Under 15 femminile
23 Marzo 2025
Soddisfatte Montaldo, Ghione e Botto, trascinatrici della Samp alla vittoria e al primo posto in classifica
Senso unico: avete presente quel cartello che indica che nella direzione opposta non si può andare? Ecco, quel segnale è la perfetta rappresentazione della partita di oggi, una partita dominata da una squadra, la Samp, che sta sorprendendo e stupendo, e che, dopo la clamorosa vittoria contro la Juve, si è presa una vetta che sta confermando a suon di gol e prestazioni da urlo. La Pro lotta, sfida la reginetta del ballo di questo gruppo, ma la qualità espressa in campo da giocatrici come Fava e Gastaldi, unita a una rosa profonda, profondissima, è davvero difficile da arginare per le ragazze di Rolla.
Fortuna e sfortuna, vittoria e sconfitta, sono fra i grandi binomi del calcio, e sono forse i due aspetti che permettono di raccontare al meglio il feeling che si percepisce verso questo Pro Sesto - Sampdoria. Le padrone di casa sono reduci infatti da un periodo complicato, con la sconfitta patita all’Annovazzi e, più di tutte, lo sfortunato 2-1 con cui si è chiusa la trasferta di Genova contro i rossoblù del capoluogo ligure. Sconfitta, sfortuna, temi che riecheggiano. E fortuna e vittoria, dove sono? Beh, quest’anno, se si parla di tre punti, non possiamo non parlare delle blucerchiate, che viaggiano a punteggio pieno in questo girone A: la terra lombarda sembra portare fortuna all’altra sponda di Genova, viste le trasferte vittoriose contro il Sedriano e il Como Women. Le statistiche parlano chiaro, ma si sa, la Dea bendata può sempre voltare il suo sguardo da un’altra parte: i settantacinque minuti di oggi ci diranno già qualcosa.
“Che pressing alto” dice fra se e se un tifoso biancazzurro dopo appena trenta secondi dall’inizio della sfida: ed è in effetti questa la chiave tattica con cui si può leggere la prima parte di gara. La Samp è una squadra compatta, con una difesa molto alta, ma le “splendide” di Via Fratelli Bandiera, proprio come vogliono i loro tifosi, non sono timide e cercano di sorprendere le avversarie con rapidi recuperi palla a centrocampo e immediati verticalizzazioni. Nei primi dieci minuti di gara, però, la tattica sembra premiare la capolista, che dopo quattro minuti sfiora il vantaggio: cross di Gastaldi su cui esce Cohen, che non riesce a trattenere il tentativo dell’esterno ospite, permettendo così il tap-in di Langella, su cui rinviene l’estremo difensore che, col piede, sventa la minaccia. Il duo Gastaldi - Langella, però, funziona e funziona davvero bene: son le verticalizzazioni del 4 ospite a mandare in profondità la punta di Piazza, che al 13’ non riesce a inquadrare la porta e, dieci minuti dopo, su un’azione fotocopia, si vede negare la gioia del gol da un super intervento dell’1 del Breda. Alla fine dei primi venticinque minuti il pari regge, ma in campo sembra esserci più Samp.
Ed è questa una sensazione che non può che acuirsi dopo un duecento quaranta secondi dall’inizio della ripresa quando Sanguineti mette al centro per Montaldo che, a porta sguarnita, insacca lo 0-1. È un gol che però, lungi dal demoralizzare le padrone di casa, sembra svegliare la Pro, che nei minuti successivi trova metri di campo e soprattutto spazi in verticale che proiettano le biancazzurre pericolosamente vicino alla porta di Cesariano. Più scorre il tempo, più però la squadra ligure sembra riguadagnare però campo, con una partita che si ridisegna in maniera simile a quanto presentato nel corso dei primi venticinque minuti, se non fosse per un risultato che ora premia, aldilà della prestazione, la Doria, che trova campo soprattutto sugli esterni e, sul gong della ripresa, rischia di chiuderla: Gastaldi scappa fra Alloni e Mersan, ma, arrivata davanti a Cohen, non riesce a insaccare lo 0-2. La pratica, insomma, rimane aperta.
