Torneo delle Regioni Femminile
03 Maggio 2023
LOMBARDIA FEMMINILE • Cecilia Cavallin, 18 anni, attaccante del Città di Varese e della Rappresentativa Under 23
Fino a quattro anni fa il suo habitat naturale in ambito sportivo era la pista di atletica. Correre era la sua vita: corsa campestre e gare di resistenza con una specialità come marchio di fabbrica, i 1000 metri piani. Cecilia Cavallin quattro anni fa era una mezzofondista, e anche di grande prospettiva: sempre al top a livello provinciale, spesso nelle migliori 10 a livello regionale. Quattro anni dopo Cecilia Cavallin è ancora una promessa dello sport, ma del calcio. Correre è ancora la sua vita, ma con un pallone tra i piedi. Vincere è sempre nella sua indole, ma a livello nazionale. Classe 2004 e 19 anni da compiere il prossimo 4 novembre, "Ceci" - come viene chiamata in squadra - è stata una delle migliori attrici protagoniste dello Scudetto che la Rappresentativa della Lombardia ha conquistato al Torneo delle Regioni. Ha segnato in quasi tutte le partite, ha giocato sempre da titolare ed è stata determinante per la vittoria del Tricolore: tanto da attirare le attenzioni di diverse big, tra cui l'Inter. E se arrivasse la chiamata? «Magari…» dice lei nel post partita della finale di Vercelli contro l'Emilia Romagna.
TORNEO DELLE REGIONI • Cecilia Cavallin con la Coppa: l'attaccante del Città di Varese è Campione d'Italia
Cecilia ha fatto atletica per 6 anni in una società della sua zona, l'Atletica Arcisate, provando un po' tutte le specialità prima di perfezionarsi nelle gare di resistenza. Il suo obiettivo, però, fin da quando era piccolissima, era il calcio: «È sempre stata la mia grande passione - racconta - ma volevo giocare in una squadra puramente femminile e così ho dovuto aspettare fino ai 14 anni per trovarla». Rimarrà sempre affezionata all'atletica, questo è chiaro, ma visto com'è andata quest'ultima esperienza c'è da dire che nel cambio di disciplina ha avuto ragione lei: con il Città di Varese sta disputando un campionato di buon livello in Eccellenza (la squadra attualmente è all'ottavo posto), con la Rappresentativa Lombardia ha appena vinto lo Scudetto in un Torneo delle Regioni dominato dall'inizio alla fine. Grazie anche, se non soprattutto, ai suoi gol: 4 in 5 partite, che si aggiungono ai 21 in 27 presenze segnati con il suo club di appartenenza. Numeri clamorosi, che certamente non potevano passare inosservati: «Se mi sto divertendo? Tantissimo». E non potrebbe essere altrimenti.
ABITUATA A VINCERE • Cecilia Cavallin durante una premiazione al termine di una gara di atletica
Un gol alla Puglia, uno al Lazio, uno al Piemonte nei quarti di finale, uno alla Liguria nella semifinale. Un bomber "democratico", che fa gol a tutti: Giacomo Mignani l'ha impiegata sempre sull'esterno destro nel tridente, e lei ha messo in fila cinque prestazioni clamorose mancando l'appuntamento con il gol solamente nella finalissima. Anche perché alla partita con l'Emilia Romagna non è arrivata nelle migliori condizioni fisiche, con l'allenatore che le aveva risparmiato tutto il secondo tempo della semifinale per una brutta botta presa in seguito a uno scontro col portiere avversario proprio in occasione del gol del 4-0. Un infortunio che aveva tenuto col fiato sospeso tutta la spedizione lombarda: non averla nell'ultima partita sarebbe stato un duro colpo. «Non ero sicuramente al 100%, la gamba mi fa ancora un po' male - le sue parole al termine della finalissima - ma ho cercato di dare il massimo ed è andata bene». Acciacco sicuramente smaltito, visto che Cavallin domenica è scesa in campo - da titolare - nella partita che il suo Città di Varese ha vinto, per 3-0, sul campo del Cus Bicocca.
Il numero di chilometri percorsi è imprecisato, con le sue cavalcate che hanno mandato in tilt il GPS della squadra. Il tasso di qualità delle sue giocate invece è ben definito ed è altissimo: del resto il suo biglietto da visita in Piemonte è stato il favoloso gol contro la Puglia al termine di un'azione ubriacante fatta di dribbling e chiusa con un sinuoso tocco di suola a liberarsi del portiere per insaccare poi a porta vuota. Ma quello era solo l'inizio: il gol del momentaneo 2-0 col Lazio a chiudere i conti, il capolavoro - grande spunto personale chiuso con un destro rasoterra imparabile per il portiere avversario - che ha sbloccato la partita col Piemonte, il pallonetto delizioso con cui ha messo in ghiaccio la sfida contro la Liguria: «Eravamo nel girone con tre squadre - il commento di Cecilia sul cammino della squadra - quindi eravamo obbligate a vincere tutte e due le partite per passare il turno e non era una cosa così scontata: abbiamo dovuto tenere sempre alta la concentrazione e ce l'abbiamo fatta. La finale contro l'Emilia Romagna è stata la partita più difficile insieme a quella dei quarti contro il Piemonte, ci hanno messo entrambe in difficoltà ma siamo riuscite a tenere bene in difesa e trovare il modo di fare gol».
POKER D'ASSI • Lisa Citaristi, Fabiana Vischi, Cecilia Cavallin e Noemi Vicini dopo la vittoria contro il Lazio
Questa è la quinta stagione per Cecilia nel calcio. Gli inizi al Ceresium Bisustum - sempre in provincia di Varese - con il quale è rimasta per tre stagioni prima della migrazione di blocco al Città di Varese nella stagione 2021-2022 e al primo tentativo arriva subito la promozione in Eccellenza. Gli emissari della Rappresentativa la notano subito e la convocano ad occhi chiusi, lei ripaga la fiducia con un Torneo delle Regioni da vero e proprio fenomeno. E che quella vissuta in Piemonte sia stata un'avventura indimenticabile è del tutto evidente. Per lei come per tutta la squadra. Ma cosa si prova a tornare a casa con lo Scudetto? «È un'emozione bellissima, siamo venute qui per vincere ma farlo non è mai scontato. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e sono molto felice». Per come è fatta lei, e per il suo passato, sarebbe tornata a casa anche di corsa pur di farlo con la coppa tra le mani. E, molto probabilmente, non avrebbe nemmeno fatto troppa fatica.
CECILIA E LA COPPA • La Cavallin festeggia lo Scudetto insieme alla compagna di squadra Alessia Frecchiami, difensore dell'Orobica e anche lei classe 2004: sono loro le due più giovani della spedizione lombarda