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Primavera Femminile

Il Milan ricaccia la Juve all'inferno: bianconere ora appese a un filo nella corsa alla Final Four Scudetto

Apre capitan Moretti con una giocata da centravanti di razza, le rossonere soffrono ma trovano nel finale il pari che mantiene i distacchi invariati

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PRIMAVERA 1: Paola Zanini e Eleonora Ferraresi

«È sull'orlo del precipizio che l'equilibrio è massimo». Ed è sull'orlo di una (clamorosa) mancata qualificazione alla Final Four che la Juve si imbarca per l'inferno del Vismara, pronta giocarsi la partita della vita. Detto, quasi fatto, perché nella coda di una prestazione orgogliosa le bianconere vengono ricacciate indietro dalle sulfuree sfuriate di Renzotti, e dal forcone appuntito di Stokic. Poteva finire in tutti i modi, finisce con un pareggio che restituisce al netto di tutto il giusto senso a una contesa che ha vissuto di fiammate e impeti, più che di geometrie e architetture. Juve disgraziata per un gol episodico che pesa come un macigno, arrivato proprio quando la rotta pareva portare a riveder le stelle. Juve graziata dal demone di Longobardi che annebbia i riflessi di Anna facendole sbagliare un rigore in movimento sulla sirena. Distacchi invariati in classifica a 180 minuti dalla fine mentre l'Inter strapazza la Lazio e mette la freccia, col destino bianconero appeso alle prossime due partite del Sassuolo.

GINEVRA DI CAMELOT

La Juve approccia prudente e un po' fiacca, con un pizzico di timore verrebbe da dire, ma non è questa una partita da affrontare all'arrembaggio. Le rossonere danno invece da subito l'idea di voler dare la spallata finale alla regular season. La prima occasione arriva da un prestigio di Appiah (grande sfida con Tosello da quella parte), che calcia sul primo palo impegnando Mallardi. Girata volante di Stokic, poi si accende Bellagente che ruba palla a Sorelli, ma la transizione orizzontale smarrisce pericolosità tra Ferraresi e Berveglieri. Cresce il tono bianconero, e per due volte ancora Ferraresi non va a chilometri dal gol: prima mancando di poco l'appuntamento sull'invito di Greta, poi impegnando Tornaghi su lancio di Sliskovic. Il finale, di tempo però, è un ritorno di fiamma del diavolo: leggerezza di una comunque straordinaria Bertora e palla a Longobardi che esalta ancora l'estrema juventina. 

Si va al riposo in equilibrio su un filo che si spezza in avvio di ripresa. La giocata che vale il vantaggio bianconero è un capolavoro di Ginevra Moretti che dà un saggio del perfetto centravanti. C'è tutto: il contatto col corpo del difensore che diventa un appoggio per la torsione, la coordinazione, l'impatto in caduta, l'angolo esatto tra il palo e le dita di Lavinia. Bello, bellissimo, e anche meritato dopo che Anna Copelli era appena entrata alla grande dalla panchina. Inizia qui una nuova partita, più nervosa, più frammentata, più difficile da riprendere in mano per un Milan che pare aver smarrito certezze e riferimenti. Il fattore allora diventa l'ingresso di Monica Renzotti dalla panchina per una Mikulica che stavolta non ha lasciato segni sull'incontro, con il conseguente accentramento di Stokic. L'ex Brescia è una furia che cresce onda dopo onda. I primi flutti non spaventano Sliskovic e una Juve che appare comunque in grado di cavalcare la marea con destrezza. Renzotti però prende e parte, una, due, tre volte. Bertora la chiude con una scivolata alla Alessandro Nesta, lei si rialza e continua a martellare, fino a che, a pochi minuti dalla fine, mette al centro un pallone che Arrigoni calcia più d'istinto che di raziocinio: la palla filtra fino a Stokic che in qualche modo devia e la mette dentro. Un gol micidiale, accolto come una sentenza ingiusta dal tifo bianconero che già pregustava una vittoria fino a lì non demeritata.

Ma si sa, «il più grande inganno del diavolo è stato quello di far credere al mondo che lui non esiste», così il Milan non solo dal nulla la pareggia, ma va anche a un millimetro dal vincerla quando Longobardi, smarcata davanti a Mallardi sempre da Stokic, manda a lato una palla che stanotte riempirà i suoi incubi. 

IL TABELLINO

Milan-Juventus 1-1
RETI (0-1, 1-1): 3' st Moretti (J), 42' st Stokic (M).
MILAN (4-3-3): Tornaghi 6.5, Zanini 6.5 (29' st Donolato 6), Gemmi 7, Arrigoni 6.5, Sorelli 6.5, Tateo 6.5, Appiah 7, Cesarini 6, Longobardi 6, Mikulica 6 (10' st Renzotti 7.5), Stokic 7. A disp. Lorenzi, Cappa Aurora, Bonanomi, Adelfio, Minnei, Cappa Maria Vittoria, Zanisi. All. Zago 6.5. Dir. Cattarin.
JUVENTUS (4-3-3): Mallardi 7, Sliskovic 6.5, Tosello 7, Pelgander 6.5, Bertora 7, Cocino 7, Berveglieri 6.5 (23' st Gallina 6), Mounecif 6.5 (43' st Termentini sv), Moretti 8, Ferraresi 6.5 (1' st Copelli 7), Bellagente 6.5. A disp. Verano, Casella, Gallo, Boveri, Nava, Di Bello. All. Scarpa 6.5. Dir. Buongiorno.
ARBITRO: Radice di Cinisello Balsamo 6.5.
ASSISTENTI: Bonicelli di Bergamo e Severini di Seregno.

