Futsal
12 Giugno 2023
SERIE A2 FUTSAL: Si chiude una grande stagione per il Pero (foto Marco Dughetti)
Una stagione straordinaria con risultati mai visti, una squadra ad un soffio dalla Serie A1. Dopo quattro anni di permanenza in A2 la femminile del GS Pero, oggi, completa la sua metamorfosi. A omaggiarne le gesta, con una carrellata di ricordi e desideri, è Andrea Badini, direttore sportivo ed operativo femminile del Pero, che riassume così gli ultimi mesi: «Le premesse della stagione erano sostanzialmente semplici: volevamo raggiungere i risultati degli scorsi anni e sognavamo con un certo realismo di dominare la classifica. L’arrivo dal Kick Off di Flavia Annese, insieme all’acquisto di Marlene Lanza, erano proiezione di questa visione. Siamo partiti non benissimo, alla quinta giornata ci ritrovavamo a metà classifica. Dopo la prima vera sconfitta contro la squadra torinese L84 seguirono diversi infortuni, ma paradossalmente, il gruppo reagì in maniera opposta a ciò che ci si potrebbe aspettare».
Una strana carica positiva animava lo spirito delle ragazze, un'energia che si ripresentava ad ogni occasione sfavorevole, così, più il gruppo si indeboliva nei suoi elementi, più la sua resa aumentava: «A dicembre, il destino ci aveva privato anche di De Oliveira, una campionessa vincitrice di due palloni d’oro. Per non soccombere, accogliemmo in squadra un'altra punta di diamante, Susan Moresco, rimanendo comunque con una rosa di sole 8 giocatrici. Vincemmo contro la Jasnagora e da quel momento diventammo inarrestabili».
Il sistema promozioni del Fustal rende più complicato l’accesso in Serie A1, così le prime classificate dei gironi devono superare lo spareggio o tentare tutto nella Final Four. L'estrazione a sorteggio determina come avversaria nei playoff la Royal Team Lamezia: «Questa se vogliamo è stata un po’ la nostra sfortuna, perché ci siamo scontrati contro la squadra più quotata, la più forte. L'andata è terminata pari merito in un’Arena Vision piena di tifosi. Noi per primi eravamo stati accolti da una nuova partecipazione comprendendo che la nostra realtà era riuscita a coinvolgere nuovi appassionati. Al ritorno, appena scesi dall’aereo, ci siamo resi davvero conto di quanto quella partita fosse importante per loro e non intendo solo per la squadra, ma per l’intera comunità cittadina. Vi erano manifesti ovunque e il Palasparti conteneva più di 1000 persone, cifre mai viste per un incontro Fustal».
In Final Four non c’è tempo neanche per tirar il fiato, due partite ravvicinate, a neanche 24 ore di distanza consegnano la prima vittoria ai supplementari, con tre reti contro la Nox Molfetta e una finalissima all’ultimo sangue contro l’Atletico Foligno, che ottiene la meglio ai calci di rigore: «Si è trattato di una situazione un po’ al limite, all’una di notte i massaggiatori lavoravano ancora le gambe delle ragazze, ma voglio dire la mia verità. Sono molto orgoglioso del nostro gruppo e so che vincere quella partita sarebbe stato pazzesco, ma forse nel mio piccolo ammetto che nella situazione attuale, la Serie A, sarebbe stato troppo per noi. Troppo complicata da gestire, soprattutto sotto l'aspetto economico».
Sicuramente il prossimo campionato non sarà come quelli passati, ad ogni partita gli avversari, consapevoli delle vostre capacità, terranno sotto torchio il Pero. Sono già in atto strategie per trincerare la posizione? «Abbiamo la sensazione che i nostri successi siano un’arma a doppio taglio, non potendoci più nascondere, ad ogni scontro saremo considerati come la squadra da battere. Per confermare i risultati ottenuti, stiamo già valutando altri innesti, di cui parleremo apertamente a luglio. Vorremmo sicuramente che De Oliveira giochi meno, potendo lavorare di più sulle strategie di gioco».
Accennando all’insostenibilità del passaggio in Serie A1 ed immaginando che fra un anno il Pero raggiunga gli stessi risultati, la società sta già cercando di porre rimedio alle criticità strutturali? «Non si tratta di un problema dalla facile risoluzione. Lo scoglio più grosso da sormontare è l'assenza di giocatrici sul territorio, soprattutto in Lombardia. Nel nostro organico abbiamo soltanto 2 ragazze della provincia di Milano, questo significa che, se vuoi rinforzarti, devi per forza attingere a risorse che vengano da fuori. Tradotto: costi di vitto e alloggio che si aggiungono in bilancio. Nel calcio Fustal, l’unico campionato esistente è quello dell’Under 19. L’impegno, i costi e le trasferte necessari, non ti permettono di investire su ragazze così giovani che, ad ogni modo, preferiscono proseguire il proprio percorso nella loro zona, scegliendo dunque di giocare nel calcio a 11. Per questo motivo vorrei ringraziare di cuore tutti i nostri sostenitori e sponsor, che ci hanno permesso e ci permettono di proseguire il nostro cammino, quali: Vista Vision, Fondazione Baratieri, Mondial Tennis e Sd Toner con i loro rappresentanti».