Cerca

Under 15 femminile

Due gol in tre minuti consegnano il derby alle rossonere: il Milan non si ferma più!

L'uno-due marchiato Serra-Marinari regala alle ragazze di Sacchi la seconda stracittadina della stagione dopo la Bracco

Under 15 femminile Milan ·

UNDER 15 FEMMINILE: Le rossonere Marinari e Serra, le cui zampate a inizio primo tempo hanno deciso il derby

Tensione, dall'inizio alla fine: clima da derby, insomma. D'altronde, è raro che un Milan-Inter non sia combattuto: impossibile no di certo, ma stavolta non è stato così. E quando la battaglia si fa dura, è lì che vengono fuori le guerriere, quelle capaci di capitalizzare il minimo spiraglio offerto dalle avversarie. È ciò che ha fatto Serra, con una dirompente fuga sulla fascia, ma è anche ciò che ha fatto Marinari un paio di minuti dopo, con un eccezionale stacco di testa. Alla fine dei settantacinque minuti, in Via Dei Missaglia sono state le padrone di casa a esultare. La Milano rossonera può cantare: d'altronde, due stracittadine vinte in una settimana, perché non farlo?

SPRINT

Tre derby in una settimana, possibile? Assolutamente sì! Dopo il 1-5 delle allieve e l’1-1 in Coppa Italia, Milan e Inter si rincontrano, stavolta per la fase interregionale di under 15. Se i risultati ottenuti negli ultimi sette giorni sembrano sorridere più ai rossoneri che al Biscione, anche in questo girone i numeri favoriscono ancora una volta le padrone di casa: il Diavolo comanda il gruppo B, nonostante una partita da recuperare, insieme al Sudtirol e all’Atalanta, mentre le nerazzurre si trovano costrette a inseguire. Tre i punti che le separano dal terzetto di testa, ma oggi la distanza potrebbe annullarsi: più facile a dirsi che a farsi, vista anche l’ultima sfida tra le milanesi che, all’Annovazzi, ha visto festeggiare proprio le ragazze di Sacchi. Insomma, i dati e lo storico parlano di un Milan favorito, ma si sa, quando si parla di derby le statistiche hanno un valore relativo.

Anche se, ad Elshamy, bastano venti secondi per rischiare di confermare già quelle sensazioni pre-gara: recupero palla a centrocampo e tiro da lontanissimo per la numero otto, che accende gli animi in Via Dei Missaglia. È il primo squillo di una frazione che, fin dalle prime battute, sembra presentare un canovaccio tattico molto chiaro: la partita la fa infatti la capolista, con il club di Viale della Liberazione costretto a difendersi e a colpire in contropiede, ma, come nel sottosopra, le cose sembrano ribaltarsi al 6’ quando il Milan, sul primo vero contropiede della partita, colpisce immediatamente l’Inter: fuga sulla destra di Serra che, aiutata anche da un disimpegno non perfetto della difesa ospite, sigla il vantaggio di casa. L’1-0 che arriva al Milan Center dura in realtà una paio di minuti appena: seppur la formazione di Cappelletti sembri entrare in partita, Toschi e compagne hanno, almeno in questa fase, un altro piglio e, soprattutto, un’altra fame nel cercare e trovare la porta avversaria. Ed è proprio il capitano a costruire il 2-0: il cross del diez premia l’inserimento di Marinari, che con un terzo tempo da cestista insacca il doppio vantaggio.

Eccola la sveglia per le ospiti, uno scossone violento che però rimette, o meglio ancora, fa entrare finalmente, le nerazzurre in partita. La compagine capitanata da Occhipinti si butta così nella metà campo avversaria, dove però l’organizzazione tattica rossonera sembra prendere il sopravvento. La specularità dei moduli aiuta, ma il principale merito va alle giocatrici, che chiudono ogni minimo spazio d’inserimento al centro e riescono, pur con qualche fallo, a limitare anche le scorribande di Mariani sull’out di sinistra. È una partita che vive, nella fase mediana della prima frazione, di fiammate: alla pressione di Platto, che mette in apprensione l’estremo difensore di Sacchi, risponde Dan con una bella fuga, su cui però Bottarelli risponde presente. Così, al duplice fischio, il parziale segna 2-0: "chi arriva prima vince" - o meglio, chi entra prima in partita vince - e, in questo caso, ciò che sta pagando sono quei decisivi minuti iniziali. Ma la partita è ancora lunga.

