Eccellenza
12 Maggio 2024
Onnipresente, la posizione "ibrida" di Angeli gli ha permesso di fornire il suo contributo a tutto tondo e in qualunque zona del campo.
L'Aquila spicca l'ennesimo volo di questa stagione, ricalcando il copione andato in scena appena due settimane prima: stadio Paschiero, Acqui come avversario, vittoria per 1-0. Cambiano solo due cose, il marcatore (da Rastrelli ad Andrea Dalmasso) e le conseguenze, non più i 3 punti ma il passaggio al secondo turno dei playoff. Se già era alta la posta in palio durante la 29a giornata di campionato, quella del primo turno playoff era ancor più elevata, perché ci si giocava il biglietto per andare ad affrontare la corazzata Fossano. A sfidare i Blues saranno dunque i ragazzi di Carlo Rocca, pronto a emulare la gloriosa scalata che nella stagione 2022/2023 portò la Saviglianese dalla Prima Categoria alla Promozione.
Rocca parte come di consueto con un 3-4-1-2 (dove Angeli funge da trequartista alle spalle del tandem offensivo Rastrelli-Dalmasso, mentre Botasso viene "relegato" sulla fascia destra), che diventa un 5-3-2 in fase di non possesso. Nessuno stravolgimento nemmeno da parte di Camussi, che adotta il solito 4-2-3-1, in cui Piana unica punta viene supportato dal giovane Cadario dietro di lui.
Avvio di gara sfortunato per le Aquile, che dopo nemmeno 10 minuti di gioco perdono Magnaldi per un guaio muscolare: il centrocampista non può proseguire oltre e viene rimpiazzato da Eliotropio, classe 2002 cresciuto nel vivaio biancorosso.
Al quarto d'ora, doppia chance per i termali grazie alle iniziative di Cirio, che prima sfreccia sulla fascia e mette un invitante pallone rasoterra verso il secondo palo di cui nessun compagno riesce ad approfittare, dopodiché è proprio il terzino classe 1999 a svettare di testa sul cross proveniente dalla destra, con la sua capocciata che però si perde sul fondo. Il Cuneo resiste alle arrembate nemiche e spazza via l'ennesima minaccia, con Contrafatto che prova un velleitario tiro di prima intenzione dalla lunghissima distanza che si tramuta in un inaspettato assist per Cadario - tutto solo al limite dell'area - che fatica a addomesticare la sfera e viene anticipato da una coraggiosa uscita di Dia. Il portierone fa sua la palla.
Al 24', occasionissima per gli ospiti, con il calcio d'angolo di Cadario che pesca Morabito in area piccola, il quale conclude di prima e sfiora il primo palo. Dia immobile, pallone fuori di un soffio e mani nei capelli nei Bianchi: il Cuneo per il momento è salvo.
La squadra di Rocca prova ad alzare l'intensità e ad affacciarsi nell'area di rigore nemica, producendo una prima conclusione piuttosto velleitaria, poi un'azione da palla inattiva che fa venire i brividi ai termali, dove prima è bravo Tamburelli a respingere il traversone di Brondino coi pugni, dopodiché la retroguardia fa vedere di che pasta è fatta e rende vane le continue sponde di testa di Pernice.
La formazione di Camussi riparte di gran carriera con Bollino sulla fascia mancina: la velocità del 2002 lascia le buche attorno a lui e solamente la pronta capocciata di Serino libera l'area da ogni pericolo.
Il Cuneo non demorde e sblocca il risultato a pochi minuti dal duplice fischio: progressione sulla sinistra dei padroni di casa, la palla arriva ad Andrea Dalmasso che la mette giù e con una girata favolosa trafigge il portiere e porta in vantaggio i suoi, 1-0.
Negli ultimi minuti a disposizione i locali premono nuovamente nella trequarti ospite, senza grande successo, mentre l'Acqui si invola con Piana, ben servito da Baldizzone ma beccato in fuorigioco, e tenta la botta dell'ultimo secondo con Lanfranco, il quale lambisce solamente il palo. Con quest'ultimo squillo termina la prima frazione di gioco, che vede momentaneamente i biancorossi avanti nel punteggio.
Mette nuovamente mano alla panchina Rocca, che leva il già subentrato Eliotropio con un difensore, Bernardi. Sfortunatissimo anche il centrocampista, uscito per una contusione all'alluce (che rischia di risolversi in una frattura); l'allenatore è costretto a rimpiazzarlo con il terzino per permettere a Botasso di alzare il proprio baricentro e agire al fianco delle punte.
Al 9', opportunità clamorosa per l'Acqui da calcio d'angolo, con un imperioso colpo di testa dentro l'area che viene murato da un termale stesso, Morganti, disgraziatamente sulla traiettoria come un Romelu Lukaku qualsiasi. Un viziaccio non da poco.
Intanto, a causa della pioggia che è iniziata a scendere con l'inizio della ripresa, il campo diventa alla pari di una pista da pattinaggio, con continui scivoloni dei giocatori che rischiano di far combinare qualche spiacevole frittata.
Agente atmosferico a parte, il copione steso da Carlo Rocca non cambia: il Cuneo resiste alle offensive dei Bianchi, cercando di penetrare pericolosamente prevalentemente in ripartenza; continua invece a spingere la compagine di Camussi, che prova poi ad affidarsi all'esperienza del classe '83 Genocchio. Esperienza per esperienza, tra le fila cuneesi esce dal campo il marcatore Andrea Dalmasso per il capitano Giacomo Dalmasso, pronto a far fruttare le sue qualità nell'ultimo quarto di partita. Proprio a ridosso del 35', le Aquile si fanno finalmente vedere nella metà campo avversaria con un doppio tiro dalla bandierina (i primi due di questa ripresa per loro) che si traducono in un nulla di fatto. Al Cuneo Olmo, del resto, interessa maggiormente difendere l'1-0 e portare a casa lo stesso risultato pervenuto contro Morabito e soci appena due settimane prima.
Proprio da una delle sparute offensive del Cuneo nasce un succulento calcio di rigore a pochi minuti dal 90': azione insistita sulla destra, il pallone viene messo in mezzo dove però Tamburelli prende l'avversario e non la palla. Il fischietto di Torino decreta la massima punizione per i biancorossi, della quale si incarica Pernice, che però va solo di potenza e spedisce il pallone abbondantemente sopra la traversa. Errore madornale del classe '94, che di fatto avrebbe potuto chiudere la contesa con questo rigore.
Invece c'è ancora da soffrire, con l'Acqui ringalluzzito che ha un'opportunità clamorosa su palla inattiva: calcio di punizione dalla sinistra e Piana, totalmente dimenticato dalla retroguardia di casa, la gira di testa ma non trova lo specchio della porta. Insomma, si fa a gara a chi sciupa più palle gol.
Nell'ampio recupero concesso dall'arbitro è lotta vera, con i pupilli di Rocca che si mettono il coltello fra i denti e resistono alle arrembate rivali. In tal senso è ossigeno puro il recupero palla nella propria trequarti di Angeli, permettendo ai suoi di respirare e alzare il baricentro. L'Acqui ha ancora due palle gol enormi (frutto del piedino fatato di Innocenti, al quale sono stati concessi pochi minuti a causa di una precaria condizione fisica) ma entrambi i colpi di testa sono troppo centrali e Dia li neutralizza senza grossi problemi: col caldo abbraccio al pallone del numero 1 biancorosso arriva il triplice fischio arbitrale, che decreta la vittoria delle Aquile.
Al secondo turno dei playoff sarà dunque Fossano-Cuneo Olmo, una classica della Provincia Granda.
CUNEO OLMO - ACQUI 1-0
RETI (1-0): 40' A. Dalmasso (C).
CUNEO OLMO (3-5-2): Dia 6.5, Pernice 6, Angeli 6.5, Brondino 6, Magnaldi sv (11' Eliotropio 6) (1' st Bernardi 6), Botasso 6, Dalmasso A. 7 (32' st Dalmasso G. 6), Rastrelli 6, Giachino 6, Serino 6.5, Romagnoli 6. All. Rocca 6. A disposizione: Costin, Benso, Bodino, Chesta, Delpiano, Costa.
ACQUI (4-2-3-1): Tamburelli 6, Martino 6, Cirio 6.5, Lanfranco 6 (10' st Mazzarello 6), Contrafatto 6, Morabito 6, Morganti 6 (38' st Cavallotti sv), Baldizzone 6 (27' st Genocchio 6), Cadario 6.5 (15' st Innocenti 6.5), Bollino 6.5 (32' st Luparelli 6), Piana 6. All. Camussi 6. A disposizione: Lequio, Emiliano, Baretta, Biglia.
GIALLI: 19' st Martino F. (A), 20' st Angeli (C), 29' st Morabito (A), 32' st Genocchio (A), 49' st Cirio (A).
ARBITRO: Salvatore Panariti di Torino 6.
ASSISTENTI: Dragos Alexandru Mariut di Asti e Giuseppe Bono di Torino.
CUNEO OLMO
Dia 6.5 Si erge a ultimo baluardo neutralizzando i maggiori pericoli degli ospiti, facendosi trovare sempre pronto e reagendo con elevato tempismo alle offensive acquigiane.
Pernice 6 Prestazione gigantesca a livello difensivo - non fa passare nessuno e legge con il dovuto anticipo le intenzioni nemiche - macchiata dal calcio di rigore gettato al vento (o meglio, sopra la traversa) che avrebbe potuto chiudere definitivamente la pratica, risparmiando della sofferenza superflua.
Angeli 6.5 Agisce in questo ruolo ibrido fra la mezzala sinistra e il trequartista, in modo da farsi trovare in più zone del campo possibili. Quando c'è bisogno di difendere, non si tira mai indietro e dà un'enorme mano indietro per proteggere il risultato: eroici alcuni suoi interventi in scivolata.
Brondino 6 Lottatore vero, si fa in quattro davanti alla difesa per schermare le avanzate acquensi e non disdegna di abbassare ulteriormente il suo baricentro per supportare la retroguardia.
Magnaldi sv Perseguitato dalla iella. Dopo un lungo periodo fuori dal campo, sente un dolorino poco rassicurante e preferisce non rischiare.
11' Eliotropio 6 Cerca di fare il suo in mezzo al marasma generale che si crea a centrocampo, tuttavia, anche lui è poco fortunato ed un brutto pestone lo costringe alla sostituzione nell'intervallo.
1' st Bernardi 6 Entra col giusto piglio, piazzandosi sulla corsia di destra e contenendo le possibili sfuriate di Bollino e affini.
Botasso 6 Forse un po' sprecato sulla fascia, ritrovandosi più che altro a fare il terzino che non l'esterno di spinta, soffrendo infatti più volte Bollino; più a suo agio quando torna nei ranghi della trequarti campo nemica.
Dalmasso A. 7 Lotta continuamente contro la muraglia in divisa bianca, lavorando spesso e volentieri spalle alla porta; si riconferma bomber implacabile dei biancorossi realizzando il gol del vantaggio con una pregiata girata in area di rigore.
32' st Dalmasso G. 6 Si sbatte in ogni zona del campo per dare man forte nel momento del bisogno e porta a casa un buon numero di falli, permettendo ai suoi di tirare il fiato.
Rastrelli 6 Tandem assieme ad Andrea Dalmasso, viene annullato dalla difesa nemica, la quale non gli concede nemmeno un fazzoletto in cui poter girarsi.
Giachino 6 Così come incorre in pochi pericoli sulla fascia mancina, non accusando particolari difficoltà da parte di Morganti, al tempo stesso non produce iniziative offensive degne di rilievo.
Serino 6.5 Giganteggia con i centimetri e con l'esperienza, dando sempre dimostrazione di come piazzarsi e di sapere cosa fare quando il pallone gravita dalle sue parti.
Romagnoli 6 Bene ma non benissimo, più che altro nel corso dei primi 45 minuti, quando Bollino è maggiormente in bolla e gli lascia esposto il fianco in qualche frangente di troppo.
All. Rocca 6 Di riffa e di raffa, a fatica e sprecando anche un calcio di rigore, ma alla fine il risultato è inequivocabile: vittoria, sempre "di corto muso", come due settimane prima, e passaggio del turno in tasca. Difensivamente parlando la squadra è sempre ben messa e sa resistere alla grande, offensivamente però manca ancora di cinismo.
ACQUI
Tamburelli 6 Interviene piuttosto bene con i guanti in almeno un paio di occasioni, mentre si prende qualche rischio quando deve impostare con i piedi. Rischia grosso abbattendo l'avversario in area, ma per sua fortuna Pernice spara alto.
Martino F. 6 Prova discreta da parte del terzino destro classe 2004, che contro il pari età Giachino non incappa in evidenti difficoltà e si mette a totale disposizione.
Cirio 6.5 Agguerrito (forse fin troppo, vista la rudezza dei contrasti), nei primi minuti è il più pericoloso dei suoi, immischiandosi in almeno due potenziali occasioni da gol.
Lanfranco 6 Spalleggia Baldizzone a centrocampo, facendo buon filtro alle offensive biancorosse; nel finale di primo tempo tenta la fucilata disperata che lambisce solamente il primo palo.
10' st Mazzarello 6 Gioca largo, cercando di allargare le maglie e fornire qualche punto di riferimento in più, però non riesce a sfondare.
Contrafatto 6 Il ventenne si fa valere in difesa e si rivela anche coraggioso nell'osare: un suo tiro a ridosso del cerchio di centrocampo diventa quasi un assist per il compagno.
Morabito 6 Si fa valere in quanto fisicità ed esperienza, non disdegnando neppure qualche cavalcata solitaria partendo dalla difesa per scombinare le carte in tavola.
