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Editoriale

Due giorni storici, due trofei alzati al cielo: quei quaranta ragazzi e un'impresa oltre il calcio

Ad Iseo vissuto un vero e proprio romanzo al seguito delle Rapp di Milano: meritano un ultimo e commosso ricordo

Due giorni storici, due imprese senza precedenti: quei quaranta e folli ragazzi della Rapp

RAPP: I trionfi di Under 17 e Under 15 impressi nella storia

Le imprese, quelle storiche, quelle destinate a rimanere impresse nella mente di chi le ha vissute. Ma non solo, perché chiaramente c’è chi le imprese le compie, le confeziona, se le costruisce pian piano per poi scrivere la storia. Narrazioni, storie appunto, che valgono la pena essere raccontate, e i suoi protagonisti premiati, riconosciuti per le loro gesta. E quando c’è di mezzo il calcio, le imprese hanno sempre quel qualcosa di diverso che le rende leggendarie, nei singoli ma anche e soprattutto nel loro insieme. Ecco, quanto fatto dalle Rappresentative di Milano lo scorso 12 maggio al Giuseppe De Rossi di Iseo è un qualcosa destinato a splendere luminoso nel firmamento provinciale.

Tre squadre, tre storie diverse, due di trionfo - quella di Under 15 e Under 17 campioni al Torneo delle Province - e una fatta da un cammino sensazionale - l’Under 15 femminile - a cui è mancata solamente la ciliegina sulla torta nella finalissima. Narrate sono state narrate: indimenticabile lo stacco di Luca Maffa che scatena la festa per i 2007 di Mario Di Benedetto, o ancora impressa nella mente la doppietta di bomber Matteo Manfré che ha suggellato il successo dei 2009 di Dario Rivetti e Antonio Cimino.

Un qualcosa impossibile da non riconoscere, ed ecco che infatti lo scorso 12 giugno - a un mese esatto - le squadre sono state ricevute nella sala della Palazzina Appiani, all’Arena Civica, e premiate con una medaglia di riconoscimento dalle autorità presenti: in prima persona Martina Riva, l’Assessore allo sport per il Comune di Milano, e Alessandro Giungi, Presidente della Commissione Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026.

Alla loro volta non poteva mancare, oltre ai dirigenti accompagnatori e al Delegato di Milano, Adriano Girotto, chi questi tre splendidi gruppi li ha plasmati ancor prima che scendessero in campo: il vice delegato e responsabile delle Rappresentative, Luigi Dubini. Un successo per tutta la Delegazione di Milano nonché un’occasione, quest’ultima, per dare un definitivo quanto giusto saluto a tre Rapp, ad oltre una cinquantina tra ragazzi e ragazze, incastonate per sempre nella storia.

 

ALTROVE • A cura di Tommaso Vecchiarelli

Ti ricordi quel pomeriggio? Certo che sì, come faccio a dimenticarlo, come mai potrei fare a dimenticare tutte le emozioni che ho vissuto concentrate in soli due giorni. Perché no, non si è trattato solo di quattro partite di calcio, non si è tratta solamente del solito weekend di lavoro, tutt'altro. Com'è che fa la canzone? Basta che sia Altrove, quel weekend dell'11 e del 12 maggio altrove mi ci ha portato e lo hanno fatto loro. Lo hanno fatto i ragazzi, speciali, buoni, purissimi e leggeri come l'aria. Lo hanno fatto con le loro imprese in campo, da panico la rimonta in dieci contro Como nella semifinale dell'Under 17: me lo ricordo ancora come se fosse ieri. Prendo il telefono per filmare il corner di Guerra - Bea saresti fiera di me - e in men che non si dica ecco che, alzando lo sguardo, vedo Fadoudi mettere dentro il pareggio al quinto di recupero. Roba folle, mi batte il cuore fortissimo ma "per fortuna non ho ancora fatto l'attacco" penso. L'altra immagine che ho impressa nella mente è di me e del mio compagno di viaggio Teo Prestia che scendiamo dalle tribune, pronti a vedere i rigori - ancora, dopo quelli a perdifiato vissuti praticamente in campo con l'Under 15 - ma ancora una vota questi ragazzi meravigliosi hanno altri piani. Ecco allora l'altra istantanea: la corsa pazza proprio sotto i nostri occhi di un Sommaruga con gli occhi strabuzzanti, quelli di chi sa di aver appena fatto un golasso, come si direbbe in gergo.

