La zebra e il serpente, il bianconero e il nerazzurro. La Juventus e l'Inter. Alla fine dei conti è un derby d'Italia storico: Madama stravince con cinque gol nello scontro diretto e volano al primo posto in solitaria. Le ragazze di Luca Scarcella si confermano le uniche ancora imbattute in questo campionato e mettono già la sesta per la vetta. Dopo il trionfo nella stracittadina della città di sabato scorso contro il Torino per 1-2, arriva l'ennesimo successo in un derby e anche il dominio sulle milanesi, visto che anche il Milan è stato battuto alla prima giornata con un largo 1-4 in trasferta. Le zebrotte rischiano di essere ingiocabili: apre le danze la più giovane di tutti e con la maglia numero 10, la classe 2010 Martina Battocchio. Poi il momentaneo pareggio firmato Lucrezia Corti, che però dura appena un minuto: Marta Grigolo ne fa due, entrambe le volte assistita da Matilde Oddina, che al 41' segna un gol tutto suo su rigore; il sigillo finale è di Michela Lauriola, che entra dalla panchina e trova il suo secondo centro in stagione.
Derby-mania
Il clima in campo è proprio quello da derby d'Italia: intenso e ricco di occasioni. Occasioni che nascono già nei primi minuti e sono già decisiva. Al primissimo tiro verso lo specchio della porta, la Juventus sblocca la gara dopo appena 5'. Ed è una grandissima rete della sotto età classe 2010, Martina Battocchio: azione rocambolesca in area, dopo una ribattuta la palla esce verso il limite dell'area, dove la 10 pesca il jolly con un missile con il destro. Risultato? Traversa e gol, la sfera supera la linea e le bianconere passano immediatamente avanti. Ma l'Inter combatte, alza il pressing e manda in difficoltà. Nel giro di 60' secondi, le ragazze di Marelli creano un paio di opportunità pericolosissime, una dietro l'altra: la prima, al 13', è una grande azione corale che nasce sul bancario di sinistra, Farroni apre per Pitrillo, che arriva sul fondo, alza la testa e serve a rimorchio Corti, ma la diagonale perfetta di Marinotto salva Morando tra i pali e le sue compagne. A proposito della pressione alta dell'Inter, nemmeno un minuto più tardi è Morando la protagonista assoluta: errore grave in costruzione di Rosso, che regala direttamente il pallone a Corti. È un rigore in movimento, tutta sola la numero 11 nerazzurra si fa ipnotizzare dal portiere, che devia in angolo con un miracolo assoluto. Ma nell'aria c'è profumo di gol, visto che l'Inter sale sempre di più e alla fine la rete arriva realmente: Crippa batte da lontano una punizione a rientrare, il pallone finisce direttamente fra le braccia - apparentemente sicure - di Morando, che però se lo fa scappare all'improvviso su cui arriva la zampata di Corti, al posto giusto e al momento giusto. Il pareggio trovato dall'Inter al 16', dura appena un giro completo di cronometro. A scardinare le maglie della difesa nerazzurra ci pensa Oddina larga sulla sinistra: cavalca la prateria e mette dentro una palla deliziosa verso Grigolo, che in spaccata buca la rete proprio sotto la traversa. Tutto da rifare per l'Inter, che non di perde d'animo e continua sulla falsariga dei primi 15', ovvero pressando alto le avversarie e spingendo fortissimo, specialmente sul lato mancino di campo. Fascia su cui agisce Petrillo, che al 25' ha avuto un'ottima opportunità per tornare sul pari: dalle retrovie, Casiraghi con un lancio lungo pesca la spizzata aerea di Corti, su cui poi si fionda proprio Petrillo, ma prima di lei ci pensa Morando con un'uscita provvidenziale. Dopo qualche istante di apprensione, la Juve si riaffaccia davanti, inizialmente con un paio di corner, poi con la cavalcata sulla destra di Bertero al 28': la classe 2008 scesa dalla Primavera, serve al centro Grigolo, che ci prova di prima ma viene fermata dal super riflesso di Sant'Ambrogio. Il primo tempo termina nettamente con meno emozioni dei primi 30' minuti dal ritmo forsennato, anche a causa dei tanti - alcuni anche evitabili - fischi del direttore di gara Pedron di Nichelino. L'ultima vera occasione capita tra i piedi di un'instancabile Grigolo al 43': si chiude l'uno due con Formato, ma il suo tiro è centrale e poco potente per far male all'estremo difensore dell'Inter.
