Torneo delle Regioni Femminile
29 Marzo 2024
TORNEO DELLE REGIONI FEMMINILE • Serena Porro, simbolo della squadra di Cattaneo
Uno Scudetto cucito sulla maglia, ormai sulla pelle, a pochi centimetri da quel cuore che batte come non mai. Pulsante di quel sangue rosso che scorre nelle vene, ma con una sfumatura verde, quasi come se fosse una linfa vitale. Due colori agli opposti di una bandiera, quella dell'Italia, quella con al centro un bianco puro e fermo come le ragazze della Lombardia, semplicemente le più forti di tutto il paese, di nuovo. Sì, perché alla storia piace ripetersi, in ogni senso: vittoria sull'Emilia Romagna firmata da Vischi, Porro e Galdini, e secondo Scudetto consecutivo, l'undicesimo di qualcosa che sta diventando leggendario. Esatto, perché sono passati 20 anni spaccati dall'ultima volta in cui una regione conquistava il trono d'Italia per due edizioni di fila, e a riuscire nell'impresa fu proprio la Lombardia, che vinse poi pure il terzo consecutivo. Vogliamo essere precisi e trovare l'ultima squadra a prendersi il trono esattamente per due volte in fila? Era il vecchio millennio, il 1998/1999, ma lassù c'erano sempre loro: le ragazze della Lombardia, sì, le più forti di tutto il paese.
Come un anno fa, ma non proprio come un anno fa. La Lombardia che affronta l'Emilia Romagna lo fa dopo un torneo praticamente senza storia, ma con due gol subiti in più rispetto agli zero della passata stagione. E se quello preso dalla Puglia nei minuti finale dell'esordio passa in sordina visto il 5-1, il più complesso 2-1 sulla Calabria è un monito da tener bene in mente: bisogna fare una partita vera. Lo sa anche Cattaneo, che conferma nuovamente in toto la formazione che ha dominato la fase a eliminazione diretta distribuendo 9 gol tra Marche e Trento: Tiraboschi tra i pali, retroguardia con Vicini, Frecchiami, Gola e Pinzin, centrocampo a Marchiori, Porro e Galdini, tridente offensivo Antoniazzi-Bragagnolo-Vischi. Vischi, sì, il capitano, colei che ha ereditato la fascia da Citaristi, colei che 11 mesi fa sbloccò la finale con le emiliane. Un segno del destino o semplice coincidenza? Non si sa, la certezza è che al 9' è proprio Vischi a portare in vantaggio la Lombardia con una perfetta girata di testa sul corner della solita, precisa, Galdini. Una rete quasi immediata dopo il primo tentativo al volo della numero 20, finito centrale (1'), così come è istantaneo il terzo squillo delle campionesse, con Marchiori che di testa sul classico calcio d'angolo di Galdini impegna Ravanetti alla parata in tuffo sul suo palo (12'). È un avvio convincente quello delle ragazze di Cattaneo, che però al 21' pareggiano da sole la finale: lancio nella zona di Pinzin, intervento del terzino sinistro e palla che si impenna, con Gola che non si intende con Tiraboschi e appoggiando la sfera di testa prende in controtempo il portiere in uscita. È l'autogol dell'1-1, quella che inizialmente scuote la Lombardia, a caccia del 2-1 soprattutto con Antoniazzi, che prima conclude alto di testa su assist di Vischi (24'), poi prova uno spunto personale concluso con un mancino parato sul primo palo (25') e poi triangola bene con Bragagnolo, il cui insidioso cross viene bloccato dal portiere avversario (30'). L'ultimo tentativo di tornare in vantaggio, però, è quello di Galdini, che si inserisce a sinistra e conclude sull'esterno della rete (40'). La squadra di Cattaneo non riesce così a trovare il 2-1, chiudendo il primo tempo in parità per la prima volta in due anni.
Letizia Galdini, autrice dell'ennesimo assist del suo Torneo
È partita vera. Lo è stato l'anno scorso, lo conferma un primo tempo dove la Lombardia è più pericolosa, ma l'Emilia, seppur senza arrivare al tiro, gioca e gioca bene, dimostrando ottime trame. È partita vera, e allora serve il game changer vero, quello che dopo aver segnato 4 gol in 4 partite non può restare a secco nella sfida più importante. Nome? Serena. Cognome? Porro. Sillabato: Se-re-na Porro, come il coro a lei dedicato per tutta la durata del torneo. E la modalità del 2-1 è ormai la solita: palla stupenda di Galdini da calcio d'angolo e incornata vincente della numero 15. La stessa che poco prima, al 2', vede il muro su Marchiori in piena area di rigore, e che poco dopo porta Antoniazzi a far un terzo tempo stupendo parato da Ravanetti (12'), lo stesso che finisce di poco alto dopo il grande intervento del portiere emiliano sulla punizione di Galdini indirizzata sotto la traversa (19'). I minuti finali sono quelli della ricerca per la rete della sicurezza, ma il colpo di testa di Porro su cross dalla sinistra finisce alto (23'), mentre la punizione dai 30 e passa metri della sempre pericolosa Galdini viene deviata alla grande da Ravanetti sul suo palo (25'). Sembra il classico segnale di una partita destinata a chiudersi con la beffa, quella che per poco non prende vita al 30', quando Mingardi semina il panico a destra, ma conclude sull'esterno della rete. È un bello spavento, però è anche l'ultimo, anche perché al 37' il discorso Tricolore è chiuso: spunto di Vischi, tiro parato e tap in di Galdini, che dopo una semifinale da tre assist e un gol si porta a casa il titolo di MVP con altri due assist e la rete che fa partire la festa. La Lombardia batte l'Emilia Romagna, ancora, e vince lo Scudetto, di nuovo, confermandosi la squadra più forte d'Italia.
La formazione di partenza della finale
EMILIA ROMAGNA-LOMBARDIA 1-3
RETI (0-1, 1-1, 1-3): 9' Vischi (L), 21' aut. Gola (L), 8' st Porro (L), 37' st Galdini (L).
EMILIA ROMAGNA (4-3-3): Ravanetti, Grazio (39' st Cartarasa), Grillo, La Torre, Simone, Baccanti, Dal Brun (33' st Dotto), Bellamico (17' st Pagani), Mari, Pellegrino (24' st Mingardi), Tinelli. A disp. Forti, Ferrari, Bortolini, Monzani Vecchi, Homouda. All. Gieri.
LOMBARDIA (4-3-3): Tiraboschi, Vicini, Gola, Frecchiami, Pinzin, Porro (38' st Sosio), Marchiori, Galdini, Vischi, Bragagnolo (25' st Pagnoni), Antoniazzi. A disp. Bargna, Algisi, Balistreri, Chignoli, Colombo Caterina, Prederi, Vacchi. All. Cattaneo - Vizza. Dir. Gandini.
ARBITRO: Corellino di Genova.
ASSISTENTI: Doci di Savona e Dainese di Chiavari.
AMMONITA: Frecchiami (L).