EQUILIBRIO

Dobbiamo tenere il secondo tempo” dice fra sè e sè un supporter rossonero ed è proprio la sua squadra a rispondere presente a questa speranza del tifoso: in una sorta di deja-vu di quanto accaduto nei primi venticinque minuti, è il Milan a partire fortissimo, rischiando il 3-0 dopo una manciata di secondi dall’inizio della ripresa. Recupero di Bestetti lontano, molto lontano dalla sua zona di competenza e tiro di prima intenzione verso la porta di Bottarelli, che sibila sopra la traversa e si spegne sul fondo. La svolta, però, sembra dietro l’angolo, anzi sembra palesarsi da un calcio d’angolo: gran corner nerazzurro su cui Occhipinti svetta più in alto di tutte. Tra il capitano e il 2-1 si frappone però Salvalaggio, che con un guizzo disinnesca la minaccia, permettendo cosi alle sue di mantenere i due gol di vantaggio.

Gol sbagliato, gol subito? In realtà, no. Ora a prendere forma sul campo di Via dei Missaglia è, come accaduto nel primo tempo, l’equilibrio, un equilibrio che Elshamy rischia - e sottolineiamo, rischia - di rompere al tredicesimo: gran recupero alto di una scatenata Bestetti che serve la 8 rossonera in area. Stop volante e velenoso rasoterra, che sfiora il palo lontano, lasciando però il 2-0 invariato. Come già accaduto in questo spezzone di gara, però, la legge del gol sbagliato gol subito non sembra attecchire a quest’incontro. Forse ciò che ha più valore è “gol sbagliato, equilibrio guadagnato” perché, nonostante le fiammate vissute in questo secondo terzo di gara, la partita non sembra concedere molto. E così, proprio come sperato dal tifoso del Diavolo, il secondo tempo non regala grandi occasioni, ma rimanda il verdetto al terzo tempo.

SOLIDITÀ

E, proprio prima dell’inizio dell’ultima frazione di gioco, è Cappelletti a darci un’indicazione su cosa potrà regalare il match: l’Inter diventa, inevitabilmente e doverosamente, a trazione anteriore. Perdere non è contemplato, ma l’ostacolo da superare non è piccolo. E, al fischio d’inizio, il campo restituisce ciò che tutti si aspettavano. Le ospiti sono battagliere, ma il Milan, pur in uno schema più prudente, non vuole lasciare metri alle avversarie. “Non ci sbilanciamo” urlano tecnico e tifosi alle padrone di casa e, in realtà, le ragazze di Sacchi sembrano aver questo mantra ben chiaro; dopo le prime battute a tinte nerazzurre, le rossonere si riprendono il campo che avevano perso e vanno anche vicine, molto vicine, al 3-0 che avrebbe chiuso i conti. Gran fuga di Schense - l’ennesima della sua partita - sulla destra e appoggio all’indietro per Elshamy, che prova dal limite a sorprendere la neoentrata Viccardi, brava a disinnescare la conclusione della 8 in due tempi.

Dai ragazze, riprendiamola! urla il tecnico ospite durante il cooling break a metà terzo tempo e, in realtà, lo scossone sembra esserci: gran punizione di Ripamonti che costringe Salvalaggio a un gran intervento, ed è sempre la 12 di casa a prendersi gli applausi una decina di minuti dopo. Filtrante visionario per il perfetto inserimento di Del Rio che, arrivata davanti all’estremo difensore di casa, cerca il rasoterra sul primo palo. Ottima lettura del portiere rossonero, che in due tempi cancella definitivamente ogni speranza di rimonta: sì, perché nei minuti finali l’Inter, scarico delle energie fisiche e soprattutto mentali, visto il tempo che, inesorabile, sta consegnando il derby alle rossonere, non riesce più a costruire e a occupare il campo come ben era riuscito a fare dopo il 2-0. Sono minuti in cui il Diavolo torna indiavolato, rischiando il terzo gol prima con Colombo e poi con Fiore, che trovano però due grandi interventi del 12 ospite. Sono gli ultimi squilli di una partita tesa, inevitabilmente tesa, ma che è stata perfettamente gestita da Toschi e compagne: sabato scorso le allieve di Treccani avevano cantato “Milano siamo noi”, ora tocca alle Giovanissime di Sacchi. La Milano femminile è rossonera.

