Under 17 femminile
08 Marzo 2025
Bomber Bersani, Corti e Farroni, le nerazzurre decisive nel 4-1 contro il Torino
Un, due, tre, quattro, chiama il contatto! Ma chi è il contatto? Beh, chiaramente Bersani, che con una doppietta indirizza il match di via Sbarbaro. L'Inter però non supera il Torino grazie solamente al suo numero 9: ad aprire le danze ci pensa Farroni, che a pochi secondi dall'inizio della partita sorprende Nolfo da lontano, lontanissimo e apre così le danze a un match per cuori forti. Dopo un primo tempo combattuto, le nerazzurre allungano proprio grazie al suo bomber: il doppio vantaggio per le ragazze di Mandelli dura però pochi minuti, perché le granata, sempre rimaste in partita, accorciano le distanze grazie all'incursione vincente di Benso, che riapre i giochi per pochi minuti. L'attaccante della squadra campione in carica della categoria chiude i conti con un'incornata vincente, conti poi blindati da Corti che, a pochi minuti dal suo ingresso in campo, regala alle sue compagne la rete del definitivo 4-1.
Testa-coda dalle motivazioni importanti quello che va in scena in via Sbarbaro. Siamo solo alla terza giornata, ma Inter e Torino si giocano già tanto: le nerazzurre, dopo la partenza lampo con le due convincimenti vittorie contro Rhodense e Genoa, vogliono ora riprendere il cammino a tre a tre delle prime due giornate, visto il pareggio della scorsa settimana con la Samp. L’aggancio alla vetta, occupata - almeno temporaneamente - dalla solitaria Juventus, vista la vittoria all’ora di pranzo proprio con le blucerchiate, è l’obiettivo minimo di questo caldo sabato primaverile, che ha invece già il sapore di scontro decisivo per il Torino, fermo ancora a 0 punti: il tempo per recuperare c’è, ma a Milano una vittoria sarebbe importantissima.
Cento secondi, cosa sono? Pochi, pochissimi, ma per qualcuno sufficienti per essere decisivi. E chi sarebbe, al Konami Center, questo qualcuno? Farroni, semplice. Dopo un minuto e spicci di sostanziale dominio del Biscione, è proprio il numero cinque di casa a cambiare sorti e risultato di questa sfida: missile terra-aria da casa sua che s'insacca sotto al sette, lì dove Nolfo non può arrivare. Gol da premio Puskas? Forse, ma ciò che conta adesso è che la via giusta le ragazze di Marelli sembrano già averla presa, una strada che la formazione di casa sembra confermare nei minuti successivi. Al 6’, infatti Matteoni verticalizza per Petrillo che scappa sulla destra e tenta di sorprendere l’estremo difensore di Battaglino con un velenoso rasoterra, che attraversa lentamente l’area di rigore senza però trovare l’intervento decisivo di nessun attaccante di casa.
Col passare dei minuti, però le padrone di casa sembrano perdere importanti metri di campo, ma soprattutto sembrano perdere qualche certezza: “abbiamo fatto gol e ci siamo sedute” dice un tifoso, ma è questo un sentimento che tutti i supporters di Casiraghi e compagne colgono. Merito anche e soprattutto di un Torino che, dopo una prima fase sofferta, sicuramente vista la pressione e il peso di un avversario così importante, sembra aver trovato la chiave giusta per ingabbiare il gioco avversario: Gullo e Benso, infatti, si alzano ogni qualvolta la palla finisca nei piedi dei difensori di casa, non permettendo quindi un’uscita pulita e costringendo le nerazzurre ad affrettare la giocata. La tattica messa in campo da Battaglino ripaga immediatamente le torelle che al 20’ vanno vicine al pareggio. L’ex San Maurizio verticalizza immediatamente per la sua numero 8, che chiude l’uno-due con la punta granata che prova, appena ricevuta palla, a sorprendere Ferraro con un pallonetto, che non scende però abbastanza. Un paio di minuti dopo, è il trequartista a mettersi in proprio: recupero alto di Chiariello, che serve la sua compagna, già all’interno dell’area di rigore: il tiro tentato dal centrocampista granata spaventa e illude, ma sfiora il palo e si spegne sul fondo, lasciando così l’1-0 invariato.
