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L'allenatore pescato dalla B, l'acquisto dei tre olandesi, il contratto nascosto nelle mutande di Braida: l'epopea Berlusconi negli anni ’90

Da Daniele Massaro all'incredibile acquisto di Frank Rijkaard: tutti gli acquisti più iconici dell'ex presidente

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Gullit, Van Basten e Rijkaard: gli olandesi che hanno fatto la storia del Milan

Da Daniele Massaro a Frank Rijkaard, sono diversi gli acquisti più iconici della prima era Berlusconi.

DANIELE MASSARO

Il Milan di Berlusconi per essere competitivo ai massimi livelli doveva rinforzarsi. Il potenziamento dell’organico è incominciato con l’arrivo di Daniele Massaro. Nel 1986 Daniele Massaro è della Fiorentina che lo aveva riscattato dal Monza, ma è in procinto di passare alla Juve. Galliani, suo convinto estimatore, gli telefona e lo convince ad aspettare. Lo va a prendere a Firenze dopo aver raggiunto un accordo col Presidente Pontello che ha accettato i 7 miliardi del Milan. Daniele Massaro diventa una delle travi portanti del nuovo Milan.

ROBERTO DONADONI

Berlusconi dopo averlo visto giocare a Bergamo nella Nazionale Under 21 contro la Svezia in una partita dell’Europeo, decide di acquistarlo. Berlusconi il lunedì di Pasqua invita a cena ad Arcore il presidente dell’Atalanta Cesare Bortolotti, con il padre Achille e il Direttore Sportivo Franco Previtali. Accordo trovato per 10 miliardi di lire. Roberto Donadoni è un giocatore del Milan. A pochi mesi dall’acquisto del club rossonero Berlusconi sta allestendo una squadra competitiva con la precisa intenzione di confrontarsi alla pari con la Juventus di Platini e il Napoli di Maradona.

GIANLUCA VIALLI

Per un ulteriore salto di qualità al Milan occorreva un centravanti di alto livello. Tutte le attenzioni erano rivolte a Gianluca Vialli. L’11 maggio 1986 Berlusconi invitò a pranzo ad Arcore il presidente della Sampdoria Paolo Mantovani. Accordo trovato per 10 miliardi più Catello Cimmino. Vialli, dopo aver disputato a Napoli il match amichevole con la Nazionale Italiana contro la Cina, viene raggiunto a Genova da Galliani con il contratto già firmato dai due club. Il Milan quindi aveva la certezza di portarlo a casa, l’entità dell’ingaggio non sarebbe stato un problema. E invece non si è arrivati neppure a trattare il compenso. L’incontro non produce nessun effetto positivo. Vialli rifiuta in maniera simpatica e cordiale: Galliani e Braida ricevono il primo storico “no”.

MARCO VAN BASTEN

Incredibile ma vero il Milan acquista Marco Van Basten in scadenza di contratto a parametro zero. Soltanto con un esborso di due milioni di franchi previsti dalle norme FIFA. Berlusconi, suo padre Luigi, Galliani e Braida erano volati ad Amsterdam per vedere una partita dell’Olanda. Dopo la partita, grazie al procuratore Apollonius, sono stati invitati a cena Gullit e Van Basten all’Amstel, l’albergo che li ospitava, e la trattativa è andata in porto. Van Basten dall’1 luglio 1987 è un fuoriclasse del Milan. Nel ’90 Van Basten, Pallone d’oro, Campione d’Europa con l’Olanda e Campione del Mondo con il Milan aveva il contratto di tre anni in scadenza e il Barcellona, allenato da Johan Cruijff , stava facendo di tutto per ingaggiarlo. L’avvocatessa olandese che curava gli interessi di Van Basten si presentò al Milan e Galliani le diede più soldi di quelli che il Barcellona le aveva promesso. Tornò a casa felice e contenta. Allora le disponibilità di spesa del Milan di Berlusconi erano in grado di pareggiare e superare le offerte dei grandi club europei. Oggi il Barcellona fattura circa un miliardo, il Milan trecento milioni. I tempi sono decisamente cambiati.

