Primavera 1 Femminile
13 Aprile 2025
Strauss e Appiah, le attaccanti di Zago che nella ripresa hanno permesso al Milan di agguantare il pareggio nel derby
Statistiche? Quelle nei derby non valgono mai. Ce lo insegna questa stagione in Serie A, ce lo ripete anche questo Milan - Inter di Primavera Femminile. Fermare le cugine? Fatto! Nel momento più difficile le rossonere fanno un bello sgambetto al Biscione. Ma più di tutto le ragazze del Vismara danno una risposta d'orgoglio in una stagione "disgraziata". Non è stato facile però, anzi le giocatrici di Mandelli le stats, nei primi quarantacinque minuti, le hanno dimostrate: Ciano e Giudici, scatenate, hanno avvicinato le compagne alla final four, ma la ripresa ha raccontato un copione diverso. Appiah, decisiva al momento giusto, ha ridato forza, Strauss - ma che impatto sta avendo la 2008 in questo Milan? - ha rimesso tutto in parità. Eccola, quella luce che le ragazze di Zago stavano ancora attendendo: non è una vittoria, certo, ma il sapore di un dolce pareggio rimane.
“Les jeux sont faits”, o quasi: a due giornate dalla fine della regular season, Milan e Inter si ritrovano, in momenti però della stagione molto diversi. Se per le rossonere il dramma di Sartre descrive perfettamente il momento dell’anno - un 2025 difficile, molto difficile, ha portato il Diavolo lontano lontano dal quarto posto - il Biscione non si può ancor dire sicuro della qualificazione. Tre punti oggi, però, significherebbero certezza, con la possibilità di consolidare il terzo posto con l’Arezzo. Ma, attenzione, le motivazioni forti non mancano per le padrone di casa: un derby è sempre un derby e, oggi sì, una vittoria potrebbe rendere meno amara la conclusione di questa stagione. E, se questo anno solare ci ha insegnato qualcosa, è che le rossonere le stracittadine se le sanno prendere: vinto in Under 15, stravinto in Under 17.
Anche se, nei primi cinque minuti, la possibilità di una vittoria sembra essere lontana per le padrone di casa: l’Inter parte forte, fortissimo, occupando fin dai primissimi istanti la metà campo avversaria. Una formazione, quella nerazzurra, fin da subito arrembante, anche se fino all’ottavo la difesa di casa sembra resistere: la concentrazione è altissima e, alla prima disattenzione, le ragazze di Mandelli colpiscono. Un errore, un minimo errore innesca Ciano, che recupera palla e parte: il treno col sette sulle spalle s’insinua fra Zanisi e Zapelli, salta Tornaghi e a porta vuota insacca il vantaggio ospite. Lo 0-1 trovato dall'Inter non sembra però cambiare il canovaccio tattico di una partita che le ospiti controllano fin dalle prime battute, anche se, al decimo, Strauss rischia di trovare un clamoroso pareggio: sventagliata di trenta metri per la danese che, sola davanti al portiere avversario, si fa ipnotizzare da Robbioni, che blocca il destro.
La grande occasione della 2008 sveglia dalla paura iniziale il Diavolo che, seppur non riesca ancora a costruire gioco in maniera pulita, riesce comunque a guadagnare campo, sfruttando soprattutto la velocità di Appiah: ed è proprio la sette a scappare alle spalle della difesa avversaria, venendo chiusa solo da un grande intervento di Compiani. Ma il Milan è vivo e, ora sì, il Biscione sente qualche brivido. Proprio nel momento migliore di Longobardi e compagne, però, sono ancora le nerazzurre a pungere, ancora su una disattenzione della difesa di casa: recupero di Sasso su Donolato, con la 9 che prima gestisce e poi premia il rimorchio di Giudici, che a porta sguarnita sigla lo 0-2.
Rachele Giudici e Jessica Ciano, entrambe in gol per l'Inter
Ora si, le ragazze del tecnico ex Inter entrano in crisi: dal punto di vista psicologico ma anche tattico. Seppure i moduli siano speculari, la mobilità delle interpreti offensive interiste non dà punti di riferimento alla difesa di casa, costretta a inseguire costantemente il pallone, lasciando spesso libera, troppo libera, proprio Ciano, che sfiora la doppietta con un interessante sinistro da fuori, di poco alto. A tre minuti dal duplice fischio, però, da Via dei Missaglia arrivano segnali di risveglio rossonero: buona gestione palla di Strauss che si guadagna l’angolo e gran battuta di Bonanomi, che cerca direttamente la porta. Al terzino di Zago, però, le ragazze di Mandelli rispondono subito: la stessa danese rossonera innesca involontariamente Sasso, che scappata a Donolato colpisce un palo clamoroso. Proprio il rumore sordo del legno colpito chiude una prima frazione a tinte nerazzurre, ma di tempo per recuperare ce n’è.
