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Femminile

Campionessa lombarda soltanto un anno fa: oggi è aggregata alla prima squadra della Lazio e sogna la Serie A

L'attaccante classe 2007 è sbarcata a Roma; la Primavera la aspetta, ma intanto in biancoceleste si allena e gioca con le grandi

Chiara Scaramuzzi

Chiara Scaramuzzi, in maglia Como Women e oggi in biancoceleste

Sogni che viaggiano in fretta quelli di Chiara Scaramuzzi. Sogni che la stanno portando sempre più lontano. A 17 anni, nella sua bacheca dei trofei ci sono un titolo lombardo vinto con una tripletta realizzata in finale, e oltre 100 gol in gare ufficiali dagli esordi da piccola con l'Inter, passando per le stagioni gialloblù di Sedriano, arrivando al biennio Under 17 vissuto con la maglia del Como Women. Ma c'è anche un "Pallone d'Oro" di Sprint e Sport per il calcio giovanile dopo aver provato tanti sport da piccola, dal nuoto, al tennis, allo sci, al judo, innamorandosi però - davvero - soltanto del calcio. Riconoscimento simbolico, ma non casuale, che Chiara conserverà di sicuro con affetto come il ricordo di quel 7 maggio 2023.

Scaramuzzi 10 Tripletta in finale con un gol più bello dell'altro, giocando da punta esterna; non esiste discussione sul voto. Fisicamente è qualcosa di indescrivibile, una valchiria scesa dal Valhalla per giocare a calcio tra gli umani.

 Questa era stata la sua pagella al termine di una tra le partite più spettacolari e divertenti viste negli ultimi anni di calcio femminile. A guardarla ci si aspettava il classico centravanti di posizione, che gioca di sponda spalle alla porta, che finalizza. Macché. Chiara Scaramuzzi in quella partita fu un airone che sferzò il cielo di Cormano. Rapida, cattiva, dotata anche di buona tecnica oltre che di mezzi fisici fuori (ampiamente) dal comune. In una parola: atipica. In un'altra: unica.

Ricordiamo il primo gol, poi il secondo, e quando la Doverese di Mirea Chignoli era riuscita a riportarsi in parità, anche il terzo. Non c'era storia quella sera, Chiara Scaramuzzi fu l'arma ingiocabile di una squadra fortissima che meritò la vittoria. Infine quel bacio alla coppa, quel "primo bacio" da non scordare mai, e quella pausa dalle vacanze estive per tornare a Milano a ritirare un altro premio. Non da tutti, un gesto d'amore e di passione per questo sport.

Positivo anche il bilancio della stagione successiva, quella appena trascorsa sempre con il Como Women. Ancora tanti i gol segnati, ma l'annata della squadra di Giada Meini fu condizionata molto dal format controverso del campionato. Sei mesi a giocare contro i maschi nei provinciali di Como Under 14, poi tutto concentrato in soltanto sette partite, in un girone interregionale di sola andata, senza praticamente margine di errore alcuno. Alla fine è arrivato un quarto posto, ma con la sensazione che le lariane potessero giocarsela con tutte le altre avversarie del girone, a parte la Juventus. Con la soddisfazione del derby vinto 4-1 contro il Como, e con quella personale di Chiara per il gol messo a segno nel giorno del suo compleanno, contro la Rhodense.

Arriviamo così all'ultima estate, che riserva a Chiara Scaramuzzi un grande colpo di scena. Il Como Women decide di liberarla, lei si guarda intorno e ha l'opportunità di provare con la Lazio. Il test con l'Under 17 biancoceleste è positivo, viene ingaggiata per il campionato Primavera, la sua categoria naturale, ma a metà luglio ecco che arriva la chiamata inattesa. Vogliono vederla aggregata già alla prima squadra di Gianluca Grassadonia, neopromossa in Serie A.

Inizia così un percorso fatto di allenamenti, lavoro, amichevoli (cinque quelle giocate finora, con due reti all'attivo). Un'esperienza totale a contatto con il massimo livello del calcio femminile, in una città nuova. E non è quest'ultimo un dettaglio da poco. Nuove compagne, nuovo ambiente, nuova scuola per continuare parallelamente al calcio un percorso di studi. Una grande sfida che richiede coraggio e sacrificio, con la consapevolezza che l'opportunità vale tutti gli sforzi, ma che niente è scontato, soprattutto nel calcio.

Il futuro, adesso, è tutto da scrivere. Tutto il precampionato e le amichevoli giocate con la prima squadra sono il segnale che la società "la vede", e vuole osservarne la crescita da vicino. La sua collocazione naturale rimane quella della Primavera, dove sicuramente Chiara potrà trovare più spazio e completare gradualmente la sua maturazione. Solo sette, tuttavia, le partecipanti al torneo Under 19: tanti saranno quindi i momenti di pausa nel calendario, e non mancheranno per lei le occasioni per mettersi in mostra continuando a sognare il palcoscenico della Serie A.

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