La Juve allunga
La ripresa comincia subito con un cambio tra le fila bianconere: fuori Pronzati, che a parte un colpo di testa provato si è vista pochissimo, entra Lauriola, la quale si fa subito vedere verso lo specchio di Sant'Ambrogio nei primi minuti in un'azione combinata con Formato. La manovra della Juventus è avvolgente, vengono coinvolte con frequenza sulla fasce Marinottto e Bertero, che diventano praticamente ali offensive aggiunte. L'Inter cerca di chiudere spazi centralmente, costringendo, come detto, la Juventus a giocare principalmente sugli esterni, con l'obiettivo di ripartire in contropiede. L'unica cosa è che Messa e Rosso non fanno passare nemmeno il vento. E alla lunga, nonostante gli sforzi delle nerazzurre, la Juventus serve il tris direttamente sugli sviluppi di un calcio d'angolo al 20': scambiano dalla bandierina sul lato destro del campo Oddina e Battocchio, la sfera torna alla prima che con un cross al bacio con il suo sinistro a rientrare pesca la testa di Grigolo direttamente sul secondo palo. Si replica il duetto protagonista del 2-1, il risultato è lo stesso, e questa volta è ancora più pesante. Forti del risultato, le bianconere riprendono fiato, la conseguenza è l'abbassamento del ritmo. L'Inter lo capisce e, per la prima volta in questo secondo tempo, prova a farsi minacciosa dalle parti di Morando. Se la sgasata di Petrillo viene rispedita, proprio sul più bello, al mittente dopo la chiusura perfetta dentro l'area piccola da parte di Messa, va ben più vicina alla rete Crippa al 26' con un tiro di controbalzo da fuori area che accarezza l'esterno del palo e termina in out. Alla Juve basta un pallone, anche mezzo, per bussare alla porta nerazzurra: al 30' sfiora la tripletta Grigolo con un bel mancino piazzato, lesta nell'accudire la palla dopo una deviazione della difesa dell'Inter, ma Sant'Ambrogio salva. Nel finale si riaccendono i guizzi della Juve, come quello di Oddina al 40', che larga a sinistra riechia di segnare con un tiro-cross, stoppato solo dalla traversa. Ma sul proseguo dell'azione, l'arbitro ravvisa un tocco con la mano irregolare dentro l'area: è rigore, che batte proprio Oddina dopo i due assist per Grigolo. Apre il mancino, Ferraro (entrata al 31') non si butta nemmeno e i tre punti, e la vetta in solitaria, sono in cassaforte. Il sigillo definitivo arriva in pienissimo recupero inoltrato: su un pallone recuperato, la Juve riparte, la neo entrata Del Piero serve sul limite del fuorigioco Lauriola, che cavalca verso la porta ad ampie falcate, calcia e Ferraro para, ma non blocca e sulla ribattuta non c'è scampo per il portiere.
Più in alto di tutte
Manita e primo posto dopo 90' minuti di puro spettacolo ed intensità. La Juventus domina e si allontana dalle pretendenti in classifica dopo appena sei giornate. Milan e Inter superate con larghi voti, le campionesse d'Italia hanno già messo basi solide per consolidare il titolo e diventare ufficialmente la squadra da battere.
IL TABELLINO
JUVENTUS-INTER 5-1
RETI (1-0, 1-1, 5-1): 5' Battocchio (J), 16' Corti (I), 17' Grigolo (J), 20' st Grigolo (J), 41' st rig. Oddina (J), 53' st Lauriola (J).
JUVENTUS (4-3-1-2): Morando 6.5, Bertero 7, Marinotto 7 (36' st Bozzetto 6), Messa 7.5, Rosso 7, Enriconi 6.5 (11' st Campi 6.5), Oddina 9, Formato 7.5 (29' st Demarchi 6), Pronzati 6.5 (1' st Lauriola 7), Battocchio 8 (36' st Garbin 6), Grigolo 8.5 (39' st Del Piero 6). A disp. Avolio, Giolo, D'Ettorre. All. Scarcella - Vaccariello 7.5. Dir. Giurato - Chiaramello.
INTER (4-4-2): Santambrogio 6.5 (31' st Ferraro 6), Matteoni 6.5, Di Summa 6 (31' st Clericetti 6), Farroni 6.5, Casiraghi 6, Artesani 6 (14' st Brevi 6), Petrillo 6.5 (31' st Cerutti 6), Crippa 7, Bersani 6 (24' st Palmeri 6), Ciurleo 6.5 (14' st Saragoni 6), Corti 7.5. A disp. Bruno, Tatti, Defendi. All. Marelli - Narciso 6. Dir. Ferraiuolo.
