Primavera 1 Femminile
19 Aprile 2025
Sasso, Robino e Viviani, le goleador della sfida di Via Sbarbaro
Il treno per le final four è in partenza, e, lo possiamo dire, passerà anche da Via Sbarbaro. Era già confermato dopo la vittoria della Roma sulla Fiorentina, ma rimaneva da capire quale carrozza si sarebbe presa l'Inter: la vittoria con l'Arezzo ha decretato che sarà il secondo vagone quello su cui saliranno le ragazze di Mandelli direzione Firenze. La tripletta di Sasso e i sigilli di Robino e Viviani trascinano così le compagne alla sfida con la Roma, in programma il prossimo 27 aprile. Ma le toscane non devono disperare: anche ad Arezzo è in arrivo un treno, un "diretto" per la prossima stagione di Primavera 1. Una sconfitta non toglie alle granata ciò che si erano guadagnate con quest'ottimo 2025, la permanenza nel campionato.
“Level complete”: Inter e Arezzo arrivano al match conclusivo con in tasca gli obiettivi prefissati a inizio stagione, almeno per quanto riguarda la regular season. Le nerazzurre, nonostante il pari col Milan, hanno già strappato un pass per le prossime final four. Le toscane, dopo un avvio di stagione complicato, con le cinque vittorie che hanno aperto il 2025 si sono assicurate un posto fra le big della prossima stagione. Tutto scritto, quindi? Assolutamente no! Sul campo di Via Sbarbaro entrano in gioco motivazioni morali e di classifica: le aretine si vogliono regalare un’altra gioia, dopo aver battuto il Milan e fermato la Juve capolista; le milanesi vogliono e devono vincere per evitare il quarto posto.
E questa classifica, le ragazze di Mandelli, vogliono muoverla subito. Alle padrone di casa bastano novanta secondi per andare vicinissime al vantaggio, con un clamoroso doppio legno: prima il sinistro, colpito da Ciano, poi il destro, preso invece da Romanelli sugli sviluppi dell’azione creata proprio dalla numero sette. L’Inter, insomma, mette subito le cose in chiaro: i tre punti devono rimanere a Milano, anche se, al momento, sembra mancare la fortuna al Biscione. Ciò che invece non manca, fin da subito, è la pressione: la palla non esce mai dalla metà campo aretina, seppur le strette linee disegnate da Gori sembrino tenere i pericoli sufficientemente lontani dalla porta di Verano e, quando il pallone passa, è il portiere ospite a negare il vantaggio di casa. È ciò che succede al 15’, quando Ciano calamita un velenoso pallone rimasto nell’area dell’Arezzo, incontrando però fra sé e la rete proprio un intervento dell’estremo difensore granata.
Il portiere toscano, però, non può nulla cinque minuti dopo quando Sasso, alla prima occasione della sua partita, trova subito il gol: niente male per un’attaccante, no? Gran cross di Giudici che il nueve insacca immediatamente in porta. Eccolo l’1-0, che non cambia però il canovaccio tattico visto per tutta la prima metà di frazione: l'Inter continua infatti ad attaccare, cercando un raddoppio che Ciano sfiora al 27’. Gran destro del ex Lecco, ennesima gran risposta del numero uno ospite, che tiene così in piedi il "Cavallo Rampante", anzi, diventa il simbolo della resistenza amaranto: nei minuti finali del primo tempo, è proprio l’ex Juve a mantenere invariato il parziale. Come? Nel modo più clamoroso di tutti. Al 46’, mentre i tifosi toscani chiamano a gran voce il duplice fischio, l’arbitro segnala un contatto irregolare in area di Balducci su Fadda e indica immediatamente il dischetto del rigore. Il penalty battuto da Giudici sembra perfetto: velenoso rasoterra a incrociare. Sembra, esatto, perché proprio l’estremo difensore avversario sfiora il pallone quel tanto che basta da deviarlo sul palo. La prima frazione si chiude quindi sull’1-0: la rimonta è possibile per le aretine, visto anche quanto accaduto al Vismara, ma per agguantarla servirà un cambio di passo.