Quarantasette secondi, è questo il tempo che basta a Sasso per bussare alla porta di Tornaghi. La ripresa racconta, almeno nel primo quarto, una storia molto simile a quella del primo tempo: il pallino del gioco lo ha l’Inter, con le padrone di casa costrette ad affidarsi all’esplosività delle attaccanti, in particolare di Appiah, ben contenuta però da Compiani che, dove non arriva con la velocità, compensa con il posizionamento. Le ragazze di Mandelli, nonostante un atteggiamento tattico più prudente - d’altronde, sei sopra di due in un derby, perché rischiare? - sembra comunque aver molta più fame e al 15’ il gol sembra essere maturo: perfetta combinazione Romanelli, Sasso, Fadda, con la nazionale Under 19 che dal limite manda di poco alto sull’invito della propria attaccante. Sembra un rewatch di quanto accaduto nel primo tempo e, proprio come nei primi quarantacinque minuti, dopo un quarto d’ora a tinte nerazzurre, dal Vismara si levano timidi segnali di ripresa rossoneri, nel segno, stavolta, di De Marco, che con un bel tiro dal limite illude i tifosi rossoneri di un possibile 1-2. La palla finisce fuori, ma il segnale di una ripresa c’è e tre minuti dopo la risposta arriva: Appiah recupera palla su Verrini e, davanti a Robbioni non sbaglia.
“Dobbiamo buttarne dentro un altro, dai!” urla un supporter nerazzurro dopo il gol della sette, anche perché ora l’inerzia rischia di cambiare. E, in effetti, il Biscione sembra essere irrequieto, permettendo al Diavolo di prendersi metri di campo. Le ragazze di Zago cominciano una buona azione di pressing e, ancora una volta in questo derby, un disattenzione rischia di fare la differenza: Rossi prima recupera palla e poi, premiata dall’uno-due con Longobardi, la piazza. “Rischia”, appunto, perché stavolta il gol non arriva: il legno salva l’Inter, o meglio, rimanda, la gioia rossonera. Perché "Padre Tempo" non sembra ancor messo fretta alle padrone di casa e l’inerzia è cambiata: le ragazze di Mandelli hanno perso ordine e il pareggio pare ora maturo. La differenza, ancora una volta, la fa l’intesa Rossi - Longobardi: la 18 riparte e serve il suo capitano che, intelligentemente, serve Strauss. La danese, sola, troppo sola, spacca la porta e rimette in equilibrio la sfida.
I cinque minuti finali sono una bolgia. Pomati e compagne si risvegliano, non tanto nel gioco, che si fa - come ovvio che sia - più disordinato e frettoloso, quanto più nella grinta, che ritorna prepotentemente. Ma, fra le nerazzurre e il 3-2 si mette di mezzo Tornaghi che risponde presente su Romanelli, fermando l’ex Napoli e blindando così il pari. E così, al triplice fischio, nelle fila rossonere si parla di punto d’orgoglio: caro Milan, stavolta l’hai ripresa.
Milan-Inter 2-2
RETI (0-2, 2-2): 8' Ciano (I), 27' Giudici (I), 18' st Appiah (M), 38' st Strauss (M)
MILAN (4-2-3-1): Tornaghi 7, Bonanomi 6.5 (21' st Rossi 7.5), Zanisi 6, Pomati 6.5, Zapelli 7, Donolato 6.5, Appiah 8, De Marco 7.5, Longobardi 7, Strauss 8.5 (39' st Minnei sv), Vitale 6. A disp. Belloli, Carotenuto, Peres, Di Falco, Montaperto, Tomaselli. All. Zago 7. Dir. Fusetti
INTER (4-2-3-1): Robbioni 7, Consolini 6, Compiani 7.5, Robino 7, Verrini 6.5, Bressan 7.5, Ciano 8.5, Giudici 8, Sasso 7 (30' st Viviani sv), Fadda 6.5, Romanelli 6.5 (43' st Rachello sv). A disp. Schianta, Casiraghi, Beduschi, Rachello, Cotugno, Viviani. All. Mandelli 6.5. Dir. Cappelluti.
ARBITRO: Airaghi Colombo di Legnano 6.5.
ASSISTENTI: Muca di Alessandria, Andrei-Popescu di Alba-Brà.
AMMONITE: Appiah (M), Vitale (M), Ciano (I).
MILAN
Tornaghi 7 Guida le compagne nelle preventive e nei movimenti necessari per fermare l’avanzata nerazzurra. Sempre attenta nelle uscite: si prende qualche rischio, certo, ma cerca sempre l'anticipo sulle avversarie, anche molto lontano dalla propria porta. Salvifica dopo il 2-2 quando chiude la porta a Romanelli con due grandi interventi, blindando il pareggio.
