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Mondiali Femminili

Fragili e senza gioco, azzurre fuori dai Mondiali con un'autorete da film horror

Illude Caruso con la rete su rigore e un gol su corner; le sudafricane puniscono un'Italia troppo vulnerabile che fallisce il colpo del ko con Girelli

Benedetta Orsi

Benedetta Orsi

Non c'è risultato, non c'è qualificazione, e nemmeno la prestazione. Un calcio di rigore e un gol "sporco" non bastano alle azzurre per raggiungere gli ottavi di finale contro un Sudafrica pimpante, al quale però l'Italia regala gentilmente il gol del pari dopo il vantaggio di Caruso dal dischetto. Di incoraggiante le prove delle "ragazzine". Beccari - che si propizia il rigore - Dragoni, che cresce sempre di più partita dopo partita; le prove orgogliose di Linari, o Giacinti. Male il gioco, pressoché inesistente con le giocatrici che non riescono a trovare soluzioni organiche una volta recuperata palla, facendo vivere la squadra di sprazzi isolati delle singole. Non bene Bonansea, ancora impalbabile, e Giugliano, ingarbugliata nel traffico a centrocampo. Difficile persino giudicare l'errore di Orsi, che dà all'indietro forte, nello specchio, e senza controllare la posizione del portiere azzurro, comunque non esente da colpe. L'Italia esce dai Mondiali dando l'idea di una congenita fragilità della quale Milena Bertolini si prenderà inevitabilmente la responsabilità, anche se grida vendetta l'occasione non sfruttata da Girelli sul 2-2 che - come spesso accade nel calcio - poteva ribaltare il verdetto e parte delle considerazioni.

GLACIALE CARUSO, POI l'HARAKIRI

Battute dalla Svezia soltanto al 90', rimontate dall'Argentina nell'ultimo quarto d'ora, campionesse d'Africa. Le ragazze di Desiree Ellis rappresentano una nazionale che dalla sua fondazione nel 1993 sta bruciando le tappe. Avversario temibile nella corsa agli ottavi di finale. A Wellington Milena Bertolini schiera Orsi accanto a Linari in mezzo alla difesa, riportando Valentina Giacinti al centro dell'attacco azzurro. L'avvio è buono per l'Italia, boostato dal rigore concesso giustamente al minuto nove per fallo su Beccari. Sul dischetto si presenta Arianna Caruso, e la juventina non sbaglia mettendo dentro un gol pesantissimo. Le sudafricane reagiscono subito con una conclusione insidiosa di Kgatlana: le gialloverdi sono ora costrette a fare la partita (necessità già presente sul pareggio per la verità), e per l'Italia si apre un nuovo scenario di gara. Il palo colpito da Moodaly con un bellissimo esterno destro tiene le azzurre sulla corda saggiandone la concentrazione. Soglia di attenzione che crolla fragorosamente al 31' quando il disimpegno arretrato di Benedetta Orsi si affida troppo ciecamente al posizionamento di Durante, presa invece in controtempo per il più clamoroso degli autogol. L'Italia è ferita e si riversa subito in attacco con un colpo di testa in mischia di Beccari che colpisce il palo su azione di corner. La 14 ancora protagonista al 45' quando, imbeccata ottimamente da Dragoni, non riesce a trovare Bonansea libera a centroarea, dosando male il passaggio.

DALLA BANDIERINA COL BRIVIDO

Nessun cambio nelle azzurre al ritorno in campo che regala subito un'invitante punizione dal limite, sciupata però dal sinistro di Boattin. Manca sempre lo sviluppo di una manovra armonica, ma l'Italia è capace di far male a fiammate. Ottimo lo spunto di Beccari che taglia alla perfezione dentro per Giacinti, murata da Swart, pallone che arriva a Dragoni, il cui tiro trova l'opposizione. Brividi dietro quando su una leggerezza di Di Guglielmo è Linari a sventare la minaccia. Intorno al ventesimo arriva la notizia del vantaggio della Svezia contro l'Argentina, che renderebbe più prezioso il pareggio di Wellington, se non fosse per il gol sudafricano che arriva un istante più tardi. Kgatlana punta l'avversaria poi in "no look" dà dentro a Magaia (colei che decise la Coppa d'Africa con una doppietta in finale), brava a battere Durante di sinistro. L'Italia è fuori, ma ha ancora 20 minuti abbondanti per provarci. E' però ancora il Sudafrica a essere pericoloso, con un colpo di testa sempre di Magaia che esalta i riflessi di Durante. L'episodio azzurro arriva allora dalla bandierina: il pallone finisce in rete sulla deviazione di Caruso, con il gol che viene convalidato dopo interminabili minuti di attesa del responso VAR. 2-2 che rimette in corsa l'Italia restituendole la momentanea qualificazione. Il Sudafrica accusa il colpo, e le azzurre chiudono bene anche grazie a Cantore, che dopo il suo ingresso regala un cioccolatino che Girelli incredibilmente non scarta. Arriva la segnalazione di un recupero infinito - 11 minuti - e quando la situazione sembra poter essere in controllo, il Sudafrica segna ancora con Kgatlana lasciata troppo sola a colpire. L'Italia prova a gettare il cuore oltre l'ostacolo con Giacinti, brava a trovare lo spazio tra mille gambe ma sfortunata nel tiro.

IL TABELLINO

Sudafrica-Italia 3-2
RETI: 11' rig. Caruso (I), 31' aut. Orsi (I), 18' st Magaia (S), 28' st Caruso (I), 47' st Kgatlana (S).
SUDAFRICA: Swart, Ramalepe (50' st Makhuleba), Mbane, Matlou, Dhlamini, Moodaly (1' st Kgoale), Gamede, Magaia (50' st Shonggwe), Motlhalo, Seoposenwe, Kgatlana. A disp. Dlamini, Moletsane, Magama, Cesane, Salgado, Kgadiete, Holweni, Refiloe. All. Ellis.
ITALIA: Durante, Di Guglielmo (18' st Bartoli), Linari, Orsi (59' st Glionna), Boattin, Giugliano, Caruso (38' st Greggi), Beccari (38' st Cantore), Dragoni, Bonansea (18' st Girelli), Giaciniti. A disp. Giuliani, Baldi, Severini, Glionna, Serturini, Lenzini, Cernoia, Salvai. All. Bertolini.

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