Ma questa pratica, le ragazze di Piazza, sembrano chiuderla dopo sette minuti dall’inizio degli ultimi venticinque di gara: recupero di Morchio su Mersan che manda in profondità Boito: se la neoentrata Rancati si supera sulla 13, la 12 di casa non può nulla sul tap-in vincente di Ghione, che insacca uno 0-2, a cui però, ancora una volta, la compagine del tecnico ex Melzo sembra immediatamente reagire. Recupero di Talia che manda in profondità Manca: l’esterno tenta di sorprendere Cesariano con un velenoso tiro dalla distanza, che l’estremo difensore ospite legge e, in due tempi, disinnesca.
"Mancano dieci minuti" urlano tutti i tifosi dagli ultras: la Pro per le speranze, la Samp per la vittoria, ma tutti vogliono che le ragazze in campo rimangano concentrate. E, così, sembrano fare tutte, ma proprio tutte, con una serie di squilli che animano anche i minuti finali di questa sfida, che ha però ancora qualcosa da dire, con una delle più classiche regole non scritte del calcio: gol sbagliato, gol subito. Se prima Nave alza di poco sopra la traversa il tiro del possibile 1-2, è Botto che, dopo esservi vista negare il gol in occasione del 2-0 doriano, trova finalmente la sua prima rete di questa fase interregionale. Sventagliata di venti metri che la libera davanti a Rancati e, stavolta, la dodici di Via Fratelli Bandiera non riesce a respingere il diagonale dell'esterno avversario, che sigla cosi il definitivo 0-3. "La capolista se ne va!" cantano le blucerchiate a fine partita: sì, perché la Doria vola, e non sembra volersi proprio fermare.
Pro Sesto - Sampdoria 0-3
RETI: 3’ st Montaldo (S), 7’ tt Ghione (S), 22’ tt Botto (S)
PRO SESTO (3-4-1): Cohen 7 (1’ tt Rancati 7), Alloni 6 (1’ tt D’Amico 6.5), Mersan 7, Danesini 7.5 (9’ tt Scotti sv), Nave 6.5, Sala 6 (14’ Talia 6.5), Donati 6.5 (1’ tt Lorenzi 6), Bertoletti 6, Rubini 6.5 (1’ tt Manca 7). A disp. Cantaro. All. Rolla 6. Dir. Manca.
SAMPDORIA (3-4-1): Cesariano 6.5 (23’ tt Calabrò sv), Farina 7 (10’ st Epifanio 6.5), Fava 8, Gastaldi 7.5 (5’ tt Morchio 7), Martino 7 (19’ tt Cadinu sv), Sanguineti 7 (23’ tt Reggiardo sv), Iurato 6.5 (10’ st Botto 8.5), Morando 6.5 (21’ st Ghione 7.5), Langella 6.5 (1’ st Montaldo 8 (16’ tt Zali sv)). All. Piazzi 8. Dir. Favali.
ARBITRO: Carenza di Milano 6.5
PRO SESTO
Cohen 7 Quel piede volante che nega la gioia del gol a Langella è pazzesco, una sorta di mossa in stile copertina dei Calciatori Panini, ma fatta da un portiere. Attenta e precisa nelle uscite, che tengono in piedi la Pro Sesto per tutto il primo tempo.
1’ tt Rancati 7 Stava per sfiorare il miracolo con un tuffo pazzesco su numero 13: in generale mostra a tutti gatteschi riflessi sulle conclusioni tentate dalle blucerchiate su cui compie degli autentici miracoli. Sui gol è davvero incolpevole.
Alloni 6 sfida ad alto coefficiente di difficoltà con numero quattro Doria che riesce però in più di un’occasione a tenere lontana dalla sua porta, seppur non possa evitare che l’esterno blu cerchiato si accentri sul sinistro.
1’ tt D’Amico 6.5 Venticinque minuti di duttilità: inizia il suo terzo tempo sul centrosinistra nella difesa a tre biancazzurra, spostandosi però con l'avanzare dei minuti sulla linea dei centrocampisti. Ottime le chiusure da difensore a inizio ripresa.
