Primavera
18 Novembre 2024
PRIMAVERA FEMMINILE: Marta Zamboni e Giulia Robino
Le orme lasciate dietro sé nelle steppe del campionato iniziano a non essere più distinguibili come solamente qualche giornata fa, sfumate dalle intemperie di un autunno dominato in lungo e in largo e nel quale i principali bracconieri - le milanesi in primis - non hanno potuto fare altro che deporre l’artiglieria in piena battuta di caccia. D’altronde ormai è acclarato: le zebre bianconere sono in fuga ed è impossibile fermarle. Le otto vittorie di fila in queste prime otto giornate lo ribadiscono ancora una volta, e in questa marcia a tappe forzate e ormai in solitaria il branco di Marco Bruzzano sta lasciando solamente terra bruciata dietro ai propri zoccoli. La gara odierna non fa eccezione e nonostante fosse la partita di cartello dell’intera giornata - nonché il derby d’Italia femminile contro alle arcirivali dell’Inter - il risultato non ha differito rispetto alle precedenti uscite.
Anche stavolta, dopo una sfida tiratissima e rimasta sempre in bilico, a festeggiare sotto la tribuna dello Konami Youth Development Center e a dedicare la vittoria a Greta Bellagente, fuori per un problema al menisco, sono state ancora Martina Tosello e compagne. In che modo? Per i risultatisti la partita potrebbe presto riassumersi nella magica palla indirizzata in profondità da Eleonora Ferraresi per Marta Zamboni, con quest’ultima che decide la sfida di cartello col pregevole tocco sotto che mette fuori causa Robbioni, “caduta alla difesa ultima vana” come avrebbe detto il poeta (Saba). Il popolo dei giochisti ha invece potuto apprezzare il grande cuore dell’Inter durante tutta la seconda frazione nel tentativo di recuperare e, di contro, l’esperienza di una squadra compatta e molto concreta come quella torinese. Juventus in "en plein" e Inter in sesta piazza, scavalcata dal Parma e tallonata da Sampdoria e Fiorentina.
La classifica però non ha rispettato i valori sul campo, dato che la sfida è sempre risultata incerta fino alla fine. Certo l’assenza pesante di Bellagente ha depotenziato un po’ l’attacco della Juve, ma era lecito aspettarsi (forse) una sfida meno aperta. Così non è stato. Fermo restando che l’esperienza delle bianconere si è vista eccome. Nel primo tempo ci hanno provato Cocino (di testa) e Zamboni, in più occasioni. La dieci prima non trova lo specchio su un lungo lancio dalle retrovie e in altre due circostanze si fa neutralizzare da un’ottima Robbioni. Il suo gol arriverà solo scavalcata la mezz’ora su lancio di Ferraresi col tocco vincente che deciderà le sorti del match. Nella ripresa le juventine avrebbero la possibilità di approfittarne in contropiede ma non concretizzano a dovere. Emblematica l’occasione per Santarella, subentrata, nel finale: un bel contropiede in cui la centravanti si decentra troppo finendo per mandare tutto alle ortiche. La Juve però fa valere la sua fisicità nel mezzo, Gallo, Termentini e Gallina ci mettono del loro per imprimere alla sfida le loro volontà. Davanti Ferraresi è il baluardo, ai suoi lati Zamboni e Copelli sono sempre spine nel fianco. E se Tosello, a destra, fa il solco sul sintetico, Cocino e Davico possono dormire sogni tranquilli. Il primato è ampiamente meritato.
Circa l’Inter, dopo il tennistico al Verona sarebbe servita continuità. Ma contro una Juve così era difficile ottenerla. Eppure le occasioni non sono mancate per le Mandelli-girls, nel primo tempo come nella ripresa. Difatti prima della rete incassata era stata Ciano ad impensierire Mustafic dopo un dribbling a rientrare. La partita avrebbe potuto prendere un’altra piega. Il problema è che Sasso stavolta non ha il solito killer instinc e Viviani non sembra trovare la posizione ottimale. In mezzo Giudici, Fadda e Robino cercano di tenere su la squadra mettendo grande garra nei duelli, ma ciò complica solo la manovra ospite a discapito della transizione offensiva. La ripresa è comunque promettente. Da un angolo di Giudici e relativa mischia, sbuca Consolini che gira, ma Mustafic la devìa in angolo all’ultimo togliendola da di sotto la traversa. C’è più consapevolezza nelle locali in questa fase, o forse è solo la forza della disperazione. I cambi non spostano più di tanto gli equilibri, e allora ecco Fadda mettersi in proprio e incunearsi in area, sparando però in piccionaia. Davvero un peccato…
L'abbraccio finale delle compagne a Greta Bellagente
Inter-Juventus 0-1
RETE: 33’ Zamboni (J).
INTER (4-3-3): Robbioni 6, Consolini 6 (39’ st Petrilli sv), Cavallaro 6, Robino 6 (39’ st Cotugno sv), Verrini 6.5, Bressan 6.5, Ciano 7 (31’ st Bufano sv), Giudici 7, Viviani 6 (15’ st Santoro 6), Fadda 6.5, Sasso 6 (15’ st Romanelli 6). A disp. Schianta, Bonsi, Beduschi. All. Mandelli 6.
