Serie A Femminile
19 Aprile 2025
L'esultanza di Cristiana Girelli (foto Juventus.com)
Biella, 18 aprile 2025 – Dopo tre anni di attesa, la Juventus Women torna a festeggiare il titolo nazionale. Le bianconere si laureano matematicamente campionesse d’Italia con due giornate d’anticipo, superando 2-0 il Milan nella settima giornata della Poule Scudetto della Serie A Femminile TIM. È il sesto Scudetto nella storia del club, un traguardo che corona una stagione condotta con autorità fin dall’inizio e culminata in una vittoria simbolica e concreta. Allo stadio La Marmora-Pozzo di Biella, le ragazze di Massimiliano Canzi hanno messo il punto esclamativo su un cammino straordinario. Lo hanno fatto con il piglio delle grandi squadre, sapendo soffrire quando necessario, ma anche imponendo la loro qualità tecnica e mentale nei momenti decisivi.
L’incontro non è stato privo di difficoltà. Nel primo tempo, la Juventus ha faticato a trovare spazi contro un Milan organizzato e aggressivo, che ha cercato di colpire in ripartenza sfruttando la velocità e la fisicità di Dompig. Le prime occasioni degne di nota arrivano al 22’ con Brighton e Boattin, che tentano la conclusione dalla distanza senza però inquadrare la porta. È il preludio al cambio di passo bianconero. L’episodio che spezza l’equilibrio arriva al 44’: Cristiana Girelli viene atterrata in area e si incarica lei stessa della trasformazione del rigore. La numero 10 non sbaglia, e con freddezza porta avanti le sue, sbloccando non solo il punteggio, ma anche una tensione che si era fatta percepire.
Il secondo tempo si apre con un altro colpo da campionessa: al 47’, Girelli approfitta di un’incertezza milanista e sigla la doppietta che mette virtualmente in cassaforte la partita e lo Scudetto. Da lì in avanti la Juve gestisce, controlla, rischia poco e va vicina al terzo gol in più occasioni – su tutte, una spettacolare volée di Cantore e una punizione alta di poco, sempre di Girelli. L’ultima parte di gara è una lunga attesa del fischio finale, tra cambi, abbracci e qualche brivido, come quello all’80’, quando Peyraud-Magnin è chiamata a un’uscita tempestiva su Dompig. Un’azione che fotografa perfettamente la determinazione della squadra fino all’ultimo secondo.
Questo trionfo è il frutto di un percorso iniziato ben prima della Poule Scudetto. La Juventus ha mostrato grande continuità durante tutta la stagione, sia nella fase a gironi che nella seconda parte del campionato. La squadra ha saputo affrontare e superare ostacoli, infortuni, momenti di calo e partite complicate, riuscendo sempre a restare aggrappata all’obiettivo. Fondamentale il lavoro di Massimiliano Canzi, arrivato in estate e subito capace di dare un’identità chiara alla squadra. Il tecnico ha saputo valorizzare le doti delle veterane – Girelli su tutte – e al tempo stesso integrare le nuove arrivate e le giovani emergenti. Un equilibrio che ha portato a un gruppo compatto, motivato e competitivo.
Uno Scudetto che rappresenta anche il simbolo di una stagione di evoluzione per il club. La Juventus ha puntato su un progetto tecnico particolare, fatto di rinnovamento e rilancio, ma senza mai rinunciare alla propria identità. La profondità della rosa è stata un punto di forza: dai colpi di esperienza di giocatrici come Boattin, Brighton e Calligaris, al contributo prezioso delle subentrate come Krumbiegel, Bergamaschi e Vangsgaard. Grande riconoscimento per una società che ha creduto fin dal principio nella sezione femminile, investendo risorse, strutture e visione. Il risultato è una squadra che torna a dominare in Italia e che punta, nel breve periodo, a recitare un ruolo sempre più importante anche in campo europeo.
Con lo Scudetto già in tasca, la stagione non è ancora conclusa. Restano due gare di Poule Scudetto – tra cui l’ultima, suggestiva, all’Allianz Stadium contro l’Inter – e soprattutto la finale di Coppa Italia, che potrebbe regalare un prestigioso double e completare un’annata memorabile.
Juventus - Inter 2-0
RETI: 45’ rig. Girelli (J), 2’ st Girelli (J).
JUVENTUS: Peyraud-Magnin, Calligaris, Kullberg, Harviken, Thomas (23’ st Krumbiegel), Brighton (23’ st Bennison), Schatzer, Boattin (32’ st Bergamaschi), Cantore (36’ st Lehmann), Girelli (32’ st Vangsgaard) Stolen Gødo. A disp. Rosucci, Bonansea, Salvai, Capelletti, Mustafic, Gallo, Termentini. All. Canzi.
MILAN: Fedele, Koivisto, Cernoia (45’ st Vigilucci), Sorelli (36’ st Mesjasz) Mascarello (15’ st Rubio Avila), Renzotti (36’ st Laurent), Ijeh, Soffia, Piga, Arrigoni, Dompig. A disp. Tornaghi, Marinelli, Stokic, Cesarini, Appiah, Belloli. All. Bakker.
ARBITRO: Di Reda di Molfetta.
AMMONITA: 24’ st Fedele (M).