Eccellenza Femminile
18 Giugno 2023
ECCELLENZA MONTEROSSO: uno scatto della finalissima di Roma
Se potessero giocare il Mondiale in Australia e Nuova Zelanda vincerebbero pure quello. Saranno ricordate come le imbattibili, le più vincenti, le più forti. Saranno ricordate per aver letteralmente dominato il campionato, vincendo 27 partite su 30 e segnando 128 gol. Saranno ricordate per aver alzato anche la Coppa Lombardia, decisa da una punizione da cineteca di Parsani. E saranno ricordate anche per essersi prese Roma, per essersi prese l'Italia. In un campo che racconta una storia diversa in ogni suo metro quadro, nel cuore della capitale e a una manciata di chilometri dal Colosseo, il Monterosso di Vezzali batte la Tharros (5-1) ed entra nella leggenda. Lo fa vincendo una partita tutt'altro che semplice nonostante il risultato dica ben altro, specie nel primo tempo quando le sarde hanno addirittura pareggiato i conti con Rattu. Lo fa coccolandosi una Lisa Citaristi in stato di grazia, autore di due assist da urlo (uno a Perniciano nel primo tempo, uno a Zamblera nella ripresa), di un'azione sensazionale che ha permesso a Bonacina di firmare il momentaneo 2-1, e infine di uno splendido gol di testa che rappresenta il giusto premio in un pomeriggio pazzesco. Lo fa con capitan Alemanno, sempre lei, autrice anche di un sigillo da cineteca a partita praticamente finita, che alza il trofeo - il terzo stagionale - e lo mostra al cielo di Roma. Una storia senza precedenti, una stagione senza precedenti, un dominio senza precedenti.
Nel primo tempo di Roma è tutto troppo. Troppa la forza del Monterosso, che si conferma cacciatore e approccia la finalissima con l'intenzione di portarsi a casa un altro trofeo. Troppo poca la resistenza della Tharros, graziata due volte da Alemanni - due conclusioni, entrambe a lato, dopo quattro e sei minuti - e puntualmente punita poco dopo. L'azione del vantaggio è uno spettacolo: perché l'assist di Citaristi è quanto di più simile ci possa essere alla perfezione, perché il missile di Perniciano si infila sotto l'incrocio e lascia immobile Piga (10'). Ma è troppo anche il tempo che manca al triplice fischio, tanto che le sarde risorgono dalla ceneri e trovano il gol del pari: probabilmente inaspettato, sicuramente meritato. La verticalizzazione di Mattana è roba da vedere e rivedere, poi Rattu mette la ciliegina sulla torta e batte Picco in uscita (32'). Oltre al risultato cambia anche l'inerzia della partita: da una parte il Monterosso sembra soffrire la velocità e l'intraprendenza degli esterni sardi, dall'altra la Tharros prende le misure e capisce che la retroguardia bergamasca è tutt'altro che impenetrabile. Sembra tutto apparecchiato per un intervallo in parità, almeno fin quando Citaristi non si ricorda di essere anche lei troppo: troppo brava, troppo talentuosa, troppo determinante. Come avvenuto per il gol di Perniciano, l'azione parte dai suoi piedi: prima lascia sul posto due avversari, poi entra in area e calcia in porta. A negarle il gol dell'anno è l'estremo difensore sardo, ma la sua respinta arriva direttamente suo piedi di Bonacina che non sbaglia e fa 2-1 (45').
Nel secondo tempo di Roma è tutto poco. Poche sono le occasioni per la Tharros, che a differenza del primo tempo fatica a trovare soluzioni verticali alla ricerca delle due punte Mattana e Scalas. Il merito va diviso tra Vezzali, che nell'intervallo ha aggiustato un paio di meccanismi, e la retroguardia bergamasca: Castelli a destra, Lazzaroni a sinistra, Frecchiami e Parsani al centro. Di conseguenza pochi i pericoli per il Monterosso, visto che il primo e unico intervento di Picco avviene dopo 120 secondi sulla conclusione centrale di Farris. Stesso discorso anche per gli errori del centrocampo guidato da Perniciano e Alemanni, brave nel garantire copertura dietro e diverse soluzioni in avanti, dove Vismara e Citaristi - senza poi dimenticare le due ali, Bonacina e Cattaneo - fanno male praticamente ogni qualvolta alzano i giri del motore. Quindi pochi, pochissimi i centimetri che separano dal gol Citaristi, Alemanno e Cattaneo: la prima ci prova al 6' ma calcia alto, la seconda al 9' ma si trova di fronte un'ottima Angioni, la terza al 16' e spedisce di poco a lato. Poco male perché prima del triplice fischio il terzo gol, quello della sicurezza, arriva senza troppi patemi. E a firmarlo è lei, sempre lei, solo lei: Lisa Citaristi. Se calcio d'angolo di Castelli è perfetto, il suo stacco di testa lo è ancor di più: Piga nuovamente battuta e 3-1. Dopo due giri d'orologio arriva addirittura il poker con la subentrata Zamblera e la manita con capitan Alemanni, quindi passa qualche istante - pochi, pochissimi - e Ilaria Possanzini di Foligno fischia tre volte regalando al Monterosso il terzo titolo stagionale.
MONTEROSSO-THARROS 5-1
RETI (1-0, 1-1, 5-1): 10' Perniciaro (M), 32' Rattu (T), 45' Bonacina (M), 41' st Citaristi (M), 43' st Zamblera (M), 50' st Alemanni (M).
MONTEROSSO (4-2-3-1): Picco 7.5, Lazzaroni 8, Frecchiami 8.5, Parsani 9, Castelli 8, Perniciaro 9 (44' st Zonca sv), Bonacina 9 (40' st Bonalumi sv), Cattaneo 7.5 (32' st Zamblera 8), Citaristi 10, Alemanni 10, Vismara 7.5 (16' st Nervi 7.5). A disp. Volonterio, Castelli Marcella, Moreschi, Taramelli, Busi. All. Vezzali 10.
THARROS (4-4-2): Piga 7, Rattu 7.5, Lai 6.5, Peddes 7 (47' st Pau sv), Farris 7, Dessì 6.5, Angioni 6.5, Cadoni 6.5 (18' st Podda 6.5), Scalas 7.5, Casula 7, Mattana 7.5. A disp. Liscia, Peddis, Sanna, Solinas Anna, Serra, Demartis, Russu. All. Giglio Lorella 7. Dir. Angioni.
ARBITRO: Possanzini di Foligno 7.
AMMONITI: Mattana (T), Dessì (T), Piga (T).