Coppa Eccellenza
06 Gennaio 2023
COPPA ECCELLENZA • L'esultanza di Mattia Bonseri dopo la rete del momentaneo 1-1 (FOTO CASTAGNA)
Alla Leon non basta una doppietta del solito Bonseri e una rimonta in 10 contro 11: la finale è del Cast Brescia, che con Mattei la riprende a cinque minuti dalla fine e nei supplementari festeggia grazie a Sodinha e all'ex Giangaspero.
AC LEON (a cura di Eros Villa)
Sgura 6.5 Inoperoso nel primo tempo, nella ripresa il suo intervento all’angolino sul velenoso rasoterra di Sodinha, così come il tuffo su un piazzato dello stesso fantasista brasiliano, è fondamentale per mantenere il risultato. Anche nei supplementari, il numero 1 della Leon salva i suoi con un miracolo su Giangaspero e su un tocco ravvicinato di Mattei, prima di fallire la presa sulla potente punizione di Sodinha e di causare il rigore realizzato dal suo ex compagno. Due episodi decisivi, ma che non rovinano del tutto la prestazione.
Marzullo 6.5 Partita non semplice per il terzino della Leon, che a destra, complice anche l’espulsione di Ferrè e l’arretramento a ruolo di esterno basso, ha solo poche occasioni per sfuggire sulla fascia. In ritardo sul vantaggio di Mattei, disputa comunque una prova difensiva accorta e di spessore, vincendo la quasi totalità degli uno contro uno in cui è impegnato e, soprattutto, salvando nel finale sulla linea il gol che avrebbe regalato il 3-2 al Cast Brescia.
L'undici titolare della Leon (FOTO CASTAGNA)
CAST BRESCIA (a cura di Emilio Langella)
Chini 6 Se il film della partita fosse circoscritto a ciò che è successo dopo il 45’ parleremmo di una grande prestazione: il momentaneo vantaggio avversario non è una sua colpa e soprattutto era stato sventato pochi minuti prima dallo stesso estremo difensore. Per non parlare dell’ottima chiusura del primo tempo supplementare sul guizzo di Lillo. Pesa sul voto lo sciagurato errore in occasione del tentativo apparentemente innocuo di capitan Bonseri occorso pochi istanti dopo il vantaggio firmato da Mattei. Si consoli, la coppa è ugualmente conquistata.
Otabie 5.5 Qualche sovrapposizione e un paio di timidi traversoni verso l’area avversaria non cancellano una prova complessivamente opaca, macchiata per altro dal duello perso contro Lillo che è costato il raddoppio di Bonseri. Si riscatta parzialmente con il buon ordine dei supplementari.
Gritti 5.5 Nella prima frazione maschera qualche incertezza nell’equilibrio della finale. La superiorità numerica è invece il paradosso decisivo. Esposto alle ripartenze della Leon, perde la marcatura per due volte: sulla prima è salvifico Chini. Sulla seconda accade il fattaccio e la partita cambia radicalmente volto. Va decisamente meglio nella mezzora supplementare.
Peli 6.5 Per un tempo è la spina nel fianco più grande della Leon: spunti improvvisi, tagli aerei e una conclusione violenta mettono i brividi a Sgura. Nella ripresa la sua luce si affievolisce con il vantaggio brianzolo. Il tridente delle meraviglie può permettersi il lusso di funzionare a intermittenza.
Marazzi 6.5 La mezzala tecnica scivola sulla sinistra fiutando la zolla più adatta per far male, non disdegnando qualche scambio di posizione sull’ala con l’imprevedibile Peli. Le sue incursioni mostrano coraggio e muovono la retroguardia dei Leoni. (9’ sts Vigni sv).
Giosa 6.5 Capita anche ai migliori di sbagliare il tempo di qualche intervento. Il capitano però è navigato e rimane sempre con la testa sull’incontro, che nel suo caso è un continuo crescendo. Concentrato, autorevole e determinato guida i suoi sulla rotta vincente.
