Norme e regolamenti
31 Gennaio 2025
Il calcio femminile e la sua evoluzione, lo sviluppo e come le istituzioni calcistiche europee e mondali se ne prendono cura. Per saperne di più ci siamo fatti aiutare da Elisa Torresel.
Elisa Torresel è avvocata associate di Leading Law. Iscritta all’ordine degli avvocati di Torino, si occupa principalmente di diritto civile e diritto sportivo. Nell’ambito di diritto sportivo offre consulenza e assistenza ad atleti professionisti, dilettanti e società. È componente della Commissione di diritto sportivo dell’ordine degli avvocati di Torino e dell’Associazione italiana degli avvocati dello sport.
Negli ultimi anni, il calcio femminile ha conosciuto una crescita esponenziale, sia in termini di visibilità che di investimenti. Quali sono i fattori principali che hanno contribuito a questa evoluzione?
Il calcio femminile sta vivendo un momento di grande espansione grazie a una combinazione di fattori. Le prestazioni eccellenti delle squadre nazionali nelle competizioni internazionali, come la Coppa del Mondo 2023, hanno attirato un pubblico sempre più ampio, raggiungendo record di spettatori e di copertura mediatica. Inoltre, FIFA e UEFA stanno investendo risorse significative per migliorare le condizioni di lavoro delle atlete, ponendo l’accento su aspetti cruciali come le infrastrutture, la professionalizzazione e le opportunità di sviluppo.
Parliamo di standard minimi approvati dalla UEFA per le nazionali di calcio femminile. Puoi spiegarci che cosa sono e quali sono stati i motivi principali che hanno portato a questa decisione?
Negli ultimi anni, il calcio femminile ha registrato una crescita esponenziale in termini di popolarità e competitività, ma le disparità tra le diverse federazioni restavano evidenti, influenzando negativamente la qualità e la sostenibilità del movimento. La UEFA, con la decisione del Comitato esecutivo nel giugno 2023, ha introdotto per la prima volta degli standard minimi per le nazionali femminili, segnando un importante passo avanti verso il miglioramento delle condizioni di gioco. Questo framework normativo, approvato all’unanimità, stabilisce requisiti fondamentali in aree chiave come la governance, il coaching, l’assistenza medica, la formazione, il welfare delle calciatrici, l’alloggio e la retribuzione.
L’approvazione degli standard minimi per le nazionali maggiori rappresenta una svolta storica. Qual è stato il ruolo delle giocatrici in questo processo?
Le calciatrici hanno giocato un ruolo fondamentale. Nel 2022, più di 150 atlete di 25 nazionali diverse, in collaborazione con FIFPRO, hanno scritto alla FIFA per richiedere condizioni di lavoro e premi economici equi rispetto ai colleghi uomini. Questa azione congiunta ha portato a importanti conquiste, come l’assegnazione di un premio minimo garantito per ogni partecipante alla Coppa del Mondo femminile e l’introduzione di condizioni di viaggio e logistica migliorate.
Quali sono i punti principali coperti dagli standard minimi recentemente approvati dalla UEFA?
Gli standard minimi coprono diversi aspetti essenziali per il benessere e la performance delle calciatrici, tra cui:
Quali sono le principali sfide che le federazioni dovranno affrontare per adeguarsi a questi standard?
Le principali sfide riguardano la disponibilità di risorse economiche e infrastrutturali. Alcune federazioni potrebbero trovarsi in difficoltà nell’adottare immediatamente tutti gli standard richiesti. Tuttavia, la UEFA ha previsto un supporto economico attraverso il programma di incentivi HatTrick, che mette a disposizione un fondo di 22 milioni di euro fino al 2028, offrendo 100.000 euro all’anno per ogni federazione.
Il miglioramento delle condizioni di viaggio e alloggio è stato un tema centrale. Quali cambiamenti sono stati introdotti?
In passato, le trasferte delle nazionali femminili erano spesso lunghe e scomode, con impatti negativi sulla preparazione fisica delle atlete. Gli standard minimi impongono ora l'utilizzo di voli diretti, garantendo che le squadre arrivino almeno 24 ore prima della partita. Anche la qualità degli alloggi è stata migliorata, prevedendo strutture dotate di palestre e sale riunioni, situate a una distanza ragionevole dallo stadio o dal centro di allenamento.
Un altro punto fondamentale riguarda il trattamento economico delle calciatrici. Quali progressi sono stati fatti in questo ambito?
Le nazionali sono ora obbligate a sottoscrivere accordi chiari con le proprie giocatrici, regolando spese di vitto e alloggio, diritti di immagine, bonus e premi. Inoltre, è stato riconosciuto per la prima volta un indennizzo ai club che mettono a disposizione le proprie giocatrici per gli impegni con le nazionali, una misura che favorisce una maggiore collaborazione tra club e federazioni.
Si è parlato molto anche di politiche di supporto alle atlete madri. Quali sono le misure adottate?
Gli standard minimi prevedono politiche specifiche per le calciatrici in maternità o gravidanza. Le federazioni devono garantire il supporto necessario affinché le atlete possano conciliare carriera sportiva e vita familiare, includendo disposizioni per l’accompagnamento dei figli durante le trasferte e un'adeguata assistenza sanitaria.
Sono stati resi noti anche i minimi retributivi per le calciatrici per la stagione 2024/2025. Cosa ci puoi dire a riguardo e quali sono le principali novità rispetto alla scorsa stagione?
I nuovi minimi retributivi stabiliti per la stagione 2024/2025 delineano un quadro chiaro per le diverse fasce d’età delle calciatrici. Per le atlete che hanno compiuto il 24esimo anno di età, quindi nate fino al 2000, il minimo retributivo sarà di 27.464 euro. Per le calciatrici nate fino al 2004, quindi fino ai 20 anni, la cifra scende a 20.872 euro, mentre per le più giovani, tra i 16 e i 18 anni, il minimo stabilito è di 14.829 euro. Rispetto alla scorsa stagione, si registra un leggero ribasso, nell’ordine di poche centinaia di euro per ciascuna categoria.
Guardando al futuro, cosa si può fare per consolidare questi progressi e promuovere ulteriormente il calcio femminile?
È essenziale continuare a investire nel settore, garantire la piena applicazione degli standard e sensibilizzare media e sponsor per aumentare la visibilità del movimento. Inoltre, è fondamentale coinvolgere le calciatrici nei processi decisionali, affinché possano contribuire attivamente a definire le proprie esigenze e influenzare le politiche future.