Tenetevi il mondo e lasciatemi il mareanche se in questo caso sarebbe meglio dire il lago, quello di Iseo, perché le meraviglie che sono successe in campo hanno un valore grandissimo. Per una volta però, tocca lasciare da parte l'aspetto sportivo perché la vera magia, la vera meraviglia che ho vissuto quei due giorni sta tutta nei piccoli momenti. Quelli passati con i ragazzi, a cementare un legame che per me significa tanto tra una sparata e l'altra nel camping - location da pelle d'oca - così come prima e dopo semifinali e finali. La stretta di mano con Di Ceglie, che maturità per la sua età. L'abbraccio e i saluti con Uba, un bomber in campo ma prima di tutto un ragazzo straordinario dal cuore d'oro. Poi con Sala, un diciassettenne che la maturità mentale l'ha già fatta, complimenti, e che fa i miracoli sempre e comunque. Ma anche Sagu, un mister magia racchiuso in un bravissimo ragazzo, auguri per il futuro. Gli sguardi d'intesa con Leotta, quello che di bello abbiamo visto la domenica mattina in campeggio, resta in campeggio. La pacatezza e la frizzantezza di Visa - ringrazia ancora tuo padre da parte mia per la cena pagata la domenica sera - , di Fadoudi - scheggia impazzita in campo ma di un'educazione invidiabile. La gioia irrefrenabile e contagiosa di capitan Cojocaru - alzala meglio la coppa la prossima volta, dai - o la classe nel saper essere decisivo di Angiò, ti aspetta un futuro luminoso ragazzo. La voglia di non mollare mai di Cason, finalmente ti ho portato bene, dai, e te lo meriti. Non solo loro però, perché se non nominassi i genitori di questi piccoli campioni non sarei giusto: tutti squisiti, da papà Sala, passando poi per i signor Ubaldini, Visaggi, Angiò, Sagulo, Cojocaru finendo con mamma Ubaldini e mamma Straini, tuo figlio è un portento. Ma davvero qualcuno lo sto dimenticando per forza, ci sta, sono passati pur sempre 47 giorni, ma grazie a tutti perché siete speciali e se avete cresciuto dei ragazzi così limpidi, vi fanno fatti solo i complimenti. Per finire a questi ragazzi dico di non cambiare mai e di continuare a inseguire i propri sogni, perché alla vostra età è la cosa più bella che c'è.

Grazie poi alla delegazione di Milano che ci ha ospitato due giorni senza farci mancare nulla, grazie allo staff della Orsa Iseo che ha organizzato un qualcosa di magnifico. Grazie ai dirigenti, i mitici Ezio Colombo, Massimo Rimoldi, il mio compaesano Franco Felter - da Corbetta alla mia Magenta è un attimo - e tanti altri. Grazie ai due timonieri di queste Rapp, grazie a Dario Rivetti e Antonio Cimino, grazie a Mario Di Benedetto. "Sei il nostro portafortuna, grazie, l'anno prossimo ti voglio ancora con me". Oppure "Grazie a voi ! Avete sempre regato belle parole per i ragazzi e sono felice per loro !!! Grazie ragazzi". Lucciconi, e beh, direi che non ci sono più dubbi che quando mi è stato chiesto di scegliere tra uno e l'altro, e io ho detto che è come scegliere tra mamma e papà, stavo dicendo la verità. Grazie mille davvero. Concludo poi ringraziando anche chi è stato con me in questo viaggio, quel buon Teo Prestia che ha affrontato come un leone una nuova avventura - sopportando le mie continue soffiate di naso nel cuore della notte, maledetta allergia. Beh direi che ci siamo, questa è veramente l'ultima volta, poi questa esperienza sarà solamente un ricordo bellissimo in attesa di costruirne altri. Anche se "certe cose non hanno fine" direbbe Ultimo - chi mi conosce sa che sono fan giusto un filo - e ha proprio ragione.

IL MOMENTO DI BRILLARE • A cura di Matteo Prestia

Il Torneo Delle Province 2024 è stato l'avventura che stavo aspettando da quando ho iniziato a fare questo lavoro, esattamente un anno e mezzo fa, quel sogno che fai nelle notti d'estate e ti fa svegliare con il sorriso. Dopo tante ore di freddo, pioggia e tribune in cemento con poca visibilità, finalmente era arrivata l'occasione che cercavo da tanto tempo; per la precisione nasce tutto da un messaggio di Tommy "Teo ti va di accompagnarmi a Iseo questo weekend?", come potevo dire di no? Disdico tutti gli appuntamenti in programma, preparo uno zaino al volo e si parte alla volta del lago, inutile dire quanto la mia testa fosse piena di emozione e anche un po' di ansia per questa prima esperienza lavorativa in trasferta. Mi sentivo un po' come i bambini al primo giorno di scuola, borsa in spalla e testa rivolta solo e unicamente al futuro.

Tutti i lettori più accaniti, o anche chi ha semplicemente comprato l'edizione cartacea per la prima volta quel lunedì, sa bene come sia andato il weekend: sabato tre semifinali vittoriose su tre (di cui due al cardiopalma che mi hanno fatto perdere il fiato), ancora ho negli occhi la gioia di Aversa dopo il rigore segnato quando neanche doveva partire titolare oppure le corse di Fadoudi e Sommaruga che si dirigono sotto la tribuna dopo due gol a tempo scaduto con la squadra in 10 uomini; domenica invece è stato tempo di finali, prima le ragazze che, anche a causa di qualche assenza di lusso, non possono nulla con Bergamo, mentre le Rapp maschili entrambe campioni ci regalano, oltre che la prima pagina del giornale, anche una grande gioia e soddisfazione, a seguire la festa di tutta la delegazione di Milano insieme a tecnici e dirigenti. In mezzo tante risate, divertimento, lavoro e discorsi che rimarranno in quella minuscola stanza del bungalow in campeggio. Grazie a tutti i ragazzi per il legame che si è creato, grazie Tommy che mi hai coinvolto in questo viaggio, grazie a chi non ha mai smesso di crederci.

 

LE FOTO DELLA PREMIAZIONE

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