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La storia

Dall'Uganda ai professionisti in diciotto mesi: il gioiello 2010 che ha appena firmato col Milan

Decisivo il periodo a Sedriano in cui Hashim Kateete ha ricevuto supporto e si è messo in luce; su di lui si era mossa anche la Juve

Dall'Uganda al Milan in soli diciotto mesi:

Hashim Kateete al momento della firma con il Milan

Dall’Uganda al Milan in un anno e mezzo la strada può essere incredibilmente breve se hai un talento fuori dal comune, e se sulla tua strada incontri le persone giuste. Il protagonista di questa storia è Hashim Kateete, classe 2010, che dopo essere arrivato in Italia al seguito della famiglia ha mosso i primi passi tra le fila del Magenta, il suo paese, per poi passare al Sedriano fino al recentissimo approdo tra le fila rossonere.

Com’è andata lo racconta direttamente il presidente gialloblù Francesco Cardamone: «Ci siamo subito accorti di lui mostrando il nostro interesse anche alla famiglia. Sono venuti a visitare le nostre strutture e all’inizio di questa estate si è trasferito a tutti gli effetti da noi insieme al fratello Hamim, 2008, che oggi gioca nell’Under 15 regionale. Attorno al ragazzo si è destato presto l’interesse di diverse professioniste, anche grazie alle varie occasioni di confronto che siamo soliti organizzare per i nostri atleti contro le realtà più importanti e disparate. Attività che oggi riusciamo a proporre con frequenza anche grazie al contributo e all’esperienza di figure come Gerli, Calcaterra e Gheller, i nostri responsabili».

Il concetto espresso da Cardamone è importante, e merita di essere sottolineato: «Madre natura ti deve dare un dono prima di tutto, ma questo molto spesso non basta. Un giocatore con queste premesse deve fare un percorso proporzionato al suo livello, affrontare sfide e situazioni che non incontrerebbe nella “vita normale” del mondo dilettantistico. Se sei forte devi trovare il tuo orientamento confrontandoti sui quei livelli, o su standard ancora più alti. Noi abbiamo cercato di offrire tutto questo ad Hashim, ed è quello che proviamo a fare per tutti i nostri ragazzi. Oltre a questo, però, devo dire che lo staff e il gruppo dei nostri 2010 hanno fatto molto per lui, aiutandolo a integrarsi, supportandolo anche nel pratico come ad esempio per gli spostamenti».

Decisivo è stato un torneo disputato a settembre a Bareggio; il Milan lo nota subito e non se lo fa scappare nonostante su di lui ci fosse, tra le altre, anche la Juventus. Hashim comincia a fare degli allenamenti al Vismara muovendosi assieme a un paio di compagni anche loro attenzionati dai rossoneri, fino al trasferimento definitivo sancito la scorsa settimana.

Ma che tipo di giocatore è Hashim Kateete? «È ancora in fase evolutiva venendo dal calcio a nove (anche se ha già giocato alcune partite in Under 14, ndr) - prosegue Cardamone - ma di solido gioca a centrocampo, da mezz’ala o da esterno puro. È un giocatore che nei primi metri ha uno spunto impressionante. Ha una grande sveltezza nei cambi di direzione, è incredibile nel cambio di passo. Sicuramente un profilo dalle spiccate doti offensive».

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