Bonanomi 6.5 All’eurogol è andata vicina, davvero vicina: quell'insidioso corner stava per rimettere in gioco il Milan molto prima di Appiah. Più difensiva rispetto alla controparte a sinistra, il 2 rossonero copre comunque bene sulla sua fascia di pertinenza costringendo le avversarie a puntare il centro.
21' st Rossi 7.5 Impatto sul match? Eccome! Il Milan acquista con lei in campo una nuova verve: prima sfiora il gol, venendo fermata solo dal palo, poi è la sua veloce ripartenza a portare le rossonere al 2-2. Un supersub coi fiocchi quello che Zago ha a sua disposizione.
Zanisi 6 Ciano la mette in difficoltà, questo è vero, però c’è da sottolineare anche il modo intelligente in cui legge i tentativi di sovrapposizione di Consolini: ottimo il modo in cui rallenta l’avanzata del terzino, evitando così che l’Inter possa portare un'altra giocatrice vicino alla propria area di rigore.
Pomati 6.5 In mezzo al campo fatica, trovando pochi spazi e pochi palloni da giocare: scelta coraggiosa per Zago. Sembra più a suo agio una volta rimessa nel suo ruolo più naturale: da terzino infatti fa un ottimo lavoro su Romanelli, costretta spesso a venire in mezzo al campo e anche sui tentativi di Fadda, quando il trequartista si allarga in fascia.
Zapelli 7 Pronti via e chiude subito la porta su Sasso con un bell’intervento al momento giusto, senza fare fallo. Non si mette direttamente in marcatura sull’attaccante, ma agisce più da libero, concedendosi anche qualche uscita sugli esterni offensivi: sempre pronta ad aiutare.
Donolato 6.5 Peccato, quell’errore in disimpegno su Sasso macchia una prestazione di livello alto, altissimo. Letture precise sull’attaccante e pochi fronzoli: quando le nerazzurre tentano l’imbucata con una serie di cross dalla trequarti, taglia col tempo giusto per non far spiovere il pallone in area. Pur più arretrata rispetto alla sua posizione naturale, sta facendo bene. I movimenti da difensore, quelli li ha già imparati.
Appiah 8 Eccoci qui, mesi dopo parliamo ancora di come incida in un match importante: un derby, sotto 2-0. L’agilità e la velocità sono le armi migliori a sua disposizione, anche se nel primo tempo il duello con Compiani l’aveva messa un po’ in difficoltà. Nella ripresa però si scatena e, a prescindere del gol, sono proprio le sue percussioni il vero game changer della partita.
De Marco 7.5 Nel primo tempo di palloni lei ne pulisce una quantità pazzesca: in un Milan disordinato, le rossonere si aggrappano alla sua qualità per cercare di ritrovare gioco pulito. Nella ripresa, quando la partita si fa più disordinata, il suo lavoro sotto traccia permette alle ragazze di Zago di non essere mai troppo sbilanciate. Eppure, proprio una sua conclusione al quarto d'ora risveglia le compagne e dà una nuova carica al Diavolo.
Longobardi 7 Di palloni oggi ne tocca pochissimi e la profondità non la vede quasi mai. Però, c’è un però: prima appoggia su Tomaselli, che trova il palo, poi tre minuti dopo, confeziona l’assist per Strauss. Statistica niente male, no? Un attaccante, d'altronde, e ancor più un capitano, deve sapersi anche mettere a disposizione della squadra. Lei ne è l'esempio lampante.
Strauss 8.5 Un impatto devastante, non tanto e non solo nella primavera, quanto più in generale in questo Milan. Di tutte le buone prestazioni che ha regalato in questi mesi al Diavolo, però, il gol di oggi è forse quello più dolce: una rimonta, in un momento delicato, contro lo storico rivale della tua squadra, non può che avere un posto speciale nel proprio cuore (39' st Minnei sv).
Vitale 6 Cerca spazi in tutto il fronte offensivo rossonero: di palloni riesce a giocarne pochi, chiusa fra le maglie nerazzurre, ma ripiega con costanza e questo giova sicuramente al centrocampo rossonero, che riesce a fare filtro all’avanzata delle ragazze di Mandelli.
All. Zago 7 In un’annata complicata, tra infortuni e una generale malasuerte che accompagna il suo Milan campione, una piccola gioia è arrivata. Non sono tre punti, ma i segnali positivi dal campo ci sono: la grinta, quella sicuramente, ma anche la capacità di leggere il momento e di sfruttare ciò che le avversarie ti offrono.
INTER
Robbioni 7 Guanti magnetici quelli che indossa l’estremo difensore nerazzurro: grandissima la risposta su Strauss nel primo tempo, ancor più eccezionale il modo in cui blocca la punizione di De Marco a metà ripresa.