Il Torino è vivo, ma l’Inter, campione in carica, è sempre l’Inter. Al 31’ Ciurleo recupera palla quasi al limite dell’area avversaria, si libera della marcatura e prova subito col mancino a sorprendere il portiere ex Juventus, spedendo però il pallone di poco sul fondo. Insomma, l’1-0 sul parziale non pesa sul Toro, carico più che mai per portarsi a casa i tre punti, ma non sembra nemmeno influire sull'Inter che vuole e ha bisogno di un doppio vantaggio per mettere ancor di più la partita sul binario corretto. Al duplice fischio, insomma, tutti sono convinti che la partita si deciderà, oggi più che mai, nei secondi quarantacinque minuti.
A inizio secondo tempo sembra si stia rivivendo un sostanziale rewind di quanto accaduto nei primi quarantacinque minuti di gara. L'Inter parte fortissimo, fin da subito incoraggiata a trovare un raddoppio che significherebbe tranquillità, serenità. Dopo soli due minuti è Bersani che, cercata da Palmeri, si libera alla conclusione, trovando però di fronte a sé una Nolfo attenta, che controlla il rasoterra con cui l'attaccante avversaria tenta di sorprenderla. Sono minuti di sostanziale pressione, controllo e gestione delle padrone di casa, che però non vogliono limitarsi a portare a casa l'1-0, hanno fame: ne ha tanta il suo bomber, che al 7' può, almeno in parte, saziare questo desiderio. Fuga sulla sinistra di Di Summa che manda in profondità Petrillo. L'esterno offensivo di Mandelli, dopo aver miracolosamente tenuto in campo un pallone complicatissimo, mette al centro per Palmeri: la numero 11 trova davanti a sé una respinta che favorisce però proprio la numero 9 di casa che, di fronte all'estremo difensore ospite, non sbaglia, siglando il 2-0 della serenità, o almeno così i supporters del biscione.
La serenità trova delle conferme nei minuti successivi al 2-0: le nerazzurre continuano ad aver il pieno controllo del gioco e della palla, mentre le ragazze di Battaglino, nel tentativo di ribaltare velocemente la situazione, sembrano perdere la bussola in campo. Qualche errore di troppo, qualche gestione troppo frettolosa del pallone, che non può che aiutare le avversarie: al 17' Falconi sbaglia l'appoggio al suo numero 1, permettendo il recupero di Palmeri che prima salta il portiere ospite e, subito dopo, tenta la conclusione. Il pallone si spegne però sul fondo, dando solo l'illusione del gol. Ma, nel limpido pomeriggio di via Sbarbaro, sta per abbattersi un fulmine: no, non stiamo parlando del fenomeno atmosferico, ma di Benso, che al 26' sfrutta l'indecisione di Artesani e, dopo aver eluso il ritorno di Farroni, batte Citterio e spariglia le carte. Di fronte alla difficoltà piombata al Konami Center, l'Inter cosa farà? Combatterà o fuggirà? Entrambe! La reazione nerazzurra è immediata e Casiraghi e compagne ritornano, come fatto fino a poco tempo prima, a combattere su ogni pallone: alle ragazze di Marelli bastano, di fatto, quattro minuti per rimettere le cose al proprio posto. Al 30' Corti, in area, evita l'intervento di Chiariello e tenta la conclusione, che non viene trattenuta da Nolfo. Sulla respinta arriva, rapace, prima di tutte, l'autrice del 2-0 che, proprio con il killer instinct dei veri attaccanti, insacca immediatamente il 3-1.