IL TABELLINO

Milan - Inter 2-0
RETI: 
6' Serra (M), 9' Marinari (M).
MILAN (2-1-4-1): Salvalaggio 6.5, Bestetti 8, Magrini 7, Elshamy 7.5 (18' tt Colombo sv), Toschi 7.5 (22' st Cappello 6.5), Marti 6.5 (1' tt Schense 7), Serra 8.5, Dan 7 (15' st Fiore 6.5), Marinari 8. A disp. Haxhiu, Di Lello, Cozzi, Raffaelli, Raso. All. Sacchi 8.5. Dir. Mugavero.
INTER (2-1-4-1): Bottarelli 6.5 (1' tt Viccardi 7), Mariani 7 (22' st Giuffrè 6), Lombardo 6 (22' st Vigetti 6.5), Ripamonti 7.5 (15' tt Gavazzeni sv), Occhipinti 6.5 (15' st Colantuono 6.5), Dall'Ava 6 (10' tt Del Rio sv), Platto 7 (15' tt Mazzarola sv), Ascone 6 (11' st Arfani 6), Serio 6.5. A disp. Manca. All. Cappelletti 6. Dir. Cattaneo.
ARBITRO: Panaino di Busto Arsizio 7

LE PAGELLE

MILAN

Salvalaggio 6.5 Seppur venga poco impensierita dalle nerazzurre rimane sempre attenta: è d’altronde questa una delle migliori doti dei portieri e, proprio come i migliori, si fa trovare sempre pronta quando le avversarie tentano di impensierirla con alcune conclusioni da posizione defilata, ma anche con un pressing molto alto che la costringe a prendersi qualche rischio. 
Bestetti 8 Entra in campo senza il mantello, ma con il dono di alcuni supereroi, l’onnipresenza e l’onnipotenza. In difesa non lascia passare nessuno e, nei pochi casi in cui viene saltata, rinviene per rubare palla all’avversario. Si concede anche qualche sgroppata a centrocampo, mirata soprattutto a recuperar palla e a ribaltare il fronte di gioco il più veloce velocemente possibile per cogliere così impreparate le nerazzurre. 
Magrini 7 Solida, energica, il centro-sinistra è di sua pertinenza e il compito di tenere la porta inviolata va portato a termine: impresa riuscita, con grandi interventi che tengono la maggior parte delle minacce lontane dalla porta di Salvalaggio.
Elshamy 7.5 El-football Elshamy: concentrato di tecnica unita a una buona fisicità che le permettono una grande gestione palla per tutto l’arco della gara. Oggi obiettivamente ciò che le è mancato è stato il colpo vincente: di occasioni infatti se ne crea tante, ma è sfortunata a non riuscire a capitalizzarne nessuna. C’è però una cosa da sottolineare: questa giovanissima sta incidendo in due categorie e negli ambienti rossoneri forse bisognerebbe clonarla (18' tt Colombo sv).
Toschi 7.5 È il play designato di Sacchi e proprio come i grandi registi della storia, la visione di gioco e il coraggio nel gestire palla anche quando pressata dall’avversario sono ciò che la caratterizzano. Il corner poi è una pennellata a centro area disegnata da una pittrice, che finisce esattamente sulla testa di Marinari.
