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Femminile

Le Rose del Moscato è diventato grande: va in archivio l'edizione che ha sancito un cambio di prospettiva

L'organizzatore Doneda: «Cerchiamo sempre di offrire un momento di alto confronto; felici della presenza dello staff Nazionale»

Rose Moscato Doneda

EX COMPAGNE: Rebecca Norscia e Laura Cortinovis, quest'ultima appena passata dall'Atalanta al Milan

Il settimo torneo femminile "Le Rose del Moscato" è andato in archivio con la seconda vittoria consecutiva della Juventus, che si è imposta ai rigori sul Milan dopo che in semifinale aveva superato - sempre dal dischetto - anche le campionesse d'Italia dell'Inter. Tuttavia, oltre all'importanza sportiva della manifestazione - che si conferma evento di punta nel calendario del calcio giovanile - l'edizione 2024 della kermesse di Scanzorosciate ha avuto anche un significativo e nuovo riscontro che potremmo - forse un po' impropriamente - definire "politico". Non è stato un caso, infatti, che la data di svolgimento del torneo non sia andata a sovrapporsi con quelle del Torneo ufficiale federale "Pre Season", in partenza il prossimo weekend. Né che sui campi del Moscato siano stati presenti la nuova selezionatrice della Nazionale femminile Selena Mazzantini insieme ai componenti del suo staff. 

Un torneo indirettamente (ma fattivamente) riconosciuto quindi come cruciale nel panorama del calcio femminile giovanile, per la soddisfazione dell'organizzazione, rappresentata tra gli altri da Matteo Doneda, che si sofferma su questo aspetto e sugli altri cardini che stanno alla base dell'evento. Non ultimo, il legame con il territorio: «La presenza dello staff federale, e il fatto che si sia tenuto conto del nostro torneo nella calendarizzazione degli eventi del precampionato, è ovviamente qualcosa che ci rende molto felici. Una maggiore attenzione sul torneo ha certamente elevato il livello dell'esperienza offerta alle ragazze e alle società che hanno partecipato, aspetto che rappresenta il cuore del nostro lavoro, cioè offrire alle giocatrici un alto momento di confronto e di contatto tra realtà di vertice a livello nazionale».

Alle giocatrici nel loro insieme, e in particolare a quelle bergamasche. Il legame tra l'evento e il territorio è infatti saldo, come hanno testimoniato anche la presenza alle premiazioni del delegato Roberto Mazzoleni e dell'assessore allo sport di Scanzorosciate, Giulia Carminati: «Importante in questo senso la presenza della Rappresentativa provinciale - prosegue Doneda - le cui ragazze hanno potuto godere una bella "vetrina", ma soprattutto di potersi misurare contro alcune tra le ragazzi più forti d'Italia, in molti casi già nel giro della Nazionale».

Quello di Bergamo è senza dubbio un territorio forte nel campo femminile. L'Orobica in Serie B, società come il Sarnico che stanno facendo passi da gigante, senza dimenticare un'Atalanta che se da una parte limita per scelta la propria attività al settore giovanile, dall'altro forma costantemente ragazze che continueranno a coltivare i loro sogni anche lontano da Zingonia. Notevole quindi anche per loro il palcoscenico del Moscato: una finestra sul futuro da vivere ben concentrate nel presente. 

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