3-1, risultato blindato, no? Proprio per niente perché, come la storia recentissima, vecchia di circa dieci minuti, insegna, anche due gol non lasciano tranquilli. Le granata, nei minuti finali, sembrano un po' disunirsi: la stanchezza per una comunque ottima prestazione pesa, ma pesa anche un passivo che si fa pesante e che allontana la possibilità di agguantare i tre punti. Il contraccolpo psicologico, insomma, pesa e così, l'occasione fa Corti golosa: al 33' la numero 17, cercata e trovata dal cross di Petrillo, sigla il definitivo 4-1, che chiude definitivamente la pratica.
Marelli si conferma re della competizione: anche oggi, in una partita che si poteva fare complicata, ha gestito egregiamente energie e gruppo, trovando così la terza vittoria in quattro giornate, con l'ennesimo risultato ampio che conferma quanto questa sia, a tutti gli effetti, una formazione votata all'attacco. Peccato per il Torino di Battaglino, che fatica nel trovare i primi punti di questa fase interregionale: al netto del risultato, però, oggi le granata hanno messo per lunghi tratti in difficoltà una squadra come l'Inter, campione in carica della competizione. Insomma, il presente non è roseo, ma per il futuro, tutto sommato, si può sperare bene.
Inter - Torino 4-1
RETI (1-0, 2-1, 4-1): 2’ Farroni (I), 7’ st Bersani (I), 26’ st Benso (T), 30’ st Bersani (I), 33’ st Corti (I).
INTER (4-2-3-1): Ferraro 6.5 (23' st Citterio 6.5), Casiraghi 8 (23' st Tatti 6), Matteoni 6.5 (1' st Di Summa 7), Bruno 7, Farroni 8.5, Artesani 7, Petrillo 7.5 (35' st Defendi sv), Brevi 6.5 (1' st Crippa 6), Bersani 9, Ciurleo 7 (23' st Brambilla 6), Palmeri 7.5 (23' st Corti 7.5). A disp. Santambrogio. All. Marelli 8. Dir. Ferraiuolo.
TORINO (4-2-3-1): Nolfo 7, Romano 6.5 (38' st D'Aguì sv), Zoia 6, Falconi 6, Chiariello 7.5, Mirto 6.5 (38' st Gionco sv), Cortese 6.5 (12' st De Francesco 6.5), Benso 8 (46' st Rabbione sv), Gullo 6.5 (23' st Romano 6), Nardi 6, Fiore 6 (17' st Tundo 6). A disp. Cornaglia, Gargallo. All. Battaglino 6. Dir. Sapuppo.
AMMONITE: Bruno (I), De Francesco (T), Corti (I).
INTER
Ferraro 6.5 Nel primo tempo viene poco coinvolta: la sua squadra fa per tutto l’arco dei primi quarantacinque minuti buona guardia ma, ogni qualvolta le avversarie tentano di sorprenderla, risponde il presente. Attenta e concentrata: dimostrazione ne è il tiro-cross con cui il Torino arriva alla prima conclusione che lei legge molto bene e controlla in due tempi.
23' st Citterio 6.5 Pronti, via e salva l’Inter con una parata bellissima che, sfortunatamente, riesce solo a rimandare di qualche minuto il 2-1. Attenta, come la compagna che sostituisce, sui corner e in generale sui tentativi da fuori a fine partita: salva ancora una volta la sua Inter con una bella parata con cui in due tempi su D'Agut, con cui chiude i conti blindando il 4-1. Casiraghi 8 Terzino di spinta sarebbe un appellativo riduttivo per lei: corre costantemente e si trova sempre nel posto giusto al momento giusto. Pensa, certo, più ad attaccare che a difendere, ma quando la situazione lo richiede corre velocemente per chiudere su chi osa varcare la sua area di competenza. Davvero instancabile, non si ferma mai fin quando non viene sostituita. Da capitano, gestisce in generale i movimenti della fase difensiva.
23' st Tatti 6 Come la compagna che sostituisce, anche lei è un terzino che in difesa ci sta solo se costretta: si posiziona infatti sulla linea del centrocampisti e continua proprio come Casiraghi a inserirsi sull’out di destra per dare alla sua Inter una chance in più e un’opportunità ulteriore per trovare la via del gol.