Mersan 7 Dagli spalti la chiamano "Santa Mersan" e in effetti per quasi tutta la partita regge bene l’urto con la capolista, facendo soprattutto un buon lavoro sul Langella. Peccato per quel pallone perso a inizio terzo tempo che dà il via al contropiede del 2-0.
Danesini 7.5 I Survivor cantavano: "It's the eye of the tiger, it's the thrill of the fight" e oggi, gli occhi della tigre oggi si sono visti nella centrocampista: coraggiosa nell'incaricarsi più di una volta della primo possesso biancazzurro, battagliera in tutto il campo (9’ tt Scotti sv).
Nave 6.5 Oggi difficile esaltare il pubblico casalingo con il suo classico box-to-box: nonostante ciò, tanta lotta in mezzo al campo e tanto spirito di sacrificio. Perfetto l'appellativo che le dà una tifosa di casa dopo uno scontro di gioco: Caterpillar.
Sala 6 Dapprima in avanti, viene poi spostata poi sull'esterno, ma in generale si continua ad scambiare di posto con Bertoletti: sfortunata, si fa male prima della fine del primo tempo ed è costretta a uscire dal campo.
14’ Talia 6.5 Come nel gioco delle carte, lei è un po’ il jolly di Rolla. Parte da esterna, visto l’infortunio della compagna, ma nei minuti finali si trova spesso sulla linea delle dei difensori a proteggere la sua porta: in alto gli scudi e sfida senza timore all’avversari.
Donati 6.5 A inizio primo tempo recupera velocemente e intelligentemente usa il fisico per rubare il pallone all’attaccante avversario. Guida e muovi i fili della difesa biancazzurra finché non esce stremata per il buon lavoro fatto oggi in campo.
1’ tt Lorenzi 6 Lavoro simile a quello della compagna che sostituisce, ma con più metri di campo da difendere: con una Pro che si schiaccia col passare dei minuti in avanti, è lei a prendersi carico della fuga all’indietro per fermare le avversarie.
Bertoletti 6 Il fronte d’attacco cerca di occuparlo tutto: quello che segue è sempre il mantra della verticalità, un'altra legge non scritta del calcio, che però con una difesa come quella di oggi fa fatica a far valere come vorrebbe.
Rubini 6.5 L’agilità di un funambolo non le manca mai, oggi le è mancato però lo spazio giusto da attaccare: cerca soprattutto di sorprendere le avversarie con una serie di incursioni verso il centro del campo, ma viene spesso chiusa nella rete blucerchiata.
1’ tt Manca 7 Pur acciaccata, lei è sempre pronta a lottare con le sue compagne per la vittoria: la qualità che mostra è invidiabile e nei suoi colpi c'è sempre la capacità di sorprendere il portiere avversario dalla distanza. Il gol oggi, però, non è riuscito ad arrivare.
All. Rolla 6 A fine partita commenta con un sincero ma condivisibile "queste sono davvero forti". La sua squadra ha però retto bene per venticinque minuti e si deve anche premiare la grinta con cui, anche sotto di due gol, la squadra non sembra aver mai mollato. Forse, però, era necessario cambiare qualcosa prima dell'inizio del terzo tempo.
SAMPDORIA
Cesariano 6.5 L'abilità di un portiere dev'essere anche quella di rimanere concentrato nei momenti in cui viene poco coinvolto: esempio perfetto ciò che accade nel terzo tempo quando, dopo una partita priva di grandi interventi, salva il risultato sul tiro della distanza di Manca (23’ tt Calabrò sv).
Farina 7 Il compito è chiaro: difesa alta pressing asfissiante. L’esecuzione, altrettanto ottima: bel dialogo, quello con Gastaldi con cui cerca sempre la sovrapposizione o, quantomeno, prova ad alimentare l’azione offensiva.
10’ st Epifanio 6.5 Concentrata, precisa: una prestazione senza fronzoli, perfettamente in linea con quanto fatto dalla compagna. La giocatrice cambia, l'interpretazione è la stessa e anche il risultato è il medesimo: da qui oggi non si passa.