Consolini 6 Nei primi sessanta minuti il Milan le concede molto, le concede spazi di campo che lei si prende coadiuvando così la manovra offensiva: basti pensare che, a un certo punto, è lei la giocatrice più avanzata tra le fila ospiti. Col passare dei minuti, però, il suo raggio d’azione si deve necessariamente abbassare.
Compiani 7.5 Che chiusure! Al limite ma sempre sotto la soglia del fallo. Lo sanno tutti, Appiah è un avversario scomodo, soprattutto per quell’esplosività che caratterizza il suo modo di giocare. All’esterno offensivo rossonero il capitano risponde con un ottimo posizionamento: posto giusto, momento giusto.
Robino 7 È sempre un po’ più arretrata rispetto alla compagnia in reparto: lì serve che stia, perché così il gioco nerazzurro può trovare anche uno sbocco all’indietro capace di ributtare velocemente il pallone avanti. Dà fastidio, perché è brava nello scaricare velocemente palla e nel muoversi abilmente in tutta l’area mediana del campo.
Verrini 6.5 La sbavatura che regala il gol, stavolta lato rossonero, macchia una prestazione di livello in cui ci mette cuore e testa, a volte anche letteralmente: non ha timore di cercare sempre l’anticipo in situazioni pericolose. A metà primo tempo, ad esempio, prende un involontario calcio da Appiah proprio perché anticipa di testa la 7 rossonera che stava cercando lo stop volante.
Bressan 7.5 Gigante della difesa nerazzurra, sia per la stazza, ma anche soprattutto per il modo in cui gioca: marcatura fissa su Longobardi, le concede pochissimo riuscendo sempre, o meglio, quasi, ad anticipare la capitana rossonera. Guida i movimenti della linea difensiva di Mandelli: quando lei si alza, le compagne si alzano.
Ciano 8.5 Ciano-Factor, si era detto? Sì, perché nei primi 45 minuti il modo in cui gioca e la posizione che riesce a prendere, sempre sganciata da ogni possibile marcatura, sono gli elementi forse centrali del dominio nerazzurro. Il gol, poi: parte e nessuno riesce a fermarla. Non ci riescono due difensori e non riesce nemmeno il portiere. Di rabbia, scaraventa il pallone in rete a un metro dalla linea di porta.
Giudici 8 Puntuale all’appuntamento col gol: rimorchio perfetto, tiro a giro su cui nel portiere nei difensori possono intervenire. Un breve sunto di una rete pesante, ma in generale di un ottimo lavoro fatto dalla centrocampista costantemente alta e avanzata sulla linea della trequarti. E forse il lavoro più faticoso il suo: sale e accompagna l’azione, ma velocemente ritorna indietro ad aiutare davanti alla difesa. Non male poi, far due gol in altrettante partite in questo 24/25 al Milan.
Sasso 7 Sacrificio, proprio come l’altro nove di in gara: si muove su tutto il fronte offensivo, cerca sempre di venire a prendersi palla anche lontano, ma davvero lontano, dalla porta. Un esempio? A metà primo tempo tutta la trequarti è davanti a lei mentre la numero nove si trova sul cerchio di centrocampo a gestire la sfera. Questo però non la preclude da un’occasionissima in cui è solo un legno a negarle la gioia del gol (30' st Viviani sv).
Fadda 6.5 La sua posizione è il tema tattico di giornata, soprattutto alla fine del primo e alla fine del secondo tempo: si scambia costantemente di ruolo con Romanelli, dando pochi punti di riferimento alla difesa rossonera che non sa bene chi prendere e chi far prendere fra le due nerazzurre.
Romanelli 6.5 Le è mancato giusto il gol, quel pizzico di fame in più a fine secondo tempo che avrebbe regalato un nuovo vantaggio alla sua Inter. Peccato, perché il modo in cui prima in area e poi fuori si era liberata alla conclusione ed è davvero da premiare (43' st Rachello sv).
All. Mandelli 6.5 Così fa male: pareggiare un derby in questo modo non è bello. Ci son però dei lati positivi che devono essere raccolti dalla prestazione: a livello tattico, l'Inter ha fatto la partita e il gioco e il modo in cui è stata gestita la fase offensiva è da lodare. Nessun riferimento dato alle avversarie, tutte le interpreti pericolose: quei venti minuti di calo mentale son costati caro. E non dimentichiamolo mai: sette classe 2008 nella formazione titolare.
ARBITRO
Airaghi Colombo di Legnano 6.5 Buona gestione del nervosismo per tutti i novanta minuti: quando le giocatrici si lamentano, cerca di spiegare subito la situazione e il motivo della scelta. Una scelta che paga, perché più passa il tempo più, nella tensione del momento, diminuiscono le proteste nei confronti del direttore di gara.