Torneo Annovazzi
15 Marzo 2024
Federica Mazzarola e Allegra Matteoni, decisive contro l'Atalanta
Per la terza volta negli ultimi tre anni il Milan centra la finalissima della Bracco Cup. E come nel 2023, l'atto conclusivo dell'Annovazzi sarà il derby contro l'Inter. Andrea Zatelli raccoglie l'eredità pesante di Ilenia Prati (insegnamento che ha la forma di uno scudetto tricolore cucito sul petto) provando a riportare il prezioso trofeo nella bacheca del Vismara dopo quello sollevato nel 2022 da Tomaselli e compagne. 4-0 il risultato della semifinale contro il Monza, risultato che mortifica forse eccessivamente le biancorosse, al termine di una gara giocata senza mai inginocchiarsi alla superiorità dell'avversario. Le ragazze di Corbetta sono anche sfortunate, perché la strada, già in salita prima ancora di cominciare, diventa pendenza ripida dopo appena un minuto di gioco. Il vantaggio rossonero, infatti, è immediato: a colpire è Cappello, con un perfetto destro a giro che coglie di sorpresa la retroguardia e D'Ambrosio. Portiere monzese che avrà però occasione di dimostrare ripetutamente il suo valore rispondendo presente sull' 11 del Milan, andando a disinnescare in almeno un paio di occasioni delle vere e proprie "fucilate".
Il primo tempo offre ancora una prorompente discesa di La Rocca, che si fa da un lato all'altro del campo prima di mancare il bersaglio per poco, e una zampata volante di Bertoni su uno dei tanti corner ben calciati da Gonzales. Monza a soffrire, Monza sempre a rincorrere, ma senza mai perdere - da Strazzera, ad Arpini fino a Campanile - la fierezza che quella maglia indossata impone. Il secondo tempo della sfida è marchiato a fuoco dalla classe di Sara Elshamy, giocatrice che rappresenta anche una variabile tattica partendo sostanzialmente da punta, ma danzando a piacimento per tutto il fronte offensivo. Suo il tiro micidiale che piega letteralmente le mani al portiere per il 2-0. Sue anche due stilettate, di destro e di sinistro, che terminano a centimetri dal palo. La palla della vita per il Monza capita sul sinistro di Buonsanti, e la partita, di fatto, finisce con questa occasione mancata. Il 3-0 di Zecchina (micidiale break a centrocampo con la 8 fredda davanti a Viscardi), e il 4-0 della solita pimpante Toschi, infiocchettano un verdetto già acquisito, accrescendo il morale in attesa di una serata indimenticabile.
COME CALCIA MAZZAROLA!
Se la prima semifinale ha avuto un padrone chiaro, la seconda è stata una vera battaglia. L'Atalanta è sempre un osso durissimo, e anche questa volta le bergamasche di De Maria danno un lunghissimo filo da torcere alla squadra campione in carica, mostrando qualità tecniche ma anche una straordinaria forza d'animo. La sfida si assesta subito su rotaie di equilibro. Cappelletti sceglie uno schieramento prudente con tre centrocampisti puri e due esterni a tutta fascia come Finazzo e Clericetti che supportano l'unica punta Bersani. Dea schierata con un 3-3-2 dove Marano svaria davanti attorno a Fumagalli. Difficile trovare spazi a questi livelli in un campo a 9, ma l'Inter è brava a guadagnare il campo un centimetro alla volta, senza fretta, sfruttando l'ottimo lavoro della sua centravanti e gli inserimenti di giocatrici "in trend" come Matteoni. E il gol giunge proprio su una giocata della vipera nerazzurra, che sbuca dai cespugli all'improvviso, si invola e calcia: la risposta di Dorati non è perfetta e a rimorchio arriva Allegra, che scaravanta in rete il vantaggio sul tramonto del primo tempo. Matteoni, fresca di Top 11 Sprint e Sport, è "on fire", e prima dell'intervallo ci prova calciando in porta dal parcheggio di via Cazzaniga, ma trovando questa volta una straordinaria disposta della 12 atalantina.
Il secondo tempo si apre con saggio balistico di Mazzarola che esalta i riflessi dell'altro portiere Marcheselli; l'Inter c'è e vuole far sua la partita, ma la Dea è lì, come una belva pronta a balzare. All'improvviso, ecco allora il ruggito di Malak Krafia, giocatrice che già aveva deliziato nella semifinale contro la Cremonese: la 8 vince un contrasto di forza e trafigge Citterio per l'1-1 nel cuore della ripresa. Ed è qui che la partita si incendia davvero offrendo uno spettacolo esaltante. L'Atalanta è rianimata e cavalca il momento con un gran tiro della bravissima Giulia Farina; dall'altra parte serve tutta la determinazione di Ciurleo, che arma il piede e va a un soffio dal nuovo vantaggio. Il nome di copertina però è uno solo: Federica Mazzarola, "the Specialist". Bersani guadagna un calcio di punizione dal limite dell'area, la dieci calcia col pallone che si smaterializza attraverso la barriera e riappare in gol, e l'esultanza forsennata delle interiste racconta tutto dell'emozione di questa partita, così come le strette di mano tra le ragazze, dopo il triplice fischio di un match che ha fatto scintille, sono un grande spot per il calcio. Non solo femminile.