Fava 8 Leader, non c'è altra parola per definire la prestazione di oggi: ha le redini della difesa genovese, di cui guida alla perfezione i movimenti, concedendosi anche nei recuperi alti fondamentali per ribaltare velocemente il fronte di gioco.
Gastaldi 7.5 Piccola peste sull'out di destra dove nel primo tempo è parsa dominante: bellissime le verticalizzazioni per Langella che cercano e spesso riescono a liberare la punta a una conclusione da ottima posizione. Che sia lei le petit diable blucerchiato?
5’ tt Morchio 7 Decisiva nel centrocampo blucerchiato fin dai primi istanti in cui è in campo, rimbalza in tutte le aree del rettangolo verde: cerca di dare il suo contributo in difesa, ma, come nell'azione del gol, non si tira indietro nel pressare la difesa avversaria.
Martino 7 Collabora benissimo con le compagne in difesa: i movimenti sono sempre coordinati fra le tre interpreti che riescono così, come fa lei sull'out di sinistra, a uscire velocemente sui portatori di palla limitandone il più possibile l’avanzata (19’ tt Cadinu sv).
Sanguineti 7 Ma dove non l’abbiamo vista?! È in qualche modo il metronomo del centrocampo di Piazza, in cui cerca di dettare i tempi di gioco, spostandosi costantemente da destra a sinistra e concedendosi anche di pressare alto sui difensori avversari (23’ tt Reggiardo sv).
Iurato 6.5 Seppur gli spazi in avanti siano per lei spesso chiusi, visto il buon lavoro fatto dal capitano biancazzurro, il suo è comunque un lavoro importante nel limitare le avanzate sull’out di sinistra, togliendo metri di campo alle avversarie.
10’ st Botto 8.5 Un gol oggi lo desiderava: un duello, una sfida nella sfida, quella che ingaggia con Rancati. Se nelle prime due occasioni l'estremo difensore di casa riesce a disinnescare i suoi tentativi, non può nulla sul terzo. "Non c'è due senza tre".
Morando 6.5 nel primo tempo si trova un goloso pallone al limite dell’area su cui si avventa velocemente, non riuscendo però a inquadrare la porta. È sempre pronta a inserirsi quando al centro le si aprono interessanti spazi da attaccare, ma non si tira indietro quando si tratta di rientrare a limitare l’avanzata avversaria. Box-to-box, non nel senso classico del termine.
21’ st Ghione 7.5 Rapace, famelica addirittura, nel seguire l'azione di Botto e decisiva nell'insaccare il 2-0 della Samp. La velocità di un esterno, ma il killer-instinct di un attaccante vero.
Langella 6.5 Due anni sotto età e titolare inamovibile di Piazza, oggi le è obiettivamente mancato solo il gol: ottime le fughe senza palla che danno alle blucerchiate delle interessanti opportunità in attacco, sfortunata nel trovare sempre un’ottima risposta del portiere di casa. Nella fortunata partita della Doria, è forse questo l'unico tredici.
1’ st Montaldo 8 Esiste un ingresso più decisivo di questo? Dopo venticinque minuti bloccati, gliene bastano tre per portare avanti la sua squadra. Serpeggia nelle fitte maglie della Pro, scappando al controllo dei difensori avversari: Schickiana, se parliamo del ceco ai tempi della Samp (16’ tt Zali sv).
All. Piazzi 8 Che gli si può dire? Un'altra prestazione eccezionale: una squadra famelica, che non si spaventa di fronte a nessuno e che oggi ribadisce che non ha nessuno da temere. Il pallino del gioco lo ha avuto quasi sempre la sua squadra; ottimo tempismo sui cambi: un ricambio continuo che fa bene al gruppo e permette di avere sempre forze fresche in campo.
ARBITRO
Carenza di Milano 6.5 Il metro è chiaro fin da subito: si gioca molto all'inglese, ma non andando quasi mai oltre i limiti. Buona gestione delle timide proteste che si accendono in campo: evita i cartellini e premia il dialogo.