LE PAGELLE

MILAN

Tornaghi 6.5 Bene l'ex Inter su Ferraresi e in generale presente nel (lungo) momento positivo della Juve. Sul gol Moretti trova un angolo impossibile, anzi, l'unico possibile.
Zanini 6.5 Ingaggia spesso Bellagente, vincendo molti duelli, soprattutto nel primo tempo prova anche a dare una mano in fase di spinta.
29' st Donolato 6 Il suo ingresso segna il passaggio alla difesa a tre. Prova ad aumentare le soluzioni offensive.
Gemmi 7 Perde una brutta palla su Copelli ma poi la ripaga con la stessa moneta. Pochi errori in una partita di spessore che la vede spesso prendere l'iniziativa.
Arrigoni 6.5 Gara di sofferenza, passata spesso più a rincorrere che a costruire in mezzo al campo. Alla fine però è lei a propiziare il gol dell'1-1.
Sorelli 6.5 Suona il corno di battaglia dalle retrovie come un vero capitano. Prova solida al cospetto di una centravanti spettacolare. 
Tateo 6.5 Regge bene il reparto con Sorelli, provando qualche proiezione sulle palle inattive. Qualche sbavatura che ci sta in un match di questo livello.
Appiah 7 Accende la partita e resta calda per tutto il match. Entusiasmante, e sostanzialmente in parità, la sfida tra l'ex Lumezzane e Tosello.
Cesarini 6 Avvio promettente in cui riceve, ripulisce il gioco e propone. Col passare dei minuti la sua partita diventa ordinaria, quasi scolastica. Il che va anche bene, ma da una come Erin Cesarini ci si aspetta sicuramente di più.
Longobardi 6 Tanto lavoro sporco, grande colpo al volo sul finire del primo tempo, resta la macchia dell'errore finale.
Mikulica 6 La meno brillante del Milan questa volta: risucchiata spesso in una terra di mezzo - sulla trequarti - mentre il gioco si sviluppa principalmente in direzione di Stokic e Appiah.
10' st Renzotti 7.5 La rabbia che ci mette in campo questa ragazza è entusiasmante. Il più delle volte la Juve riesce ad arginarla, in qualche modo, ma senza il suo contributo, senza le sue martellate continue, il Milan non la pareggia mai questa partita.
Stokic 7 Regala un paio di fiammate in una gara nel complesso non indimenticabile. Ha il merito però di trovarsi al posto giusto al momento giusto per deviare in rete uno dei gol più importanti della stagione.
All. Zago 6.5 Va a un passo dal perderla, ma anche dal vincerla. Alla fine pareggiare una partita del genere, con una prestazione sicuramente non brillantissima, va più che bene nell'economia della stagione.

JUVENTUS

Mallardi 7 Rispetto a Tornaghi è chiamata a compiere interventi più decisivi. Il primo riflesso su Appiah è da applausi, il volo sul colpo di Longobardi alla fine del primo tempo pure.
Sliskovic 6.5 Scaltra e cattiva il giusto, difende arcigna e un suo lancio mette in porta Ferraresi nel primo tempo.
Tosello 7 Tra le migliori della Juve senza dubbio. Appiah in paio di situazioni la salta e semina il panico, ma non si contano gli interventi puntuali e determinati.
Pelgander 6.5 Metronomo che detta i tempi giusti e non disdegna il contrasto quando serve. Nel complesso vince il duello a distanza con Cesarini.
Bertora 7 Dallo Scudetto di Cesena una delle nostre giocatrici preferite in assoluto. Regala palla a Longobardi e rischia, ma nella ripresa chiude da campionessa su Renzotti. Classe superiore.
Cocino 7 Prova maiuscola anche per lei. Difende sempre più di cervello che di fisico.
Berveglieri 6.5 Più incline alla giocata semplice e al cross rispetto a Bellagente. Mette in mezzo diversi palloni assolutamente invitanti. Se la cava bene anche per vie centrali nel secondo tempo.
23' st Gallina 6 Aggiunge RAM al computer bianconero.
Mounecif 6.5 Centocampista completa che raccorda il lavoro di Pelgander con quello di Ferraresi e Berveglieri. Parte piano, chiude in crescendo. (43' st Termentini sv)
Moretti 8 Un gol perfetto ma anche tantissimo lavoro in ripiegamento. Non è raro vederla prendersi il pallone a centrocampo. Leader infaticabile.
Ferraresi 6.5 Ruggisce tante volte ma stavolta non riesce mai a mordere. Gara apprezzabile, come sempre, seppure un po' "sporca".
1' st Copelli 7 Si presenta tagliando in due il Milan e scaraventando un tiro vicino al palo. Cambia il registro tattico della Juve, si spegne un po' col passare dei minuti ma tanta roba.
Bellagente 6.5 Rispetto a Berveglieri va sempre in conduzione e in dribbling. A volte tende a rallentare il gioco con un tocco di troppo, altre ancora sembra non crederci su palloni alla portata, ma quando riesce ad accendersi davvero è uno spettacolo.
All. Scarpa 6.5 Al minuto 40' del secondo tempo la vittoria era nel complesso meritata. Il gol preso è per buona parte frutto di pura sfortuna, controbilanciata parzialmente dal successivo errore di Longobardi.

ARBITRO

Radice di Cinisello Balsamo 6.5 Buona conduzione nel complesso, supportato anche dagli assistenti. La sensazione netta però è che manchino due o tre cartellini gialli in una fase di gara giocata molto sull'aspetto nervoso.

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