22' st Cappello 6.5 È un mastino: serve una dimostrazione? Beh, a metà ripresa prende una pallonata in faccia che avrebbe steso praticamente chiunque, ma lei no, anzi: il pallone carambola dalle sue parti e velocemente si butta in attacco per allontanare palla dalla difesa rossonera.
Marti 6.5 Forse di spazio in avanti rispetto alla controparte a destra ne trovo un po’ meno, ma i recuperi difensivi, tanta roba! Nel momento di maggior pressione, quando Mariani cerca di sorprenderla sfruttando la velocità è lei a limitarla grazie a un uso saggio e sapiente del fisico.
1' tt Schense 7 Ma quanto corre?! Si vede costantemente transitare avanti e indietro davanti agli spalti nel campo di via dei Missaglia palla al piede o inseguendo le avversarie in ripiegamento difensivo. Ingresso in campo con la grinta giusta che nel momento più teso della partita serve per mantenere il risultato invariato. 
Serra 8.5 I soprannomi che i tifosi danno nel corso del match sono tanti. I più belli? Il treno e Cafu. E proprio come lo storico esterno rossonero la gamba non le manca. È proprio quella gamba a risultare decisiva in occasione dell’1-0 quando brucia la marcatura del difensore avversario e prontamente porta in vantaggio le rossonere. 
Dan 7 quella fuga in solitaria a fine primo tempo avrebbe già potuto chiudere i conti dopo appena 25 minuti. Grande risposta del portiere avversario che le nega così un gol che cerca, seppur gli spazi che trova nell’arco della sua partita siano obiettivamente pochi. Ottimo però il modo in cui aiuta la squadra: encomiabile la sua gestione palla spalla alla porta che premia così l’inserimento delle compagne.
15' st Fiore 6.5 di spazio oggi nei minuti finali ne trova obiettivamente poco ma, proprio come i grandi attaccanti sembra essere più che sufficiente: velenoso rasoterra su cui Viccardi è co costretta al miracolo negandole così la gioia del gol da subentrata. 
Marinari 8 Di garra ne ha tanta a centrocampo, dove si deve più preoccupare di coprire che di attaccare: quando le viene chiesto di farlo, beh, il risultato dimostra le sue doti. Stacco di testa perfetto e incornata che si insacca alle spalle di Viccardi e vale così il raddoppio rossonero.
All. Sacchi 8.5 Due derby giocati, due derby vinti: è questo il dato che emerge da questa partita. Ma da questi 75 minuti emerge anche e soprattutto un’altra cosa: il Milan indirizza la partita immediatamente e seppur non riesca a creare tanto nel corso del tempo rimanente, non dà mai l’impressione di essere in affanno. È una squadra che legge bene le partite e interpreta i momenti del match esattamente come va fatto.