Morganti 6 Buona prestazione da parte dell'esterno destro, al quale però manca quel pizzico di estro e pericolosità in più per dare maggiore supporto negli ultimi venti metri di campo. (38' st Cavallotti sv).
Baldizzone 6 Crea densità in mezzo al rettangolo di gioco, cercando di chiudere le linee di passaggio dei cuneesi - e riuscendoci in più di un'occasione -, fatica però in fase di palleggio, sebbene serva un "cioccolatino" a Piana, poi fermato in fuorigioco.
27' st Genocchio 6 L'esperto centrocampista - con oltre 100 presenze con la maglia acquigiana - prova a ridare equilibrio e sostanza in mezzo al campo per tentare gli ultimi arrembaggi alla ricerca della rimonta.
Cadario 6.5 Intraprendente e laborioso alle spalle di Piana, con il quale dialoga amabilmente e risulta più volte coinvolto nella manovra "termale"; nella prima frazione ha una ghiotta occasione da gol che però non riesce a sfruttare a causa del non semplice stop che gli fa perdere un tempo di gioco.
15' st Innocenti 6.5 Anche a mezzo servizio riesce a fare la differenza: nel finale di gara confeziona almeno un paio di cross al bacio per i propri compagni in area, i quali però non li sfruttano a dovere.
Bollino 6.5 Fra i migliori, specialmente nei primi 45 minuti di gara, quando produce i pericoli maggiori aggirando Botasso e Romagnoli con la sua rapidità e lasciando terra bruciata sulla fascia mancina. Non gli riesce lo stesso nel corso della seconda frazione.
32' st Luparelli 6 Il classe 2006 (fin qui aveva collezionato a malapena 46 minuti in 4 partite) viene buttato nella mischia per provare il tutto per tutto nei minuti finali dell'incontro.
Piana 6 Ci prova, ci riprova e ci prova ancora una volta, ma la palla proprio non vuole entrare: un po' per imprecisione sua, un po' per meriti della difesa cuneese, l'ex Asti (dopo aver segnato 14 reti in campionato) non riesce a trascinare i suoi con le sue doti da goleador.
All. Camussi 6 La squadra approccia bene l'impegno, ben conscia che ha a disposizione un unico risultato per proseguire il proprio cammino: vincere al Paschiero. Missione non semplice e che, per questione di pochi centimetri, si sarebbe potuta tentare ai supplementari. La stagione dei Bianchi finisce così, sotto la pioggia e con qualche rammarico di troppo, comunque con un gran bel voto in pagella.
«Era una semifinale, dovevamo chiuderla nei 90 minuti e non potevamo cullarci col pensiero di avere a favore due risultati su tre - afferma Carlo Rocca (Cuneo Olmo) - Purtroppo siamo stati sfortunati con un paio di defezioni: Magnaldi non sembra abbia avuto un infortunio grave, ma arrivava da un lungo periodo di assenza e non si è voluto rischiare; Eliotropio ha invece ricevuto un brutto pestone sull'alluce, c'è il rischio che sia rotto. Analogie con i playoff 2023? Anche questo è un gruppo fantastico, anche ora ci siamo trovati a giocare una partita con 2 risultati utili su 3, la discrasia è averla risolta nei 90 minuti. Cosa ho pensato dopo il rigore fallito? Che in quei 6 minuti rimanenti gli avversari avrebbero avuto sicuramente almeno una palla gol e dovevamo essere fortunati a risolverla; purtroppo quando non si chiudono le partite 6 minuti sono una vita. Il Fossano è la vera corazzata del Girone, con un attaccante formidabile come Alfiero, ma la palla è rotonda e ho fiducia illimitata in questo gruppo. Alberto Merlo è un allenatore bravo ed esperto, ha preso in mano la squadra e l'ha portata a un percorso pazzesco, simile a quello dello scorso anno dei Maghi quando facemmo 12 risultati utili di fila».
«Ai ragazzi non posso imputare niente, sono stati fenomenali dal punto di vista dell'atteggiamento, avevamo un risultato su tre a disposizione e dovevamo vincerla per forza, mettendoci la testa; nonostante abbiamo preso gol a fine primo tempo non abbiamo perso equilibrio e siamo stati molto maturi. La squadra deve ripartire da queste prestazioni, a prescindere se ci sarò ancora io in panchina oppure no - dichiara Andrea Camussi (Acqui) - Una stagione con più alti che bassi durante l'anno, dobbiamo imparare a gestire determinate situazioni, adesso siamo più maturi e consapevoli. Innocenti lo ho rischiato, non era in condizione di giocare tutta la gara, siamo stati falcidiati dagli infortuni e ho dovuto mettere in campo tanti giovani, che ringrazio, così come ringrazio il tecnico della Juniores e la dirigenza per quanto fatto durante l'anno».