JUVENTUS (4-3-3): Mustafic 7, Tosello 7.5 (38’ st Casella sv), Gallo 6.5, Bertora 6.5 (28’ st Bertero 6), Cocino 7, Davico 7, Termentini 7, Gallina 6.5 (28’ st Bianchi 6), Ferraresi 7, Zamboni 7.5 (38’ st Santarella sv), Copelli 6.5 (15’ st Piccardi 6). A disp. Sossai, Di Bello, Martinazzi. All. Bruzzano 7.
ARBITRO: Scalvi di Lodi 6.5
AMMONITE: Copelli (J) per gioco pericoloso, Bressan (I), Santarella (J).
INTER
Robbioni 6 Peccato per il gol, sul quale forse è un po’ in ritardo nell’uscire, per il resto si è difesa con dignitosi risultati e avrebbe meritato più solidarietà dalla Dea bendata.
Consolini 6 A volte accende il navigatore ed esplora nuove zone del campo, dovrebbe tenere sempre acceso il GPS e non andare - qualche volta - a risparmio energetico (39’ st Petrillo sv).
Cavallaro 6 Stavolta la doppia fase non è delle più semplici, ma almeno raccoglie il guanto della sfida senza indugi: da premiare il coraggio.
Robino 6 Ci prova dalla distanza in una gara di buona regia. (39’ st Cotugno sv).
Verrini 6.5 La patata bollente è tutta sua ma lei sa come cucinare Ferraresi con una ricetta ad alta digeribilità: chef.
Bressan 6.5 Un’argine romano in difesa, la tempesta bianconera preme ma i blocchi millenari non vengono scalfiti. Imponente!
Ciano 7 Rapida nel disinnescare diverse situazioni di pericolo dalla sua parte: sicuramente tra le più propositive tra le bisce, e anche nel presidiare la zona come una vigilante (31’ st Bufano sv).
Giudici 7 Anche lei tra le più positive della zona centrale, regge i duelli nel mezzo e si spende tanto per sporcare la manovra bianconera: un mastino che cresce alla distanza.
Viviani 6 Non è facile trovare spazi quando non ti lasciano mezzo centimetro, cerca di trovare un guizzo ribelle senza successo.
15’ st Santoro 6 Poco tempo per calarsi al massimo in una partita così difficile.
Fadda 6.5 Quando il gioco si fa duro le dure iniziano a giocare: bene la densità nella sua zona, difficile chiederle di più dopo la maglietta impregnata di sudore che ha depositato nella cesta.
Sasso 6 Si sposta da una parte all’altra del fronte ma le poche palle che le arrivano non le gestisce al meglio.
15’ st Romanelli 6 Fa il suo, ma non lascia segni evidenti questa volta.
All. Mandelli 6 Le prova un po’ tutte e sprona le sue a tenere alti i ritmi: tradito da un attacco non al top ma comunque buon approccio alla sfida.
JUVENTUS
Mustafic 7 Poche occasioni nel primo tempo, poi nel secondo è costretta a tirare fuori i guanti dalla custodia per salvare il risultato.
Tosello 7.5 Buone chiusure e anche incursioni degne di nota, una vitamina per la Juve sulle zolle di sinistra: e chi la ferma questa…
Gallo 6.5 Sulla sinistra si spende molto per non creare voragini. Attenta e zelante al punto giusto.
Bertora 6.5 Quando va in tackle sporcando i pantaloncini farà sicuramente arrabbiare il magazziniere, ma lo spettacolo ne giova eccome!
28’ st Bertero 6 Entra col piglio giusto, lavora qualche pallone interessante.
Cocino 7 Anche nelle situazione d’ansia cerca sempre la giocata: vicina al gol di testa.
Davico 7 Per andarle via bisognerebbe anestetizzare le sue letture, cosa davvero ardua persino per il migliore alchimista: ha la pietra filosofale!
Termentini 7 Inesauribile nel mezzo, i suoi polmoni non hanno fondo: davvero una prova egregia soprattuto nel momento più importante della ripresa.
Gallina 6.5 Detta i ritmi nel mezzo, si destreggia come un volatile ed elude spesso gli sgambetti avversari.
28’ st Bianchi 6 Buon ingresso in campo.
Ferraresi 7 Si aggira come uno spauracchio tra le colonne d’Ercole della difesa nerazzurra: tanto movimento e un assist per lei. Effervescente.
Zamboni 7.5 Fallisce diverse occasioni ma resta pur sempre la match winner: onore al merito!
Copelli 6.5 Preme molto la prima linea e si spende molto nella doppia fase: operaia specializzata.
15’ st Piccardi 6 Dà subito verve nella sua zona.
All. Bruzzano 7 Si accomoda e aspetta che le sue facciano il loro gioco: detto fatto. Rischia un po’ nella ripresa ma la vittoria nel derby resta un bel regalo in vista dell’imminente paternità.
ARBITRO: Scalvi di Lodi 6.5 Partita molto intensa ma non complessa a livello emotivo, azzecca tutte le decisioni e dosa con discrezione i gialli. Prova ampiamente superata.