Ma un cambio, a inizio ripresa, non sembra esserci: la partita si apre esattamente come si era conclusa la prima frazione, con un’Inter arrembante, che a quaranta secondi dal fischio d’inizio sfiora il 2-0 col piazzato di Romanelli. Ma le ragazze di Mandelli si sono riprese, dopo l’intervallo, il controllo della sfera e del campo e il raddoppio sembra ormai maturo; anzi, diventa maturo al 10’ quando Robino, gioca il perfetto ultimo pallone della sua partita: prima di uscire dal campo, la centrocampista mette in rete dal limite il pallone del suo quinto gol in stagione. Ciliegina sulla torta della sua regular season e 2-0 nel sacco, che rischia dopo pochi attimi di diventare 3-0: Petrillo, subentrata proprio all’ex Juve, si libera sul fondo e cerca al centro Ciano, che trova finalmente il gol anche in questa partita. O forse no: mentre la sette esulta, l’arbitro interviene, segnalando l’irregolare anticipo dell’esterno sul portiere ospite. Ma, ora, c’è solo Inter in campo. Eppure, proprio nel momento migliore del Biscione, un fulmine amaranto si abbatte su via Sbarbaro: è Hervieux che, leggendo il passaggio di Robbioni su Bressan, anticipa il difensore di casa e davanti al portiere non sbaglia. È un 2-1 che riapre tutti i discorsi al Konami Center, e che fa riaffiorare qualche spiritello di quanto accaduto nel derby, scacciato però subito dall’attacco di Mandelli: Sasso legge l’indecisione di Verano e, dopo aver rubato palla, scaraventa immediatamente la sfera in rete.
Il 3-1 non cambia l’andamento del match: la formazione di via Sbarbaro continua ad attaccare, trascinata da una Sasso che, dopo la doppietta, si abbassa a rendere più fluida la manovra, lasciando che siano gli esterni a involarsi verso la porta avversaria: è ciò che succede al 33’ quando Petrillo, involatosi verso la porta, viene chiusa da una super uscita del portiere di Gori. La gioia del gol, per il Biscione, è solo rimandata di qualche secondo. Fadda pennella un cross perfetto per il suo nove, che si regala anche la gioia della tripletta. 4-1, un risultato pesante, ma che racconta una partita controllata dalle padrone di casa, che nei minuti finali si regalano anche la manita: sventagliata di quaranta metri per Fadda che premia il rimorchio di Viviani. A centro area, la diciotto, sigla così il 5-1 che chiude i conti al Konami Center. Eccolo, il messaggio dell’Inter alle protagoniste delle final four. Non servono parole, basta solo il risultato.
Inter - Arezzo 5-1
RETI (2-0, 2-1, 5-1): 19’ Sasso (I), 10’ st Robino (I), 15’ st Hervieux (I), 18’ st Sasso (I), 33’ st Sasso (I), 42’ st Viviani (I).
INTER (4-2-3-1): Robbioni 6.5, Consolini 7, Bompiani 7.5, Robino 8.5 (10’ st Cotugno 6.5), Verrini 7.5, Bressan 6.5 (31’ st Beduschi sv), Ciano 7.5 (25’ st Viviani 8), Giudici 6.5 (25’ st Rachello 6.5), Sasso 9, Fadda 7, Romanelli 6.5 (10’ st Petrillo 7). A disp. Schianta, Bufano. All. Mandelli 8. Dir. Capelluti.
AREZZO (4-2-3-1): Verano 8, Nasoni 7.5, Ghio 6, Tomassini 6 (35’ st Borgogni sv), Carosi 7, Moretti 6.5, Balducci 6, Placidi 6.5 (35’ st Materozzi sv), Torres 6 (5’ st Marra 6.5), Sena 6.5 (21’ st Perfetti 6), Hervieux 8 (35’ st Galo sv). A disp. Santini, Bolognesi, Baccaro. All. Gori 6. Dir. Poggesi.
ARBITRO: Pastori di Busto Arsizio 6.5.
ASSISTENTI: Cappelletti di Lodi, Mastroianni di Mantova.
INTER
Robbioni 6.5 Peccato per quella sbavatura che macchia una prestazione in cui viene certamente poco coinvolta, ma ciò grazie al suo buon posizionamento sempre due passi fuori dalla porta che le fa leggere in anticipo ogni filtrante tentato dalle granata. Poi, le qualità di un portiere stanno anche nel Rimanere sempre con concentrata e attenta sulla partita: è il caso di quell’ottima presa poco dopo il 2-0 su Sena.
Consolini 7 La si vede costantemente alta, molto alta: quando rimane in copertura, è sulla linea dei centrocampisti, giusto per dare un’idea. Ciò permette all’Inter sia di costruire con una giocatrice in più, sia di avere un’altra interprete che pressa e sale a recuperare palla.
Compiani 7.5 Ottimi gli scambi di ruolo e di passaggi che intesse con Romanelli. S'incarica infatti spesso della ripartenza con Romanelli che accetta di rimanere arretrata per proteggere la porta nera azzurra. Il duello con Balducci è davvero avvincente: le due non si risparmiano in quella che si configura come una vera lotta fisica sull’out di sinistra.
Robino 8.5 È lei che permette all’Inter di tenere la palla sempre a pochi metri dalla porta di Verano. Come mai? Perché è lei che va a recuperarsi tutti, o quasi, i palloni che le aretine cercano di portare nella meta campo di casa. Eppure, appena le viene dato un minimo di spazio per colpire, lei se lo prende e lo fa al meglio: pallone nel sacco e regular season conclusa al meglio.
10’ st Cotugno 6.5 Entra e appena un paio di minuti dopo sfiora il gol con un bell'inserimento sugli sviluppi di punizione. Il momento le permette di rimanere sempre alta e lei questo momentum se lo prende: è spesso di fianco a Sasso, per dar un'alternativa in più nella fase offensiva nerazzurra.
Verrini 7.5 Sempre calma: ogni intervento, anche quelli più difficili, lo fa con una tranquillità davvero buddista. Si sgancia coi tempi giusti facendo un ottimo lavoro con Bressan, ma si mette anche a servizio della squadra rimanendo spesso ultimo baluardo della difesa nerazzurra. Ma, come dicevamo, il tutto con una serenità contagiosa.
Bressan 6.5 Quelle coperture in anticipo sui filtranti tentati dalla trequarti aretina sarebbero da insegnare a scuola di "come essere un buon difensore": tempismo perfetto e ottimo controllo palla per evitare che il pallone caramboli poi sul fondo, o peggio. Anche per lei è un po’ un peccato quella sbavatura che però non apre come certi fantasmi richiamano a nessuna rimonta (31’ st Beduschi sv).
Ciano 7.5 Occasioni? Tantissime, la maggior parte delle quali se le crea lei da sola. Gol? Purtroppo nessuno, di mezzo ci si è messa la sfortuna prima e una gran Verano poi. Ma il livello della prestazione, quello è stato altissimo per tutta la gara: controprova dell'assoluto stato di forma con cui si presenta alle fasi finali.
25’ st Viviani 8 Agile fra le linee, puntuale nell'appuntamento col gol: due aggettivi, che però descrivono perfettamente la sua prestazione. Per tutto l'arco della sua gara si muove nel centrocampo nerazzurro, pulendo palloni e mandando in porta le compagne. Al momento giusto, però, è lei a trovare la via della rete.
Giudici 6.5 Un rigore quasi perfetto, ed è purtroppo la verità. Quel "quasi", in questo caso, ha fatto la differenza: un vero peccato, perché macchia una prestazione di grande gestione del centrocampo, il vero collante di questa squadra. Dai, si può consolare pensando a quell'assist al bacio con cui sblocca la partita.
25’ st Rachello 6.5 Obiettivo: gestione. Risultato? Raggiunto. Si mette nella mattonella occupata dalla compagna che sostituisce e da lì guida la squadra, anche dal punto di vista mentale. Mental coach in campo.
Sasso 9 Cosa le dobbiamo dire? L’arma in più sui calci d’angolo nerazzurri. L’avversarie le lasciano anche un solo centimetro? Se lo prende e segna. Semplice a dirsi, non altrettanto a farsi. L’animo del bomber è quello che ti permette di sfruttare ogni pertugio lasciato dall’avversario ed è questo il perfetto modo per descrivere chi è Lucrezia Sasso.
Fadda 7 Spazia in tutto il fronte offensivo: parte infatti come trequartista, ma più di una volta la si vede larga, soprattutto a destra, alla ricerca di uno spazio da attaccare. Ed è proprio da quella area di campo che gestisce palla, si accentra, venendo poi fallosamente fermata a centro area. Nella ripresa entra nel tabellino degli assistman di giornata: pennellata perfetta per la testa di Sasso, che insacca il 4-1.
Romanelli 6.5 Le bastano sessanta secondi o poco più per bussare alla porta di Verano. Centimetri, millimetri, la separano dal gol del vantaggio. Nei minuti successivi ad arare l'out di sinistra, nonostante Nasoni la segua per tutto il campo e le impedisca di trovare spazi puliti per attaccare. Cerca di sorprendere Verano con una serie di velenosi rasoterra.
10’ st Petrillo 7 Scatenata, come ha mostrato anche nell'Under 17. Quel destro le permette di crearsi da sola occasioni da gol o, quantomeno, di poter confezionare assist per le compagne. Due minuti e ce lo dimostra: fuga sulla destra e cross basso per Ciano, fermata solo dall'ennesimo intervento di Verano.
All. Mandelli 8 Il modo migliore per concludere il girone e, soprattutto, per rifarsi di quella rimonta subita nel derby. Ai dubbi emersi dal 2-2 risponde subito: situazione simile dopo il gol di Herviuex, risultato opposto. La sua Inter ne fa un altro e scappa alle fasi finali.
AREZZO
Verano 8 Prende cinque gol, ne evita forse il doppio: non è solo il rigore, su cui legge benissimo la traiettoria di Mandelli, ma tutta una serie di interventi, dentro e fuori dai pali, che tengono in piedi il suo Arezzo. Anche sul 5-1 non si perde d'animo: a tempo scaduto, salva sulla conclusione di Viviani, negando alla diciotto nerazzurra la doppietta.
Nasoni 7.5 Sempre pronta a suonare la carica con le sue compagne, recuperando palla e ributtandola immediatamente in avanti. Sempre pronta a ripiegare velocemente, come quando, al 40', legge il filtrante di Ciano e lo intercetta prima che possa arrivare a Fadda. Infine, sempre presente su Romanelli, che segue per tutto il campo. Insomma, il prototipo delle qualità che deve avere un buon capitano.
Ghio 6 Di fronte ha un avversario forte e in forma smagliante come Ciano, aiutato dalle costanti sovrapposizioni di Consolini: un due contro uno costante, su cui lei fa il possibile per limitare l'avanzata nerazzurra. Brava comunque nel tentare di limitare l'avanzata dei due esterni nerazzurri, chiudendo il fondo e costringendoli a convergere verso il centro.
Tomassini 6 Difficile, difficilissima oggi: in un centrocampo così schiacciato, i palloni che riesce a gestire sono davvero pochi. Ottimo però lo spirito di abnegazione: corre per tutto il campo, nel tentativo di contribuire alle due fasi (35’ st Borgogni sv).
