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Omaggio a Carol Rama: le tappe fondamentali dell'arte visionaria

il percorso creativo: dagli esordi agli ultimi capolavori

Omaggio a Carol Rama: le tappe fondamentali dell'arte visionaria

A dieci anni dalla sua scomparsa, la Fondazione Accorsi-Ometto rende omaggio a Carol Rama (Torino, 1918–2015), celebre artista torinese di respiro internazionale, insignita del Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2003.

La mostra, curata da Francesco Poli e Luca Motto, propone un’attenta selezione di circa cento opere, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, che ripercorrono le tappe fondamentali del percorso creativo dell’artista, dagli anni Trenta ai primi Duemila.

Il percorso espositivo si sviluppa in diverse sezioni. Si apre con gli acquerelli degli anni Trenta, segnati da una sorprendente libertà espressiva. Seguono i lavori espressionisti degli anni Quaranta e le sperimentazioni astratte dei primi anni Cinquanta, che evolvono verso l’Informale. Un’ampia sezione è dedicata ai celebri Bricolage, realizzati con materiali inusuali come occhi di bambola, siringhe, pietre e tappi di gomma.

La mostra prosegue con le opere della fine degli anni Sessanta, intrise di riferimenti alla condizione umana in piena Guerra Fredda, e con le Gomme degli anni Settanta, caratterizzate da superfici monocrome su cui l’artista applica frammenti di camere d’aria. Negli anni Ottanta e Novanta Rama ritorna a una nuova figurazione, popolata da corpi, animali, angeli e geometrie visionarie.

Chiude il percorso la produzione più recente, ispirata alla crisi della “mucca pazza”, da cui nasce una serie di opere intense e provocatorie.

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