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Femminile

La Lombardia aveva pronta una super coppia di centrali da zero gol subiti, ma alla fine la titolare è stata lei

Si è presa il posto nella seconda partita e non l'ha scalfita nemmeno un autogol in finale: «Ero sicura che ce l'avremmo fatta»

Nicole Gola

RAPPRESENTATIVA FEMMINILE: Nicole Gola, classe 2004 del Casalmartino

La stagione 2023/2024 ha segnato, per Nicole Gola, il passaggio dalle giostre "Adventure", a quelle "Adrenaline". Dalle giovanili al mondo delle prime squadre, dall'Hellas Verona alla Rappresentativa della Lombardia con cui si è laureata campione d'Italia meno di due settimane fa. Classe 2004 di Peschiera del Garda, un metro e ottantacinque di difensore centrale, i muscoli forti e il cuore gentile di una ragazza che ama profondamente quello che fa, affrontando con fierezza e maturità i sacrifici necessari nella rincorsa di un sogno.

BRUCOMELA

Comincia da bambina, e la sua storia somiglia a quella di tante altre ragazze che hanno ricevuto una sorta di "chiamata", dal calcio. Il nonno è amico del presidente della Fortitudo Mozzecane, a metà tra Verona e Mantova. «Dai, portatela a provare!» la tipica frase magica che apre i cancelli di un parco di divertimenti per la piccola Nicole. Le piace giocare in difesa, prova da esterna ma il suo posto e al centro: il suo è il ruolo del custode, del paladino, dell'ultimo baluardo che devi superare se vuoi arrivare a calciare in porta. Arriva presto una seconda chiamata, quella dell'Hellas Verona, società che nel mondo del calcio femminile ha una precisa e solida identità. Nicole ha un'opportunità che prima non c'era: la possibilità di completare un percorso giovanile in un club professionistico. Questa possibilità è ciò che ha cambiato, e che cambierà sempre di più il calcio femminile attraverso l'esperienza di ragazze come lei, che in gialloblù fa dall'Under 15 all'Under 19 arrivando ad allenarsi anche con la prima squadra.

BLU TORNADO


In estate la chiama poi il rampante Casalmartino, un nome "piccolo" solo in apparenza, perché dopo una prima stagione tranquilla l'asticella si è alzata con l'arrivo di tante giocatrici importanti (con Gola da Verona anche Marchi, Giove e il capocannoniere Bertucco), e da un nuovo ds come l'ex Lumezzane Marco Messina: «È stato proprio lui a cercarci e a coinvolgerci in un bel progetto - spiega Nicole - che punta ad arrivare nel giro di 2-3 anni in Serie C». E infatti le "Vipere" di Roncoferraro volano, guadagnandosi l'appellativo di rivelazione stagionale, combattendo con il 3Team per la medaglia di bronzo dietro alle aliene del Lesmo, e alla Doverese.

Il passaggio con il calcio delle grandi è assorbito bene «In Primavera affrontavamo avversarie forti tecnicamente e atleticamente, il gioco era più rapido forse, ma in Eccellenza ci sono giocatrici molto esperte che fanno valere questo fattore. Squadre come il Lesmo poi, riescono a unire sia l'esperienza che le qualità». La squadra va forte e Nicole entra subito nel giro della Rappresentativa Under 23 insieme alla compagna Bertucco.

RAPTOR

Nella Rapp la candidatura di Nicole Gola è strategica. La coppia di centrali titolare - in teoria - è pronta: Frecchiami-Balistreri, campionesse in Piemonte con zero gol incassati in tutto il torneo. Ma Alessia nel frattempo è salita in C con il Monterosso, e dalla Serie C si possono chiamare solo 5 giocatrici. Davanti mancherà anche Lisa Citaristi, per limite di età sopraggiunto, urge quindi fare delle scelte. C'è Antoniazzi, c'è soprattutto una giocatrice di caratura nazionale come Letizia Galdini da portare. Ecco allora che bisogna fare un sacrificio da altre parti, e lo si può fare in difesa perché già in Eccellenza sono presenti giocatrici di grande levatura. Come Nicole Gola, che non ha soltanto il fisico, ma anche tecnica importante e capacità, all'occorrenza, di alzare la testa e lanciare.

Sembra tutto approntato, ma nella settimana prima della partenza la sceneggiatura cambia. Indisponibili Bertucco e Casini, dentro Caterina Colombo (con l'avanzamento nelle gerarchie offensive di Bragagnolo), e proprio Alessia Frecchiami a occupare lo slot lasciato libero dalla fantasista dell'Orobica. «Quando è stata convocata Alessia ho pensato che la coppia titolare sarebbe stata composta da lei e da Crystal, com'era stato l'anno scorso. Mi sembrava giusto così, l'avevo accettata come una cosa naturale». E nella prima partita contro la Puglia, infatti, Nicole Gola resta in panchina. Nel prepartita del match contro la Calabria, però accade qualcosa che lei non si aspetta, e forse neanche le compagne: «Dopo che ci eravamo cambiate il mister arrivava con il foglietto della formazione, e in quel momento la scoprivamo anche noi. Ho visto che in quella gara sarei partita io, ma ho pensato che volesse fare delle rotazioni. Dopo la giornata di pausa del lunedì, in occasione dei quarti con le Marche, ero sicura che sarebbe tornata Balistreri, invece ho visto che c'era sempre il mio nome sul foglietto...».

C'era sempre il nome di Gola, sì, che nella semifinale contro Trento è risucita anche a trovare la via del gol. Ed è certo che non dev'essere stato semplice per lei trovarsi nel ruolo di quella che rompeva l'affiatamento della coppia "Bali-Frè". Così come non dev'essere stato semplice per Crystal trovarsi di fatto esclusa, da lì alla finale, quanto tutto nella marcia di avvicinamento al torneo lasciava pensare che proprio lei avrebbe retto la difesa con Gola. Ma in gioco c'era qualcosa di più importante dei sentimenti e dell'orgoglio personale, e tutte le ragazze di Luca Cattaneo sono state eccezionali nel creare un gruppo vincente, prim'ancora che una squadra imperforabile.

SPACE VERTIGO

Imperforabile dalle avversarie, per lo meno, e ora ci si può scherzare come fecero le stesse ragazze in Liguria. Già perché nella finale comunque dominata contro l'Emilia Romagna, il gol del momentaneo 1-1 dopo il vantaggio di Vischi lo ha segnato proprio Gola, nella porta di Tiraboschi. Il classico episodio sfortunato, non c'è molto altro da aggiungere. Pallone lungo sperando che accada qualcosa - una delle poche strategie possibili contro questa Lombardia - e qualcosa sfortunatamente accade. Pinzin intercetta alzando un mezzo campanile, Gola va per appoggiare di testa il retropassaggio al portiere in totale controllo, che però nel frattempo era a sua volta uscita alla ricerca dalla sfera.

«È andata proprio così, non ci siamo intese, non ho sentito se avesse chiamato l'uscita così ho pensato di appoggiarla piano all'indietro, ma lei era troppo avanti. Peccato perché la palla le è passata di pochi centimetri sotto la mano...» Sconforto? Tristezza? «Devo dire che anche in quel momento sono rimasta tranquilla. Ero consapevole che eravamo più forti, fiduciosa che saremmo riuscite comunque a vincere la partita» racconta Nicole. E così sarà. Cenno d'incoraggiamento con Matilde, palla a centrocampo, e rotta verso la storia con il colpo di testa di Porro e il sigillo di Galdini.

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