Carosi 7 Quando Nasoni si sgancia, è lei che con costanza si allarga e blocca così l'avanzata delle avversarie: "tac", l'espressione milanese che descrive il tempismo con cui esce sulle avversarie e, diligentemente, protegge palla, disinnescando le nerazzurre.
Moretti 6.5 Buon dialogo quello che intraprende con Carosi: quando la compagna esce sugli esterni, è lei a coprire le spalle alla cinque, cercando di evitare guai a centro area. Si occupa spesso della prima gestione palla, cercando di proiettarsi subito e velocemente in avanti.
Balducci 6 La profondità non riesce quasi mai ad attaccarla, immediatamente pressata e costretta spalle alla porta da Compiani e Robino. Appena però le avversarie le regalano un po' di spazio, eccola che subito s'invola verso la porta avversaria. Molto spesso, poi, la si vede abbassarsi sulla linea dei difensori, ad aiutare nella gestione dell'offensiva nerazzurra.
Placidi 6.5 Imperiante nella mediana granata: se di spazio in attacco non ne trova tantissimo, si fa comunque riconoscere con una serie di interventi sugli esterni avversari. Quando si accentrano, Ciano e Romanelli devono fare i conti con la sua fisicità (35’ st Materozzi sv).
Torres 6 Nei primi minuti fatica come esterno, quando viene avanzata a punta che le cose cambiano: i palloni che le arrivano rimangono pochi, ma la sua posizione dà tatticamente fastidio alle due centrali nerazzurre, che cominciano a subire il suo pressing e a dover velocizzare la giocata.
5’ st Marra 6.5 Palla a Marra e pedalare: è così che l'Arezzo riesce a ripartire sui calci d'angolo, sfruttando la sua velocità e la sua abilità di ribaltare velocemente il fronte di gioco. E così, le nerazzurre son costrette a inseguirla e, molto spesso, a far fallo per fermare l'esplosività dell'attaccante granata.
Sena 6.5 Stava riaprendo tutto, molto prima del lampo di Herviuex: inserimento perfetto a centro area, stop volante e conclusione potentissima verso la porta di Belloni. Chissà se quella palla fosse finita in porta, chissà di cosa staremmo parlando. Sulla trequarti, dove di palloni giocabili, ne giungono pochi, riesce a starci poco: lei vuole aiutare le compagne, ed eccola scendere nella zona mediana del campo a cercarsi la sfera.
21’ st Perfetti 6 Entra e cerca da subito di aiutare le compagne: l'obiettivo sarebbe sfruttare la sua velocità per correre verso la porta di Belloni, ma la realtà è che è costretta a stare, con le altre, in difesa. Abnegazione.
Hervieux 8 Una minima indecisione, un pallone un filo troppo distante dal piede del difensore e, zac!, ecco che subito lo prende e lo insacca. Un gol, il suo, che non riapre la partita, ma che ribadisce il suo essere bomber di questa squadra. E la cosa più interessante è che segna quando il suo allenatore l'aveva allontanata dalla porta: ma lei, l'obiettivo, lo vede sempre (35’ st Galo sv).
All. Gori 6 Un boccone amaro, che chiude però una buona annata: l'Inter ha vinto anche sulle ali di una motivazione di classifica - l'obiettivo di raggiungere il secondo posto - che alla fine dei novanta minuti è pesato di più. Questo però non deve togliere i meriti: quello di essersi salvati in anticipo, ma anche l'aver ottenuto risultati importanti contro realtà importanti. Si pensi alla Juve, al Milan. Questo non può che far ben sperare per il prossimo anno.
ARBITRO
Pastori di Busto Arsizio 6.5 Sul rigore è perfetto: nessuna esitazione, contatto e penalty. La partita, per il resto, scorre bene: il metro si mantiene sempre coerente, in un arbitraggio tendenzialmente all'inglese. Nessun cartellino estratto, anche se forse un paio di contatti avrebbero meritato un provvedimento disciplinare.