ARBITRO: Ettore Pedron di Nichelino 6.
AMMONITI: 14' Corti (I), 23' Grigolo (J), 39' Rosso (J), 18' st Brevi (I), 19' st Oddina (J), 48' st Cerutti (I).
NOTE: Calci d'angolo 5-6 in favore dell'Inter.
LE PAGELLE
JUVENTUS

Morando 6.5 L'intervento più importante che compie in questi 90' minuti capita al 13' del primo tempo, quando in un rigore in movimento contro Corti riesce ad ipnotizzare l'avversario, parando quello che poteva essere l'1-1 anticipato. Del resto con la sua prestazione dimostra la solita sicurezza e l'abilità nelle uscite, sia basse che alte. Piccola disattenzione sul gol subito, dimenticato poi subito dopo.
Bertero 7 Scende dalla Primavera e semina sin dai primi tocchi in panico. Si vede che rispetto alle compagne ha una marcia, se non due in più. Sembra quasi non fare fatica quando gioca dal ala aggiunta nel 4-3-1-2: le sue sovrapposizioni sono come un martello che batte sull'incudine per l'Inter, costanti e continue. Tanta gamba e tanta intelligenza tattica, evidente in ogni scelta contenutiva presa.
Marinotto 7 La sua copertura difensiva è fondamentale: perfetta nel posizionamento, eccellente nelle diagonale con cui salva diverse possibili occasioni dell'Inter. Si immola per le compagne al 13' del primo tempo quando va a duellare contro Corti, riuscendo a deviare un tiro indirizzato a tutti gli effetti verso la porta di Morando.
36' st Bozzetto 6 Entra con tanta voglia di essere determinante. Sulla fascia sinistra, in coppia con Oddina, forma un'intesa vincente, che sembra instancabile.
Messa 7.5 In difesa blocca anche l'aria. È un guardiano, non fa passare praticamente nulla alle sue spalle, giocando con tanta intraprendenza e guidando la linea difensiva ad ogni movimento. Si appiccica a Bersani, diventando praticamente la sua ombra. Il risultato premia la numero 4: si mette in tasca Bersani, che non tira mai verso lo specchio.
Rosso 7 Si prende calci, botte ma resiste sempre con la sua grinta e spirito di sacrificio. A parte quell'errore in costruzione in cui ha regalato il pallone a Corti, dietro rischia pochissimo se non nulla. Presenza fissa anche nei piazzati a favore, dove di testa ci arriva sempre.
Enriconi 6.5 Buon filtro davanti alla difesa. Sono stati tanti i palloni recuperati sulla mediana, trasformando le azioni da difensive a potenzialmente offensive. Peccato per qualche palla tenuta troppi secondi e poi persa, ma è vitale per spezzare gli ingressi centrali dell'Inter, che vede in Crippa una delle interpreti migliori.
11' st Campi 6.5 Un buon ingresso in campo. In una fase concitata di gara, riesce anche a conquistare terreno con qualche punizione conquistata che dà respiro e fa passare tempo sul cronometro.
Oddina 9 Partita senza senso. Il binomio formato con Grigolo ha annientato la difesa interista: la numero 7 bianconera disegna calcio con il suo mancino, con cui regala due assist alla compagna. Alla fine il gol personale lo trova anche, grazie ad un rigore magistralmente calciato, aprendo il sinistro e piazzando la palla nell'angolino basso. Matteoni a fine gara ha avuto probabilmente il mal di testa, perché da quella parte Oddina non si è fermata un secondo, abbinando qualità e quantità in ogni sua giocata.
Formato 7.5 Con una visione di gioco come la sua è tutto più facile: gioca con uno o, al massimo, due tocchi, e trova trame e spazi che le altre non vedono. I suoi
movimenti senza palla hanno offerto dinamismo al centrocampo offensivo bianconero, che con lei trovano l'anello dell'equilibrio.
29' st Demarchi 6 Nel quarto d'ora che gioca, g
estisce il possesso palla dando ritmo e riposo, alternando le due soluzioni. Il brio che offre quando entra fa di lei una titolare aggiunta.
