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Sull’asse Roma-Milano la politica ormai è in tilt

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Per nessuna ragione al mondo vorrei essere nei panni del presidente federale Carlo Tavecchio. Al di là di ragioni antropologiche, ce n’è una di politica sportiva: entro il il mese di maggio, Tavecchio dovrà infatti scegliere – come ha detto lui stesso –  il nuovo c.t. della Nazionale che prenderà il posto di Antonio Conte. Non so da quali soluzioni il presidente sia tentato, ma da una sola dovrebbe tenersi alla larga. Si tratta dell’accoppiata Lippi-Cannavaro. A chi sia venuta in mente questa eventualità non è dato sapere. Ma è un fatto che Lippi sarebbe alla sua terza esperienza in azzurro, francamente troppo anche per un campione del mondo, soprattutto se si tiene conto – com’è doveroso – del fallimento totale fatto registrare in Sudafrica. Il Lippi Ter non sarebbe un’idea praticabile né da un punto di vista del consenso popolare, né da quello tecnico. La parabola del tecnico viareggino si è esaurita con il massimo e con il minimo dei risultati in un clima non esattamente amichevole. Anzi, il flop del ritorno ha rischiato di offuscare i meriti eterni del 2006. Riproporlo sarebbe una mortificazione per l’intero settore tecnico e la scuola allenatori, ricchi di personalità significative e spiccate. Peggio ancora sarebbe nominare Fabio Cannavaro con Lippi nella veste di tutor. Primo, perché Cannavaro ha cominciato la carriera di allenatore da pochissimo e finora è stato più esonerato che celebrato in terre calcisticamente non proprio sviluppate (la Cina e i Paesi arabi). Secondo, perché tra i due non si saprebbe chi prende le decisioni e chi le esegue. La coppia no, insomma, non va proprio considerata. A dire la verità non mi avevano entusiasmato nemmeno le altre possibilità che erano state buttate sul tappeto: Donadoni (un altro ritorno poco comprensibile), Capello (un allenatore che molto onestamente si dichiara pensionato), Ranieri (non ha alcuna di lasciare il Leicester e con la Grecia fu un disastro), Ventura (non ha alcuna esperienza internazionale), Gasperini (idem). In questo panorama non esattamente esaltante, Tavecchio ha aggiunto che il prossimo c.t. sarà pagato sensibilmente meno di Conte (che in effetti ha uno stipendio ingiustificato per il ruolo). Ah, come è bello non essere Tavecchio!
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