INTER

Bottarelli 6.5 È vero che i gol subiti sono due, ma c’è un aspetto da sottolineare, e cioè che ne evita probabilmente altrettanti: certo, non riesce a bloccare la palla ma ciò che conta e toglierla dalla porta no? Detto, fatto. L’Inter rimane così in partita fino alla fine anche grazie alle sue parate.
1' tt Viccardi 7 Belle risposte quelle che ha dato nei venticinque minuti finali del match. Vero, le conclusioni non sono state tante, ma probabilmente il coefficiente difficoltà è sempre stato alto. Brava a rispondere con le mani, soprattutto molto bello il riflesso di piedi sul gong della terza frazione. 
Mariani 7 Scattante, rapida: forse non abbiamo visto il motorino che teneva nascosto? Si fa tutta la fascia con costanza e dopo il 2-0 è una delle giocatrici che crea più grattacapi alla difesa rossonera. Bello il duello che ingaggia con Marti, costretta a rimanere più in difesa che in attacco vista la sua esplosività.
22' st Giuffrè 6 È l’ultimo baluardo di una difesa che nella terza frazione rimane spesso sguarnita. Bella quella chiusura a inizio ripresa in cui blocca la giocatrice rossonera al momento del tiro evitando una conclusione pericolosa, ma davvero tanto, dalle parti di Viccardi. 
Lombardo 6 Parte come esterno, ma più passano i minuti più il suo ruolo diventa quello di difensore: è una scelta che si comprende visto il modo in cui è interpreta il ruolo sulla fascia, e che paga perché l’Inter trova con lei una buona solidità difensiva e si ritrova così in lotta per tutta la partita.
22' st Vigetti 6.5 Di palloni ne gioca tanti, tantissimi. Il lavoro "sporco" richiesto all'attaccante non è un problema per lei, che però rimane costantemente lontana dalla porta. Poche sono le occasioni in cui ha modo di scatenarsi in verticale, ma ciò sembra comunque non pesare: la causa va portata avanti. 
Ripamonti 7.5 Avrebbe meritato più fortuna quella punizione a metà del terzo tempo: gran risposta del potere avversario che le nega la gioia del gol e nega soprattutto un 2-1 che avrebbe riaperto i giochi. Quando esce Occhipinti, è lei che si prende la fascia di capitano e il carisma che dimostra ne giustifica la scelta: l’allenatore la mette in vari ruoli e lei fa bene. Esempio. (15' tt Gavazzeni sv)
Occhipinti 6.5 Quella classica capacità che il capitano nerazzurro dimostra di poter agire in ogni area del campo oggi è un po’ venuta meno; il suo contributo in difesa, però, c’è stato e il rischio di un gol clamoroso è arrivato. Difficile, ma non impossibile: nel corso della ripresa finché non esce dopo un brutto scontro di gioco, la si vede spesso salire sulla linea degli attaccanti. Insomma, avversarie possono limitarla ma nessuno può sconfiggerla. 
22' st Colantuono 6.5 Non butta mai, ma davvero mai, la palla. Quando è in difesa accetta il pressing avversario, ma cerca sempre di gestire per mantenere il controllo della palla; una caratteristica che permane quando Cappelletti la sposta nei minuti finali a centrocampo. 
Dall'Ava 6 Dà prova di una caratteristica che condivide con molte compagne: la duttilità. Come esterno, come difensore, lei si prende carico del ruolo e nonostante le difficoltà di una partita importante, cerca di portare a termine nel miglior modo possibile il compito assegnatole. (10' tt Del Rio sv).
Platto 7 Caparbietà, quella sicuramente oggi si è vista. Sfortuna? Forse perché se quella deviazione sul rinvio di Salvalaggio entra in porta, staremo parlando di un’altra partita. Pressa, pressa, pressa: davvero instancabile anche se costretta in qualche caso a tenersi più prudente vista l’avanzata rossonera che incombe (15' tt Mazzarola sv).
Ascone 6 The balancer, l’equilibratore, non del risultato purtroppo, ma quantomeno del centrocampo nerazzurro: accompagna le due fasi e cerca così di essere la giocatrice in più a difendere e a offendere. Tanto lavoro sottotraccia.
11' st Arfani 6 Riceve il passaggio, un tocco e via, il marcatore non c’è più. Grande giocata che dimostra tutte le sue doti tecniche nonostante di fronte l’avversario non è assolutamente da sottovalutare. Purtroppo, però anche saltata la prima pressione di marcatori oggi su di lei ce n’erano forse troppi. 
Serio 6.5 Combattiva, davvero tanto, perché se di palloni oggi gliene sono arrivati pochi i duelli con le avversarie, insomma, sono stati davvero tanti. Gioco spalla la porta? Non è un problema. Spallate con le avversarie? Non sono un problema. La porta purtroppo è rimasta lontana
All. Cappelletti 6 Il Milan si conferma bestia nera in un cammino in cui però, oggi, sono arrivate delle risposte, seppur a metà. Se infatti il risultato è chiaro, è anche vero che dopo i due gol subiti l’Inter ha rischiato poco e, forse è questo il dato più eclatante, non è riuscita però a produrre quanto avrebbe voluto. Alla fine, paga soprattutto quei cinque minuti di difficoltà che però i big match e ancor più nei derby, possono costare molto caro.

ARBITRO

Panaino di Busto Arsizio 7 Ottima gestione della partita: il metro è chiaro, si lascia giocare ma le decisioni sono sempre prese con criterio, evitando che il gioco diventi troppo fisico. Il risultato è evidente: incredibile come in un derby non si sia visto un accenno di nervosismo.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter