecchesi. Contro Vacchi, ma anche su Martani, fa un lavoro indiscutibile - mettiamoci il gol, ciliegina sulla torta, et voilà: chapeau.

Cascarano 7 L'esperienza e l'intelligenza rendono il suo stile inconfondibile in campo. Qualche affaticamento e ancora non brilla come forse si aspettano le sue compagne, ma ha tagli interessanti, imbuca un paio di volte da sinistra cross spericolati; lotta con Rossini a centrocampo, uscendo spesso vincente, e disegna trame notevoli.

Galli 7.5 Dal suo rientro era attesa incisività: detto fatto. Il gol c'è (avrebbe un altro paio d'occasioni di tiro) e la prestazione pure, perché corre tanto sulla fascia, punta l'uomo, rientra in copertura e lotta (27' st Bruno 6.5 Si vede la fame, quando entra in campo, d'aggiungere il proprio nome al tabellino: non ci riesce, ma è comunque brava a mettere in difficoltà con buone pressioni le retrovie bresciane).

Porcaro 7.5 Un match di altruismo, notevole per una punta, e complessivamente brillante: oltre al suo gol, che è dimostrazione plastica di freddezza da centravanti, si spende in pressing, lascia alle sue ottimi appoggi e pulisce tanti palloni ristabilendo equilibrio nelle ripartenze (45' st Deriu sv).

Galbusera 8 Il metronomo del Lecco è sempre garanzia di qualità, soprattutto quando si tratta di appuntamenti d'alto livello e la squadra ha bisogno di lei: così, concentra l'impostazione di gioco tra i suoi piedi, smistando praticamente ogni pallone. È perno essenziale perché infonde calma e regola i tempi; lancia l'azione che porta al gol di Porcaro, libera Galli in un paio d'occasioni e si esercita in proiezioni dalla distanza degne di nota. Capitana de iure e de facto.

Ostuni 7.5 Nell'inedita posizione così avanzata, su una fascia in cui si è comunque già sperimentata, è la sorpresa bluceleste di giornata: nel primo tempo, tutte le ripartenze - complice, certo, difficoltà difensive del 3Team - passano tutte da lei; è sicura, tranquilla, riesce ad insidiarsi spesso e rendersi partecipe del giro palla. Bonus: l'assist per il gol di Porcaro.

All. Monica Iustoni 7.5 La squadra è pronta per collezionare un campionato coi fiocchi ed ha tutte le carte in regola per farlo: il suo merito - oltre alle grandi competenze tecniche, tattiche ma anche umane (che saltano subito all'occhio) rispetto al rapporto con le sue ragazze - è che ci crede davvero.

ARBITRO

Benyounes Boubnan di Cremona 7 È direttore di gara equilibrato, serio, competente e - nonostante la fisicità che assume la gara, soprattutto nella ripresa - tiene a bada l'agonismo in modo corretto.

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