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Viaggio all'inferno e ritorno: il Milan è Campione d'Italia per la prima volta nella sua storia

Appiah spiana la strada contro un Sassuolo mai domo che pareggia con una magia di Girotto; Mikulica e Stokic scacciano l'incubo rigori e regalano lo scudetto a Matteo Zago

Milan-Sassuolo

Foto FIGC

Non poteva esserci finale più sofferto. Non poteva esserci finale più bello. Zago perde dieci anni di vita in una finale che il Milan ha stretto a lungo come un passerotto nel pugno, che è andata più volte vicino a chiudere stritolando un avversario che tuttavia non si è mai arreso. Incubi infiniti che si tramutano in sogni, brividi di paura che diventano emozioni estatiche in un viaggio indimenticabile che ha visto le rossonere scendere all'inferno, e ritornare infine a riveder le stelle. Onore a un Sassuolo che non ha mai mollato, gloria a Girotto, Guerzoni, Sciabica, fiere avversarie della squadra che, alla fine, ha dimostrato di essere la più forte di tutte. Al terzo tentativo il Milan è campione d'Italia: è il terzo scudetto in tre anni dopo quello dell'Under 17 e dell'Under 15; il più bello, il più importante, quello che rompe l'egemonia giallorossa portando Milano sul tetto d'Italia.

KAREN SENZA CONFINI

Stesse identiche formazioni delle semifinali, cambia soltanto la disposizione tattica nel Sassuolo con Sciabica che agisce da punta esterna e Poje Mihelic vertice basso di un centrocampo che vede Guerzoni e Perselli più avanzate. Milan che mostra da subito il piglio e la padronanza viste con la Roma, piantando stabilmente la bandiera sulla trequarti neroverde. Il Sassuolo sa che lasciare metri e spazi ad Appiah e Renzotti significa andare incontro al peggio, e resta inizialmente corto e accorto, in una cauta attesa. Arrigoni e Cesarini tengono le redini, Stokic diventa allora praticamente una quarta punta con Appiah che prova continuamente a infilare le dita nella rete difensiva del Sassuolo, per provare a strapparla. Come al minuto 12’, quando la 7 penetra in area alla sua maniera e serve in mezzo proprio Stokic, respinta però al momento chiave da una provvidenziale Stankova. Sussulto che dà una sveglia alla squadra di Balugani, che tenta una prima conclusione di Poje Mihelic dopo un bel break sulla trequarti.

La lettura della partita però non cambia, col Milan che aggiunge anche Gemmi e Zanini alla pressione, con Sorelli e Pomati che si alzano di qualche metro e fanno partire l’azione all’occorrenza. Non sembra avere fretta però Zago, perché sa che il gol può arrivare da un momento all’altro, come infatti accade. Appiah si scambia con Renzotti (mossa classica del tecnico che inverte in continuazione le sue due "belve") e dal nulla si inventa il vantaggio mandando a vuoto Venturelli, saltando Stankova ed eludendo il ritorno della stessa Venturelli, per poi scagliare in rete un gol ancora più bello di quello segnato alla Roma.

Qualcosa deve cambiare, perché per i primi 20 minuti il Sassuolo non si è praticamente mai visto. Neroverdi che allora alzano i giri trascinate soprattutto dalla slovena numero 8, portando il Milan a qualche piccola sbavatura prontamente tamponata. Tornaghi rivede qualche spettro su un pallone di Petrillo a cercare Girotto, ma sono lanci, appunto, tentativi scagliati nel vuoto incrociando le dita, sperando che accada qualcosa. Dall’altra parte, invece, il Milan dà sempre l’idea di attaccare con qualcosa in mente, con il piede a metà sul gas in attesa della corsia libera per affondare di nuovo il sorpasso. Ci prova Paola Zanini con una gran botta da fuori al 35 sugli sviluppi di un corner, poi Cesarini regala un pallone, ma sull’errore di una rossonera ce n’è sempre un’altra a metterci una pezza con sicurezza, in questo caso Sorelli. Il cronometro scorre, al Sassuolo manca soprattutto il fattore Sciabica che tanto si era sentito contro l’Inter; la finale va così all’intervallo con un Milan in pieno controllo e un palo clamoroso colpito da Sara Stokic nel recupero, ma con una partita ancora aperta nel risultato e oltre 1500 spettatori collegati in streaming a godersi lo spettacolo.

CAPOLAVORO GIROTTO

Pede per Bertola a inizio ripresa in un Sassuolo che deve cambiare registro. Il nuovo modulo è un 4-1-4-1 con Sciabica che torna in una posizione più nevralgica del gioco. Dopo dieci minuti però è arrivato solo il decimo corner rossonero e qualche colpo ai fianchi da parte del Milan. Balugani cambia allora anche Perselli con Hoxhaj, rafforzando il cuore del centrocampo e avvicinando la stella siciliana a una troppo isolata Girotto. È la classe 2009 Guerzoni quella che più di tutte prova ad accendere la luce neroverde, mentre dall’altro lato è da sottolineare la partita oscura e generosa di Anna Longobardi, che arriva però stanca al minuto 63’ quando, tutta sola davanti a Di Nallo, si fa ipnotizzare dall’ottimo portiere neroverde.