Matteoni 6.5 Se nei primi minuti aveva avuto modo e occasione di farsi vedere in attacco, soprattutto per quanto riguarda la fase di pressing e, anche, Con quel filtrante con cui aveva liberato Petrillo, col passare dei minuti si trova costretta ad abbassare il suo raggio d’azione, continuando però ad essere coinvolta nell’uscita palla dell’Inter. Bellissima la chiusura a fine primo tempo su Gullo a cui viene scippata la palla al momento del tiro proprio dal terzino nero azzurro.
1' st Di Summa 7 Grande spinta, grande grinta, grande velocità: potremmo riassumere così i quarantacinque minuti in cui rimane in campo. Fin dai primi istanti della ripresa comincia un’azione di avanti e indietro sull’out di sinistra che, di fatto, non si interromperà mai. Sul 2-0 il suo zampino c’è eccome: si accentra liberando la fascia di sinistra e permettendo così l’inserimento di Petrillo.
Bruno 7 Quando il Torino ricomincia a farsi vedere in attacco, lei risponde presente con due chiusure perfette sui tentativi di cross dell’avversario. Si prende qualche rischio, certo, ma ciò è perfettamente spiegato dall’importanza che ha nello scacchiere tattico nerazzurro: fondamentale infatti il suo contributo nell’uscita palla di cui si incarica in molteplici occasioni.
Farroni 8.5 Ma che goal ha fatto?! Missile da casa sua, come si dice in gergo, per sorprendere e superare il portiere avversario. Aldilà del gol che, ripetiamolo, è un gioiello, appare sempre solida in difesa con anticipi perfetti che lasciano davvero poco spazio alle scorribande offensive granata. Rimane a guardia del fortino anche quando la compagna di reparto sale ad occuparsi della gestione palla.
Artesani 7 Max Pezzali cantava "tieni il tempo". Le compagne devono tenere il suo di tempo: lei è sostanzialmente la bilancia dell’Inter quando attacca la sua squadra attacca quando difende la sua squadra difende. Cerca di trovare la via dell’assist con una serie di bei cross, essendo l’incaricata numero uno sui corner, ma trova sempre il potere avversario attento nell’allontanare la sfera prima che qualche compagna possa ribattere in rete.
Petrillo 7.5 Parte fortissimo e scalda subito i guantoni a Nolfo con un bel tiro da posizione defilata che però non gira abbastanza, venendo quindi bloccato agilmente dall’estremo difensore granata. Dopo un primo tempo difficile in cui trova poco spazio, nella ripresa si rianima e mette la firma su due dei tre gol che vengono siglati nei secondi quarantacinque minuti: sua l’incursione offensiva da cui scaturisce il 2-0, su anche il cross del definitivo 4-1 (35' st Defendi sv).
Brevi 6.5 Presenza sostanzialmente costante in tutto il rettangolo verde di via Sbarbaro: cerca infatti di coadiuvare la manovra offensiva nerazzurra mantenendo il pallone il più vicino possibile all’area avversaria, ma quando il Torino cerca di scappare e attaccare lei si allarga ad aiutare i terzini e in generale a fornire il suo contributo alla fase difensiva.
1' st Crippa 6 Dopo pochi minuti dal suo ingresso avrebbe una maxi occasione per chiudere già i conti, ma non riesce in spaccata a indirizzare il pallone in porta. Come Brevi, anche lei si occupa della mediana di centrocampo, ma in realtà sembra occuparsi un po’ di tutte le fasi della partita e della sua squadra, facendosi sempre trovare pronta e disponibile ad aiutare le compagne.
Bersani 9 Gli attaccanti, si sa, se sono bravi riescono a sfruttare ogni minima palla e occasione che gli viene offerta: oggi lei è l’esempio lampante di questa cosa. Se infatti è costretta per quasi tutta la partita a giocare spalle alla porta, dovendo quindi pensare più a gestire palla e a servire le compagne che ad attaccare, non appena le si presenta l’occasione giusta, lei la coglie in pieno. Doppietta fenomenale per un vero rapace dell’area di rigore con un senso del gol impressionante.