Pronzati 6.5 Tra tutte le 11 titolari è probabilmente colei in maggior difficoltà. Sia perché Casiraghi la blocca in ogni modo e sia per come la Juve ha improntato la manovra, giocando specialmente sulle fasce. Centralmente, infatti, ci sono pochi spiragli, lei prova a fare il massimo con qualche sportellata e duello vinto, ma oltre ad un colpo di testa provato, si vede poco, soprattutto per i meriti dell'Inter.
1' st Lauriola 7 Se già al primo pallone toccato ha rischiato di segnare un gol, alla fine ci riesce, scappando via dalla difesa sul limite del fuorigioco e andando a battere il portiere. Per 45' minuti cerca di fare riferimento dal sola, con in grande aiuto di Grigolo.
Battocchio 8 La più giovane in campo segna un gol stupendo, un missile di destro che prima scheggia la traversa e poi s'infila in porta. Entra anche a far parte dell'azione che ha portato il 3-1 con quello scambio dalla bandierina con Oddina. Insomma, è la più piccola ma in campo si comporta da veterana, non solo a livello di qualità, ma anche di scelte prese: infatti, si vede spesso correre all'indietro a supporto delle compagne, offrendo loro un grande aiuto in fase di non possesso.
36' st Garbin 6 In una decina di minuti prova a legare centrocampo e attacco. In una fase confusa di gara, prova a fare il massimo per riportare ordine.
Grigolo 8.5 Una rapace d'area. Come vede la porta lei, poche nel suo ruolo. Segna due gol tecnicamente complessi, il primo in spaccata trovando l'impatto con il cross fortissimo rasoterra di Oddina; il secondo, invece, arriva con un colpo di testa eseguito alla perfezione, per stacco e potenza impressa al pallone. Sfiora più volte la ripresa, anche nel primo tempo rischia di segnare una doppietta anticipata, ma Sant'Agostino compie un miracolo al 31' sull'assist provato da Bertero.
39' st Del Piero 6 Entra per pochi scampoli di partita, ma riesce comunque ad essere molto lucida nelle scelte: il gol del definitivo 5-1 termina proprio con il suo passaggio chiave verso Lauriola, che s'invola verso la porta per segnare.
All. Scarcella 7.5
Prepara la partita in modo pressoché perfetto. Sapeva che l'Inter avrebbe chiuso ogni spazio centralmente, dunque avanza i suoi terzini quasi sulla linea degli attaccanti e defilando Oddina sul lato mancino del campo, facendo uscire Matteoni che, a quel punto, doveva scegliere se prendere come riferimento la numero 7 o Marinotto che cavalcava sempre quel binario. Oltre a sapere come dover attaccare, prepara in maniera eccellente anche la fase difensiva: dietro la Juve concede poco, quel che rischia sono solo errori in costruzione.
INTER

Santambrogio 6.5 Alterna grandissime parate come quella decisiva su Grigolo nel primo tempo al 13', ad alcuni piccoli errori di disattenzione in presa, soprattutto con il pallone tra i piedi, in cui qualche volta rischia qualcosa di troppo, ma finisce sempre col cavarsela
.
31' st Ferraro 6 Entra e subisce due gol, uno su rigore, in cui rimane ferma, l'altro nel finale dove, però, riesce a ritardare la rete dell'avversaria con un'ottima parata; sulla respinta poi, Lauriola ha la porta spianata.
Matteoni 6.5 L'Inter in fase di possesso rimane quasi a tre dietro perché lei si sgancia sempre per offrire la sovrapposizione sul lato destro. Qualche volta arriva in ritardo in copertura su Oddina, ma la spinta offensiva che è riuscita ad offrire è stata una chiave per quelle poche occasioni che le nerazzurre hanno avuto a favore.
Di Summa 6 Fatica e non poco contro la struttura fisica di Bertero, che non ha mai smesso di cavalcare la fascia. Quando l'avversaria parte in velocità fatica a prenderla e spesso è costretta a rincorrerla, mentre quando rimane più bloccata riesce anche a vincere qualche duello importante, che spezza l'impeto offensivo della Juve.
31' st Clericetti 6
Farroni 6 Tanti interventi importanti ad allontanare di testa, ma ciò su cui eccelle sono le chiusure in preventiva. Infatti, riesce a leggere con anticipo ogni traiettoria dei lanci lunghi tentati dalla Juventus, uscendone vincitrice con il possesso.
Casiraghi 6.5 Una delle migliori di quest'Inter, sia per intensità proposta sia per scelte prese. Scelte che sono tattiche, come la marcatura asfissiante su
Pronzati che riesce praticamente ad annullare, che su qualche avanzata personale tentata, soprattutto con i suoi lanci lunghi precisi verso le due punte.