È una gara che va chiusa, perché Tornaghi fa correre un brivido rinviando male su Hoxhaj, e perché il Sassuolo ha sempre nei piedi il talento per far male sfruttando la minima occasione. È passato da poco il ventesimo quando Balugani si priva di entrambi i terzini in quella che sembra l’ultima disperata opzione per provare ad ammaccare il Milan. Cambio all’apparenza più conservativo per Zago che inserisce Donolato per un’esausta Longobardi, avanzando il raggio d’azione di Stokic. È il 70’, e la sensazione è che il Sassuolo voglia provare a raccogliere tutte le ultime energie e giocarsi il tutto per tutto, mentre gli spettatori collegati in streaming col “Viola Park” sono oltre 1700.

Per la prima volta il Milan dà la sensazione di soffrire un po’ l’avversario, faticando a tenere su la squadra, affidandosi a Renzotti larga a sinistra per respirare mentre Appiah pare essersi un po’ eclissata. Sensazione che si tramuta al 30’ nel lampo improvviso che vale il pareggio. Girotto prende un metro a Sorelli per calciare e tira fuori un capolavoro a giro sul secondo palo che vale l’1-1. Primo vero tiro del Sassuolo e chimica dell’incontro ora ribaltata per un Milan che adesso deve dimostrarsi una grande squadra. Zago butta dentro Mikulica per Renzotti, ma il Sassuolo ha in queste fasi le ali ai piedi e serve una gran chiusura in angolo di Sorelli su una scatenata Poje Mihelic, con la successiva mischia che vede il Milan rischiare ancora sul colpo di testa alto di Sciabica, ora finalmente riconoscibile in tutta la sua classe. Ha un sussulto Stokic quando mancano 5 minuti al novantesimo, per un Milan che nel finale prova in qualche modo a rimettere le briglie a un avversario più vivo che mai, e lo dimostra la botta centrale di Hoxhaj sulla quale Tornaghi è ben piazzata. Tutto aperto, negli ultimi minuti, col la botta di Zanini che impegna ancora di Nallo prima del fischio che rimanda tutto ai supplementari.

MIKULICAAAAAAAAAAAAAAAAA

Tocco con la mano su cross di Appiah quando non è passato neanche un minuto dall’inizio dei supplementari, Pede devia col braccio ed è calcio di rigore. Cesarini si prende il pallone, ma Di Nallo salva incredibilmente il Sassuolo con un doppio miracolo anche su Donolato. Un brutto colpo per il Milan, che le rossonere però non sembrano patire troppo, continuando ad attaccare trascinate proprio da una Cesarini che non si dà pace per l’errore. Il Sassuolo però c’è, e la gara resta tesa, vibrante, piena di errori figli della paura e della stanchezza, ma pienamente aperta.

Il count degli spettatori arriva a 2000 all’inizio del secondo tempo supplementare. Dentro Boldrini e De Marco per Pomati e Cesarini, ma il campo ormai offre solo un braccio di ferro tra squadre lunghe e sfinite. Si lancia, si rincorre, su suda fino allo stremo concentrando le ultime energie sul non sbagliare, piuttosto che sul provare davvero a vincerla. A rompere l’empasse ci pensa un'immensa Stokic con un taglio in profondità che trova ancora la monumentale Di Nallo a chiuderle lo specchio. Nemmeno il portiere neroverde, probabilmente ostruita nella visuale, riesce però ad arrivare sul diagonale di Mikulica che trova lo spazio per calciare ispirata da De Marco, trovando l’improvviso, liberatorio, dolcissimo gol del 2-1. E poi Stokic, per chiuderla, col 3-1 dopo il break definitivo, per scrivere i titoli di coda su uno Scudetto incredibile, che ha visto il Diavolo risorgere dall’inferno fino al primo tricolore della storia rossonera.

IL TABELLINO

Milan - Sassuolo 3-1
RETI (1-0, 1-1, 3-1): 17' Appiah (M), 31' st Girotto (S), 9' Mikulica (M), 12' sts Stokic (M).
MILAN (4-3-3): Tornaghi, Zanini, Gemmi, Arrigoni, Sorelli, Pomati (1' Boldrini), Appiah, Cesarini (1' De Marco), Longobardi (23' st Donolato), Stokic (14' Cappa Maria Vittoria), Renzotti (33' st Mikulica). A disp. Lorenzi, Tateo, Minnei, Zanisi. All. Zago.
SASSUOLO (4-3-3): Di Nallo, Venturelli (22' st Randazzo), Vargova (22' st Guglielmini), Petrillo, Guerzoni (32' st Tonali), Stankova (13' Picchirallo), Sciabica, Poje Mihelic, Girotto, Perselli (9' st Hoxhaj), Bertola (1' st Pede). A disp. Tortora, Dubravica, Milani. All. Balugani.
ARBITRO: Maresca M. di Napoli.
ASSISTENTI: Graziano di Vicenza e Cavallari di Ravenna.
AMMONITE: Arrigoni (M), Sorelli (M), Cesarini (M).

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