Ciurleo 7 Attacca, scalpita, pressa: l’out di destra non è propriamente suo, ma solo perché preferisce accentrarsi per favorire l’inserimento di Casiraghi con cui dialoga e si scambia costantemente di ruolo. A fine primo tempo sfiora il 2-0: bel recupero palla e bel piatto che però chiude troppo, facendo scivolare il pallone sul fondo.
23' st Brambilla 6 Grande corsa e grande agilità le permettono fin dai primi istanti in cui in campo di diventare un tema tattico da approfondire. Le forze fresche che mette in scena e le suddette qualità le permettono infatti di in più occasioni, la prima delle quali dopo pochissimi secondi, di puntare l’area e velocemente tentare la conclusione.
Palmeri 7.5 Spazia su tutto il fronte offensivo nel tentativo non tanto di cercare lei stessa il gol, ma di coadiuvare le compagne in modo da aprire spazi importanti: sfrutta bene il fisico lottando coi centrali difensivi granata per ritagliarsi uno spazio. Grande spirito di sacrificio e grande corsa le permettono in più occasioni di recuperare palloni che molte avrebbero già considerato persi.
23' st Corti 7.5 Ingresso pazzesco nel match che lei stessa chiude segnando, ma la sua prestazione non si limita solo a questo: sul 3-1 non entra nel tabellino degli assistman per una semplice questione formale. Grande gestione palla e bel tentativo in porta la cui deviazione di fatto fornisce l’assist per Bersani. Nei minuti finali, quando il Torino si spacca, è lei a gestire e guidare l’offensiva dell’Inter alla ricerca del 5-1.
All. Marelli 8 Che questa fosse una delle candidate al titolo non lo si scopre oggi, anzi l’Inter mira, da campionessa in carica, a confermarsi. Oggi il Torino ha messo in campo una formazione concettualmente a specchio che però non sembra aver inficiato sull’ottima gestione tattica portata avanti per tutto l’arco dei novanta minuti. Ottima anche la reazione sul 2-1: i risultati sono stati immediati.
TORINO
Nolfo 7 Para, esce, blocca, devia in angolo: insomma, tutto ciò che fa un portiere, ma lei lo fa davvero bene, senza alcun timore, anche di farsi male. L'uscita su Petrillo in cui toglie la palla dai piedi dell'attaccante avversario ne è la perfetta dimostrazione: se il suo Torino rimane in partita per ottanta minuti è anche e soprattutto grazie ai suoi interventi.
Romano 6.5 Uno dei temi tattici del match sono i duelli sulle fasce, di cui lei è una delle protagoniste: fin da subito ingaggia un duello ad alto coefficiente di difficoltà con Petrillo, che fatica, soprattutto nella prima frazione, a saltarla, vista la velocità del terzino e il suo ottimo posizionamento, che le permette di scappare all'indietro limitando così l'esterno avversari (38' st D'Aguì sv).
Zoia 6 Complesso oggi, visto anche il costante tentativo di sovrapposizione di Casiraghi, che la costringe più di una volta a sdoppiarsi per marcare entrambe le giocatrici avversarie: belle le uscite proprio sul capitano nerazzurro. Scontro fisico fra due terzini di spinta, da cui lei riesce anche a uscire vincitrice, utilizzando abilmente il corpo, senza però commettere quasi mai fallo.
Falconi 6 Segue come un segugio Bersani, non permettendo quasi mai all'attaccante nerazzurro di girarsi liberamente e costringendolo in più di un'occasione a ritornare a centrocampo a dialogare con le compagne. Quando Chiariello esce in anticipo, lei indietreggia velocemente per non lasciare la difesa ospite totalmente sguarnita.
Chiariello 7.5 L'assist che stava per fare su Benso è incredibile: recupero, al volo, su un pallone vagante a centrocampo e sfera che finisce esattamente nei piedi del suo numero 8. Ma la centrale granata ha mostrato le sue abilità nella lettura delle palle vaganti per tutti i novanta minuti, prendendosi con coraggio la briga di abbandonare la sua area di competenza per spegnere potenziali pericoli sul nascere.