Berardo 6.5 L’ex Franciacorta ha l’arduo compito di dover gestire le fiammate esterne del capitano della Leon, oltretutto spesso senza la certezza di una copertura. Dal suo lato la barca non solo regge l’urto, ma si rende propositiva a tal punto da avviare l’azione del primo vantaggio del Cast Brescia. È proprio il terzino mancino infatti a servire la corrente Giangaspero prima del missile di Mattei.
Maspero 6 Fa da punto di equilibrio dei bresciani per più di un’ora. Quando le sue mezzali salgono senza successo tocca a lui rimettere le cose a posto facendo la piovra a più riprese. Con la palla è bravo a pulire la manovra.
20’ st Sodinha 7.5 Il futbol bailado è l’ingrediente che serviva per rinviare qualsiasi tipo di sentenza oltre il novantesimo. Nel momento di massima frustrazione dei suoi infatti, dominanti e allo stesso tempo sterili, la sua inventiva la fa da padrona: controlli in movimento, suole, imbucate e riaperture sparigliano le carte e confondono la fase difensiva della Leon, il cui castello crolla definitivamente proprio con una punizione del 99 ex Brescia. Ingresso assolutamente decisivo.
Meini 5.5 Cerca di rendersi pericoloso con movimenti verso l’area brianzola e una costante pressione all’altezza delle proprie ali. Le sue buone intenzioni tuttavia non producono nulla di pericoloso se non una sterile scaramuccia in occasione di un corner.
25’ st Zanelli 7 Scuote i suoi con dinamismo e voglia di ribaltare le sorti dell’incontro: missione compiuta. La sua presenza nella nuova mediana a due dei bresciani è un elemento fondamentale nelle fasi di gioco, come si evince in occasione dell’assist per il momentaneo 2-2, che è il vero trampolino verso la coppa.
Mattei 8.5 Superlativo a dir poco. Si porta a casa la coppa da protagonista assoluto allegando al referto una doppietta in diagonale da leader tecnico. Prima trovando il pertugio in corsa sotto all’incrocio dei pali, poi infilando un incolpevole Sgura nell’angolino basso. Per la piega che la partita stava prendendo, Mattei sta al Cast Brescia come Mbappè alla Francia. Con l’enorme soddisfazione di un epilogo diverso però. La tripletta griffata del parigino non si materializza in questo caso per una questione di generosità: il 19 si procura il penalty del 4-2, ma lo lascia nei piedi di Giangaspero. (12’ sts Tognassi sv).
Giangaspero 7.5 L’aveva probabilmente sognata così la sua finale da ex. Perché non c’è niente di meglio che battere i propri compagni di ieri con una rete e un assist da urlo, di prima intenzione con il tacco. La sua partita è battagliera e intelligente. Da boa abile in rifinitura a seconda di momento e situazione e da folletto imprendibile quando gli spazi lo consentono. Come su quel contropiede in chiusura di prima frazione che ha portato al cartellino rosso di Ferrè. (6’ sts Contratti sv).
All. Quaresmini 7 Il suo 4-3-3 muove bene palla e mette sui binari giusti la finale già nel primo tempo. Un errore individuale e l’approccio al secondo tempo sembrano far deragliare il Cast, che si affida ciecamente al proprio allenatore. Gli ingressi di Zanelli e Sodinha modificano modulo, atteggiamento e gestione del possesso in modo vincente, rimettendo le cose a posto appena in tempo. Nei supplementari i bresciani non rischiano più nulla, la formazione sa attaccare senza concedere più il fianco. La coppa è vinta con le modifiche dell’ex Lumezzane.
La formazione di partenza del Cast Brescia (FOTO CASTAGNA)
ARBITRO
Radice di Cinisello Balsamo 7.5 Dirige la partita con l'autorevolezza e la competenza di chi è degno di una finale. I suoi fischi sono puntuali, gli episodi interpretati in maniera impeccabile: non ci sono dubbi sul doppio giallo ai danni di Ferrè e sul penalty del 4-2 finale.