RUUD GULLIT

Più complesso e più costoso fu l’acquisto di Ruud Gullit. Berlusconi s’innamora subito dopo averlo visto a Barcellona al quadrangolare del Trofeo Gamper con PSV Eindhoven, Tottenham, Milan e Barcellona. Il compito è affidato ad Ariedo Braida. Ruud gioca nella squadra del colosso Philips. Nella primavera del 1987 lo staff rossonero vola a Eindhoven sede della Philips e, dopo una trattativa lunghissima e snervante, gli olandesi accettano la proposta del Milan: tredici miliardi e mezzo.

ARRIGO SACCHI

I giocatori sono importanti ma l’allenatore lo è altrettanto. Berlusconi e Galliani sono invitati a festeggiare la promozione del Parma in Serie B e raggiungono la città emiliana in elicottero per l’amichevole Parma-Milan. L’allenatore degli emiliani è un “certo” Arrigo Sacchi. Il Milan vince 2-0 con gol di Virdis e Baresi su rigore. Ma gli avversari giocano decisamente meglio. Berlusconi va negli spogliatoi e si complimenta con l’allenatore del Parma. Un mese dopo, il 3 settembre, Il Parma di Sacchi in Coppa Italia viene sorteggiato nel girone dei rossoneri. Il 3 settembre si gioca a San Siro l’incontro di andata. Gli emiliani vincono 1-0 con un gol di Fontolan e danno spettacolo. Berlusconi scende negli spogliatoi ed elogia ancora mister Sacchi. Il Milan, pur classificandosi secondo, passa comunque il turno e negli ottavi viene sorteggiato ancora contro il Parma. All’andata il Parma vince nuovamente a San Siro con un gol di Bortolazzi, giovane rossonero in prestito al Parma. Al ritorno il risultato è di 0-0. Milan eliminato. Arrigo viene invitato a cena da Berlusconi, l’intesa è immediata. Ma in quella cena non si parla della panchina del Milan. Un giorno Ettore Rognoni chiama Galliani e lo informa che Sacchi è in partenza per Firenze per firmare il contratto da allenatore. Galliani riesce a bloccarlo. Arrigo torna a cena ad Arcore e dopo la proposta ricevuta dice testualmente: «Datemi il contratto che lo firmo in bianco». Galliani gli offre 300 milioni. Al Parma in B ne guadagnava quattrocento. Arrigo firma e rilancia: «Se vinco un trofeo mi raddoppiate l’ingaggio». Arrigo Sacchi vince Scudetto e 2 Coppe dei Campioni. Così porta a casa trecento milioni, seicento milioni, un miliardo e duecento milioni.

CLAUDIO BORGHI

Silvio Berlusconi aveva una grande ammirazione per l’argentino Claudio Borghi che aveva visto all’opera nella finale tra Juventus e Argentinos Juniors di Coppa Intercontinentale dell’8 dicembre 1985, per la prima volta non trasmessa dalla Rai ma in Lombardia da Canale 5. Appena Berlusconi acquista il Milan ordina a Galliani di andare ad acquistare il “Mago”, come lo chiamavano in Argentina, che aveva attirato le attenzioni pure di Gianni Agnelli e Paolo Mantovani della Sampdoria. Galliani lo acquista per 3 miliardi e mezzo e anticipa tutti, trova pure l’accordo col giocatore ma siccome erano ancora chiuse le frontiere al terzo straniero lo porta in Italia dirottandolo in prestito al Como per la stagione 1987-1988. Il 17 gennaio 1988 si gioca Milan-Como. Borghi parte dalla panchina. Dopo venti minuti Tassotti viene espulso, ma il primo tempo termina con i rossoneri in vantaggio con un gol di Donadoni. Borghi entra nel secondo tempo e il Milan segna altre quattro reti. La prestazione di Borghi è deludente. Quasi tutti lo criticano, l’eccezione è Silvio Berlusconi. Lo stesso Borghi ammette: «Non sono da Milan». Berlusconi, visto che Borghi a Como giocava poco, ad aprile lo porta a Milanello. Sacchi non è d’accordo, non lo ritiene all’altezza. Arrigo invece vuole Frankie Rijkaard, centrocampista olandese che può giocare anche in difesa. Il Milan per dare spazio a Borghi organizza delle partite amichevoli. Manchester United-Milan 2-3 il 17 maggio 1988: Borghi segna due gol e avvia l’azione che porta al rigore messo a segno da Van Basten. Berlusconi magnifica la prestazione del suo prediletto. Tre giorni dopo a San Siro si gioca Milan-Real Madrid e Sacchi, sempre convinto che il Mago non è un fenomeno, lo mette in panchina. Lo fa entrare nel secondo tempo con gli spagnoli in vantaggio di un gol. Borghi entra e segna il pareggio. Berlusconi durante una telefonata a Galliani di quattro ore disserta lungamente su Borghi e Rijkaard. Lo scontro decisivo è tra Berlusconi e Sacchi. Il presidente del Milan è convinto della bontà della sua scelta e sostiene che Sacchi è in grado di valorizzarlo ulteriormente. Arrigo, forte delle sue convinzioni, ribadisce: «Claudio Borghi non ha le qualità che cerco in un giocatore: senso di squadra, lavoro senza palla, generosità, sacrificio, intensità». Sacchi, siccome non è d’accordo, suggerisce a Berlusconi di scegliersi un altro allenatore. Berlusconi ci pensa ma alla fine decide di tenersi Sacchi e accetta la sua scelta. L’ok arriva alle 2 della notte. Claudio Borghi viene rispedito in Argentina.