Artesani 6 Rimane sempre più bassa rispetto a Crippa per fare filtro davanti alla difesa. Tuttavia,
Battocchio tra le linee è un pericolo fisso che non lascia punti di riferimento e su di lei, Artesani, fatica nel trovare il modo per arginarla.
14' st Brevi 6 Ci mette l'anima sui contrasti per riuscire a vincere duelli e contrasti. Si becca anche un giallo davvero eccessivo, che probabilmente la condizionerà nei minuti conclusivi, dato che con un'ammonizione addosso deve limare anche gli interventi.
Petrillo 6.5 Il suo è un lavoro dispendiosissimo: in fase di possesso si alza, diventando a tutti gli effetti un'ala offensiva, mentre quando la Juve attacca deve ripiegare per dare una mano nelle chiusure su Bertero, che da quel lato si sovrappone sempre. Nel primo tempo rischia anche di segnare dopo un bellissimo inserimento in area, ma l'uscita provvidenziale di Morando gli nega la gioia.
31' st Cerutti 6
Crippa 7 Tra le linee si vede che è in grado di fare la differenza. Con la sua tecnica unita ad una fisicità imponente rischia di fare realmente i buchi. E a tratti ci riesce, sfiorando il gol nella ripresa, ma anche da ferma, da cui confeziona il mezzo assist per Corti direttamente da calcio di punizione. Nel finale, dopo aver corso in modo forsennato per tutta la gara, aiuta le sue compagne anche dietro, tenendo e conquistando qualche pallone per rompere la manovra offensiva della Juventus.
Bersani 6 Tanto sacrificio e gioco spalle alla porta. Spesso si allarga sulla destra per aprire le maglie della difesa bianconera, ma viene sempre fermata sul più bello. Con Corti si trova bene, duettano spesso, ma in quest'occasione riuscire a penetrare a Messa e Rosso sarebbe stato un compito arduo per ogni centravanti.
24' st Palmeri 6 Anche lei fatica ad entrare nel vivo del match. La difesa della Juve copre bene ogni spazio, senza concedere niente a nessuna, lei compresa.
Ciurleo 6.5 Schierata mezzala destra deve spesso fare la lotta con Oddina e
Battocchio, che si allarga spesso da quella parte. Difatti, viene costretta ad arretrare il suo raggio d'azione, spendendo energie in fase di copertura. Fisiologicamente, dopo i tanti chilometri percorsi, la lucidità viene meno e Marelli la richiama in panchina.
14' st Saragoni 6 Partita complicata tra le linee: l'Inter vince sempre meno duelli in mezzo al campo, lei è quindi costretta a rinculare all'indietro per dare manforte in fase di copertura.
Corti 7.5 Per concretezza e spirito di sacrificio è la migliore dell'Inter. Nel primo tempo fiuta più volte con il gol, trovando finalmente con un ottimo tap-in sugli sviluppi di una punizione calciata da Crippa. Dopo la rete segnata, da vera leader, capisce che la squadra si trova in difficoltà e quindi con qualche corsa in più aiuta e ripiega. Forse per via del risultato, spesso la parte agonistica viene fuori, anche troppo: il duello con Rosso è accesissimo, le due non si limitano in quanto ad interventi, sempre duri e tosti.
All. Marelli 6 Se nel primo tempo l'Inter comunque approccia bene al derby d'Italia, nella ripresa il crollo, dettato sicuramente dall'intensità delle bianconere che, soprattutto sugli esterni, non hanno smesso di spingere dal 1' di gioco. Sicuramente i cambi non hanno portato gli effetti sperati: la Juve alza il baricentro e il dominio, a quel punto, è assoluto
Arbitro Pedron di Nichelino 6 Inizialmente è sempre vicino all'azione e giudica con buon metro ogni intervento. Poi qualcosa cambia, i fischi iniziano a diventare tanti, forse anche troppi e qualche scelta discutibile. Infatti, il metro di giudizio inizia a non essere più sempre lo stesso e su alcune azioni su cui si poteva lasciar correre, decide di interrompere il gioco. Un paio di polemiche su due dei gol della Juve: la prima è su un presunto tocco di mano al momento del primo centro; la seconda è sull'ultimo, in cui l'Inter chiedeva la posizione irregolare di Lauriola. La gara era complicata, il clima sulle tribune accesissimo non è stato sicuramente un fattore di tranquillità.