Premessa (e promessa) doverosa: non ho nessuna intenzione di giustificare Frank De Boer. Se Roberto Mancini è un allenatore sommamente sopravvalutato e che ha perso giustamente il posto all’Inter per colpa dei risultati (peggior media punti di Mazzarri il primo anno, quarto posto a tredici punti dalla terza classificata il secondo), l’olandese è solo un allenatore in prova in uno dei tornei più difficili del mondo: la serie A. Ovviamente non ci sono ancora elementi per una valutazione definitiva, ma fare un punto tra la trasferta di Chievo e l’impegno interno con il Palermo non depone a favore di un giudizio positivo. Tempo verrà per dire se De Boer sia addirittura peggio di Mancini, al momento va detto che non è meglio né dal punto di vista tattico, né nelle scelte tecniche. Dice il saggio: è arrivato da appena venti giorni? D’accordo, ma sapeva dove andava, che squadra aveva e quale società c’era alle spalle. Un club riconosciuto nel mondo per la sua babelica disorganizzazione, dove comanda il socio di minoranza (Erick Thohir), che un giorno non troppo lontano definì Mancini “il nostro fuoriclasse” e una settimana dopo ha contribuito a spingerlo fuori dalla porta perché “voleva fare il mercato”. De Boer è un’altra scelta di Thohir. Come è stata una scelta di Thohir, cui Zhang si è allineato, quella di sciogliere il rapporto con Mancini a due settimane dall’inizio del campionato. Un comportamento dilettantesco i cui risultati sono evidenti. La campagna acquisti precedente è stata sconfessata, De Boer chiede tempo e scarica le responsabilità sul predecessore (un comportamento censurabile), la squadra è incerta e confusa tra sistemi di gioco vecchi, modificati o completamente nuovi. Certo, l’Inter di San Siro contro il Palermo è stata nettamente migliore di quella (non) vista a Chievo. Tuttavia non aver colto i tre punti, in qualche modo, anche con un gol “sporco” o una deviazione balzana (quella che ha favorito il Palermo), è stato grave. L’Inter ha giocato un finale di primo tempo volenteroso e una ripresa rabbiosa. Ma ha buttato la prima mezz’ora accettando il sotto ritmo. Faceva caldo, ma fra due mesi farà freddo e magari pioverà (ricordate Mazzarri?). Fra due mesi, chissà, anche De Boer e Thohir potrebbero essere a casa.
Commentascrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Sprint e Sport - I migliori della settimanaLe notizie più lette della settimana
Testata iscritta al Tribunale di Torino al n. 36/2016 del 14/9/2016 registro informatizzato (già iscritta al n.1178 del 30/7/1957) - Direttore responsabile: Claudio Verretto - Società editrice: Lettera 22 scarl - Via Alessandro Roccati 20 - Partita Iva 08329370012. CCIAA: Torino. REA: TO-964286. Mail: amministrazione@sprintesport.it
Amministrazione trasparente: la testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). ISSNA Stampa: 1594-5529. ISSN WEB 2465-128. Fondo di garanzia Legge 662/96