Mirto 6.5 Spazia in tutto, ma davvero tutto, il centrocampo granata. Si alza, quasi affiancandosi al duo offensivo Benso-Gullo, per chiudere le linee di passaggio alle nerazzurre, e nella ripresa, quando De Francesco si abbassa per dialogare con le compagne, è lei ad attaccare la profondità sull'out di destra nel tentativo di portare la sua squadra il più vicino possibile alla porta delle padrone di casa (38' st Gionco sv).
Cortese 6.5 Nel corso dei primi quarantacinque minuti è fra le giocatrici più cercate, per la sua capacità di puntare l'uomo e andarsene, grazie anche al dribbling e alla velocità che le sono proprie. Come l'esterno a destra, è più di una volta costretta ad abbassarsi nel corso del primo tempo per rallentare la manovra nerazzurra.
12' st De Francesco 6.5 Quel sombrero con cui si libera della marcatura avversaria e cerca immediatamente la compagna più avanzata è l'inizio di una mezz'ora intensa, fatta di tanta, tanta, corsa, ma anche di bei dribbling. La porta non riesce a vederla, preferendo agire più larga, ma spacca il campo e ribalta il fronte in più di un'occasione.
Benso 8 Che gol, più che altro che fame di gol: già nel primo tempo aveva sfiorato un clamoroso pareggio con una bella conclusione da ottima posizione, che sfiora la porta di Ferraro. Diventa, in più di un'occasione, l'attaccante in più per Battaglino, diventano quasi la giocatrice granata più avanzata. Non molla mai, ma davvero mai (46' st Rabbione sv).
Gullo 6.5 La porta purtroppo rimane molto lontana per quasi tutta la partita, ma per lei non è un problema: quando può, si abbassa quasi sulla linea mediana del campo per dialogare proprio coi due centrocampisti bassi e premiare gli inserimenti sulle fasce. Quando l'Inter prova a sviluppare gioco dal basso, pressa con costanza le portatrici di palla, rallentando così la manovra.
23' st Romano 6 Grande pressing, grande grinta, che le permettono di continuare il lavoro portato avanti dalla compagna che sostituisce. Come Gullo, infatti, non riesce a trovare gli spazi giusti per attaccare, ma proprio come l'attaccante ex San Maurizio, diventa il punto di riferimento per gli esterni, che si appoggiano costantemente a lei.
Nardi 6 Parola d'ordine: equilibrio, ed è proprio ciò che dipende da lei. Centrocampista bassa, fa del suo posizionamento la chiave per non sbilanciare il Torino. Quando Mirto esce lontano dalla sua area competenza, è lei che rimane a protezione della difesa granata, cercando in particolare di evitare ogni tentativo di affondo di Artesani.
Fiore 6 Dopo un paio di minuti dal vantaggio nerazzurro è lei a suonare la carica per le sue compagne: bell'inserimento e tentativo di verticalizzazione murato dalla difesa di casa. Col passare del tempo, però, si trova costretta a indietreggiare sempre più, cercando di essere decisiva più nella bassa gestione palla che nella vera e propria offensiva granata.
17' st Tundo 6 Sacrificio, è questo il termine che possiamo usare per descrivere la mezz'ora in cui è in campo. Ruolo teorico, esterno offensivo, ruolo reale, tutto l'out di sinistra: la trovi affianco a Zoia per aiutarla nel recupero palla, la trovi poi negli ultimi quindici metri a lottare su ogni pallone, nel tentativo di chiudere l'Inter nella propria area.
All. Battaglino 6 Partita oggi davvero difficile, in casa delle campionesse in carica: il suo Torino, però, ha tenuto egregiamente il campo per settantacinque minuti, rischiando il colpo grosso al Konami Center. Dopo l'1-0, infatti, le granate non hanno mollato e anche dopo il 2-0 si son comunque sapute ritagliare degli spazi per offendere. Mancano i punti, ma arriveranno.