FRANK RIJKAARD

Voluto espressamente da Arrigo Sacchi per migliorare la qualità della costruzione della squadra e che poteva garantire pure una buona copertura difensiva. Una plateale litigata con Johan Cruijff suo allenatore all’Ajax è il motivo principale della sua cessione allo Sporting Lisbona che con l’aiuto di una società di leasing olandese che si era fatta carico di versare il denaro all’Ajax e quindi deteneva i diritti del giocatore, l’11 febbraio 1988 l’intesa va in porto ma per problemi con la federazione portoghese viene dirottato in prestito per tre mesi al Real Saragozza. Con la trattativa col Milan in via di definizione il 26 maggio Galliani e Braida si fiondano a Lisbona con un aereo privato del presidente per firmare il giorno dopo il trasferimento di Rijkaard. La mattina del 27 maggio Ariedo Braida, l’avvocato Massimo Berruti e Adriano Galliani entrano nel vecchio stadio dello Sporting dove hanno sede gli uffici del club. C’erano però in corso le elezioni per la nomina del presidente del club e il candidato dell’opposizione aveva promesso ai tifosi che se fosse stato eletto non avrebbe ceduto Rijkaard. La cerimonia delle firme del passaggio di proprietà viene trasmessa in diretta tv: i tifosi si precipitano allo stadio e sfondano le porte e irrompono nella sala dove si trovano i dirigenti delle due squadre. Volano schiaffi e spintoni. Galliani si chiude in bagno, Braida si infila il contratto firmato nelle mutande. L’avvocato Berruti, che nessuno conosce, si disperde nel gruppo dei rivoltosi. Gli ultras schiaffeggiano il presidente e il vicepresidente dello Sporting. Berlusconi messo tempestivamente al corrente suggerisce: «Scappate, lasciate perdere tutto: ci teniamo Borghi». Il contratto però è blindato nelle mutande negli ammennicoli di Ariedo. La polizia portoghese interviene all’interno dello stadio e guida i dirigenti rossoneri lungo un percorso secondario e poi li scortano, a sirene a spiegate a una velocità folle, all’aeroporto. Vengono scaricati sottobordo senza passare i controlli, salgono sul Jet privato del presidente e volano a Milano. È fatta. Approfittando della situazione societaria dello Sporting non ancora ben definita, Rijkaard per 5,8 miliardi versati all’Ajax è un giocatore del Milan. Una settimana dopo Rijkaard in Olanda firma un contratto di tre anni con il Milan, poi va a giocare gli Europei e insieme ai suoi compagni Gullit e Van Basten e l’Olanda si laurea Campione d’Europa. Quattro giorni dopo aver alzato la coppa a Monaco di Baviera, Rijkaard si presenta in via Turati. A dicembre l’ordine d’arrivo del Pallone d’Oro: primo Van Basten, secondo Gullit, terzo Rijkaard. Un trio di fuoriclasse che hanno reso grande il Milan di Silvio Berlusconi e Arrigo Sacchi.

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